“The Brothers Sun”: la recensione della nuova serie ora su Netflix

“The Brothers Sun”: la recensione della nuova serie ora su Netflix
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Serie creata da Brad Falchuk e Byron Wu, ha debuttato su Netflix il 4 gennaio.
A poco più di un mese quindi dall’uscita, andiamo ad analizzare questo nuovo lavoro.
The Brothers Sun vede come protagonista Michelle Yeoh, vincitrice dell’Oscar alla “migliore attrice” lo scorso anno per Everything Everywhere All at Once – diretto da Daniel Kwan e Daniel Scheinert.

The Brothers Sun è composta da otto episodi da circa un’ora ciascuno. La serie si dipana fra Taipei e Los Angeles, e riesce bene ad unire le diversità dei rispettivi territori. Tali differenze si bilanciano anche grazie ai creatori della serie. Dei due, in particolare Brad Falchuk è noto per aver prodotto le serie tv di successo Glee ed American Horror Story, nonché Scream Queens. Tutte ideate insieme a Ryan Murphy.

La maggior parte degli episodi di questa nuova serie Netflix è diretta da Kevin Tancharoen, creatore della web series Mortal Kombat: Legacy.

Accenni di trama

Il primo episodio, ambientato a Taipei, ci mostra subito le tematiche principali su cui poi verterà il resto della serie. Mentre Charles Sun (interpretato da Justin Chien) è intento a seguire in televisione un programma di cucina, viene attaccato da misteriosi uomini mascherati.
Presto Charles li metterà ko grazie a rapidi colpi di kung-fu.

Si verrà poi a conoscenza dell’identità di Charles, soprannominato “Chairleg” (letteralmente “gamba di sedia”). Il nome gli deriva dall’aver ucciso durante un pranzo del sabato dieci assassini, impiegando come arma appunto la gamba di una sedia. Divenuto fin da ragazzo spietato difensore della famiglia, è con essa membro e guida di una delle principali società o triadi di Taiwan.
Come le altre gang che rientrano in questa categoria, opera nel settore della malavita.

Suddetta società prende il nome di Draghi di Giada. Ha radici che risalgono alla dinastia Qing, l’ultima grande dinastia che ha guidato a Pechino l’Impero cinese dal 1644 al 1912.
Il potere della triade è quindi temuto e rispettato da tutti. Con gli anni si è espansa fino a coprire affari nel campo della droga, gioco d’azzardo, prostituzione, contrabbando, e di tutto ciò che possa servire alle persone in cambio di denaro. Punto di forza inalterato nei decenni è la segretezza, e per difenderla la stessa famiglia Sun ha dovuto separarsi.

Storia di due fratelli

Charles è rimasto a Taiwan a proteggere l’onore e gli affari della famiglia insieme al padre.
Invece la madre, Eileen Sun (Michelle Yeoh), chiave del potere e custode dei segreti della triade, è emigrata negli Stati Uniti. Con lei, il fratello minore Bruce (interpretato da Sam Li), tenuto all’oscuro di tutto. Come protezione, è stato nascosto dai nemici della famiglia dietro ad una vita, come viene da loro stessi definita, noiosa.

Studente di medicina con la passione per il teatro d’improvvisazione, Bruce ha da sempre creduto il padre un giocatore d’azzardo, mentre il fratello essere in Antartide ad occuparsi dei pinguini.
Tutto cambia dopo che il padre subisce un attacco e finisce in coma.
In seguito a ciò Charles, dopo quindici anni di lontananza, torna dalla madre e dal fratello.
Bruce vedrà quindi la propria quotidianità e vita, edificata su falsi ricordi e menzogne famigliari, completamente sconvolta.

Dal canto suo, Eileen per tutta la vita ha dovuto celare le proprie abilità e la sua vera natura dietro al lavoro d’infermiera e alla banale esistenza di casalinga. Col proseguimento della serie si rivelerà essere molla trainante degli affari della famiglia, e indispensabile per dare ad essa la possibilità di un futuro.

Ingredienti base della serie

Come nell’incipit della serie, saranno molti i momenti in cui l’arte culinaria diventa metafora della lotta per la sopravvivenza. La cucina, infatti, rappresenta la vera passione occultata da Charles, dietro ad una esteriorità che lo ha costretto a mostrarsi agli occhi di tutti come assassino e nemico da temere.
Il suo stesso “battesimo” nei Draghi di Giada avvenne durante un pranzo con le triadi.
Per la prima volta in quell’occasione versò del sangue e si macchiò in modo indelebile di omicidio.

Diverse altre uccisioni nel corso degli episodi avverranno poi dentro ad una cucina, o nel mentre si sta cucinando. Il cibo sarà una costante che accompagna anche le indagini della polizia, aperte per scoprire i colpevoli delle diverse carneficine che ammanteranno la serie di morte.
Fra i punti centrali del codice d’onore delle triadi, da difendere ad ogni costo, vi è poi anche il considerare una debolezza mangiare di fronte agli avversari.
Un insulto, invece, si rivela il non far pagare qualcuno alla fine di un pasto fra gang rivali.

La stessa regia diventa più dinamica, oltre che durante i combattimenti, anche dove la tematica culinaria assume un ruolo centrale. Ad esempio, s’impiegano carrellate e long take quando si percorrono i mercati cittadini.

Fra oriente ed occidente

A modulare gli episodi di The Brothers Sun, ci sono inoltre molti elementi che mostrano in parallelo caratteristiche comuni ai rispettivi territori asiatico e americano.
A partire dal churro, dolce tipico della cucina spagnola e latino-americana, uno dei primi contatti di Charles Sun con Los Angeles. Questo viene paragonato a uno youtiao, lungo pezzo di impasto fritto in olio consumato nella cucina cinese, con l’aggiunta di zucchero e cannella.
Nuovamente, il cibo è al centro dell’universo di The Brothers Sun, che fa poi degli elementi asiatici i momenti di maggior spensieratezza.

Mentre a Taiwan ciò che è tipico del territorio rappresenta solo morte e dolore, infatti, trasposto in territorio americano, diventa spettacolo e assume toni maggiormente positivi.
Fra questi elementi rientra il karaoke, amato da Bruce Sun. Lì viene portato anche il fratello, finalmente libero di mostrarsi sotto una luce più sensibile e serena, anche se per brevi momenti.

A bilanciare inoltre le due anime della serie, asiatica e americana, contribuisce la musica, che riesce bene a modulare le rispettive tonalità. Curata da Nathan Matthew David e Nick Lee, la colonna sonora comprende anche una versione particolare, in lingua cinese, di Bang Bang (My Baby Shot Me Down), celebre canzone scritta da Sonny Bono nel 1966.
Resa famosa nella versione cantata da Nancy Sinatra ed inserita da Quentin Tarantino fra le musiche del film Kill Bill: Volume 1 nel 2003, è diventata un cult per i cinefili, subito riconoscibile.

Particolari scelte di cast

Ulteriore elemento che non può non essere citato, di questo connubio fra oriente ed occidente, è la particolare presenza di John Cho. Attore e musicista statunitense, nato a Seul, in Corea del Sud, e cresciuto a Los Angeles, famoso in ambito televisivo e cinematografico per diversi ruoli.
Fra essi, ha anche preso parte alla nota serie tv Streghe (episodio 1×04 – 1998).
Inoltre, ha interpretato il personaggio ricorrente di Kenny in Ugly Betty.

Più di recente ha recitato nella seconda stagione della serie Apple Tv+ Afterparty.
In The Brothers Sun la sua partecipazione è senza dubbio originale. Infatti, non è interprete diretto della serie, ma appare di riflesso tramite la sua casa. Piena di immagini e ritratti che lo raffigurano, diventa infatti meta di fuga e rifugio dei fratelli Sun, inseguiti dai nemici.

Note finali

Proteggere la famiglia è il tema centrale di The Brothers Sun. Questo è il mantra costante che guida i protagonisti nelle loro decisioni, spesso ripetuto nel corso dei diversi episodi.
Mentre la serie avanza, i membri della famiglia Sun subiranno varie trasformazioni nella loro psicologia e moralità.

Per tutti, la storia si rivela essere un percorso di maturazione e sviluppo, di crescita interiore, personale e collettiva. Si tratterà alla fine di agire insieme per tenere salda la famiglia e dare ad essa un nuovo futuro. Per ottenere ciò, dovranno cercare di bilanciare i sentimenti e gli interessi personali col benessere famigliare.

La serie nel suo complesso si mostra essere un prodotto interessante e capace di tenere attivo l’interesse dello spettatore per tutta la sua durata. Gli episodi scorrono bene, sono accattivanti nello svelare gradualmente la trama e l’identità di coloro che stanno dietro al complotto contro la famiglia Sun.
Per questo, la serie si rivela adatta anche ad un binge watching.

Il cast è ben amalgamato nei suoi componenti, e si riesce ad entrare con profondità nelle loro diverse personalità. Nel finale le certezze e i punti cardine da cui si era partiti in molta parte cambieranno.
La serie si conclude poi con un colpo di scena.
Vedremo se Netflix darà alla storia la possibilità di un’altra stagione.
O se, come purtroppo accade a molte, verrà cancellata, ponendo fine così alla dinastia dei Brothers Sun.

The Brothers Sun – Trailer Ufficiale

a cura di
Sisti Matteo

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Matteo Sisti

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