Ivan Graziani: un piccolo regalo “Per gli amici”
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Un disco di inediti che arriva a 27 anni dalla morte del cantautore di origini teramane. Registrazioni che trovano, finalmente, una loro degna collocazione
Ivan Graziani è uno di quegl’artisti che il sottoscritto ha scoperto troppo tardi, affascinato non tanto dalle immortali “Agnese”, “Firenze”, “Monnalisa” o “Lugano addio”, quanto piuttosto da “Un Uomo”, “Fuoco sulla collina”, “Taglia la testa al gallo” e “Maledette Malelingue”. Avevo all’incirca 25 anni, è stata una sorta di rivelazione, perché un cantautore con una certa ironia e una profondità che non sprofonda nella pesantezza eccessiva dell’intellettuale radical chic.
Arriviamo oggi, nel 2024, a parlare di nuovo di Ivan Graziani. O meglio, a parlare di un nuovo album di Ivan Graziani. Non una raccolta, non un best of, ma nuovo materiale, ritrovato qualche anno fa in tre vecchie audiocassette ritrovate in vecchie valigie, in condizioni non proprio ottimali.
Un’opera di restauro
“Per gli amici” racchiude in sé otto canzoni la cui origine è difficile da datare: si pensa per lo più attorno agli anni ‘80, ma sono supposizioni ricavate da ore di ascolto. Ivan “non era un tipo ordinato”, per dirla con le parole di Filippo Graziani.
Parte dunque un lavoro minuzioso di delicato restauro, cercando di pulire senza snaturare, utilizzando il minimo indispensabile senza cercare di effettuare sovraincisioni per abbellire artificiosamente il materiale di partenza. Solo tanta pazienza, ricerca, tanti tentativi e poi un sorriso che si stampa sul viso, per aver capito che un altro regalo, Ivan, ce l’ha fatto.
Premi “registra”, vediamo che vien fuori
Sono registrazioni di provini in fase molto avanzata, alcuni praticamente definitivi e probabilmente più recenti (“Una donna”, “I marinai”, quest’ultima donata anche a Colapese e Dimartino che ne hanno realizzato una versione per il loro album “Lux Aeterna Beach”), altri provenienti da session “private”, solo chitarra, microfono e un registratore che fa rumore appena Ivan preme “rec” (“Italianina”).
C’è il solito Ivan, abile narratore di storie e di momenti di vita quotidiana, ma di tanto in tanto in una veste leggermente diversa, con l’uso della voce più naturale, quasi colloquiale. È bello ascoltare tutto questo ed è bello e meritevole di plauso il lavoro che è stato svolto.
I nastri, dicevamo, sono stati ripuliti il più possibile, con risultati alterni ma sempre più che accettabili. Praticamente nessun taglio, si sente persino Ivan parlare, scambiare qualche battuta (“Dopo ti lascio una pista intera per te. Devi fare un casino della Madonna”, dice a uno dei suoi musicisti).
“Per gli amici”, brano che conclude questo disco, è davvero un omaggio che il cantautore e chitarrista fa a noi e a se stesso, con quell’intermezzo che unisce il coro di “Lugano Addio” e il fraseggio di chitarra in palm mute di “Monna Lisa”.
![Ivan Graziani copertina album "Per gli Amici"](https://thesoundcheck.it/wp-content/uploads/2024/01/Ivan-Graziani_Per-gli-amici-the-soundcheck-andrea-mariano.webp)
“‘Grazie’, dissi. E d’improvviso la guancia venne solcata da un piccolo, impercettibile rigagnolo umido”
È una sensazione strana. Un po’ come rivedere dopo tantissimo tempo un conoscente, un parente, un amico al quale sei affezionato. Sei contento, ti sfiora quel velo di malinconia che non riesci a codificare, ti chiedi perché hai il cuore e le viscere in subbuglio. Forse perché ti ha dato tanto e vorresti ringraziarlo sempre e per sempre, per l’ennesimo gesto di gentilezza al quale vorresti corrispondere con un gesto di gratitudine. Per gli amici si fa questo e altro, si sa.
a cura di
Andrea Mariano
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