Formula 1, le pagelle del GP di Silverstone

Formula 1, le pagelle del GP di Silverstone
Condividi su

Ancora un’altra vittoria per Max Verstappen e la sua Red Bull nel Gran Premio di Gran Bretagna di Formula 1, ma sorprende la riscossa McLaren sulla pista di casa. Le nostre pagelle del weekend di gara.

Formula Max. Già, perchè ormai il campionato del mondo di Formula 1 di quest’anno ha già un vincitore scolpito sul marmo, ed è l’olandese della Red Bull, al suo sesto successo consecutivo (e ottavo in stagione) su dieci Gran Premi disputati.
Sorpende il secondo posto di Norris su McLaren, con la scuderia inglese che piazza anche Piastri in quarta posizione, sfortunato a scendere giù dal podio dopo il valzer della Safety Car, che avvantaggia Lewis Hamilton.
Ancora una volta, male le Ferrari: Leclerc 9° e Sainz 10°, entrambi appena dentro la zona punti.

In generale è stato un GP estremamente noioso, forse il più noioso della stagione, con gli unici momenti di suspance dati dal valzer dei pit stop nel momento in cui Magnussen ha fuso il motore, costringendo la Safety Car ad entrare in pista.
Ma eccovi le nostre consuete pagelle di giornata!

Lando Norris: 9,5

Più di così proprio non poteva fare. Una qualifica da urlo, perde la pole all’ultimo secondo per il solito supergiro di Verstappen, anche se in partenza riesce a bruciarlo e a guadagnare la testa della gara, mandando in visibilio il pubblico di casa. Dopo qualche giro però, come tutti, si deve arrendere allo strapotere Red Bull, e cedere il passo al futuro campione del mondo. Perfetto.

McLaren: 9

E chi se lo sarebbe mai aspettato? Dopo una prima parte di stagione totalmente anonima, a lottare per entrare in zona punti, la McLaren piazza la zampata nel Gran Premio di casa, e non ottiene un doppio podio solo (che sarebbe stato meritatissimo) solo per sfortuna al momento dell’ingresso della Safety Car.
Dato per scontato che il mondiale piloti e quello costruttori sono già assegnati, che sia un segnale per vedere un po’ di bagarre per il podio nelle prossime gare? Redivivi.

Oscar Piastri: 8,5

“Il ragazzo si farà”, cantava Francesco De Gregori, anche se la frase era inserita in una canzone che parlava di un calciatore. Ma Oscar Piastri ha talento (non si vincono per caso, e in due anni consecutivi, il campionato di F3 e di F2) e, non appena ha avuto la possibilità di guidare una monoposto competitiva, ha dimostrato di essere un pilota che ha tutto il diritto di meritare un sedile in Formula 1. Sfortunato al momento dell’ingresso della Safety Car, vede sfumare la possibilità di conquistare il primo podio in carriera, che sarebbe stato più che meritato. Outsider.

Lewis Hamilton: 8

Bravo e fortunato (niente di nuovo, insomma). Una gara senza sbavature, con un sorpasso in pista su Alonso, rivale di mille battaglie, e uno ai box su Piastri in regime di Safety Car, che gli spalanca la porta del podio. Non riesce a superare Norris dopo la ripartenza, nonostante la sua Mercedes montasse gomme soft contro le hard del connazionale. Opportunista.

Max Verstappen: 7,5

Ormai non fa più notizia. Una pole position conquistata all’ultimo secondo con un terzo settore da urlo, come a Montecarlo, dopo aver perso decimi in quello centrale.
Una partenza con un tempo di reazione non eccezionale e le gomme che vanno in pattinamento lo costringono a guardare Lando Norris sfilargli di fianco per prendersi la testa della gara, ma grazie allo strapotere della sua Red Bull gli basta qualche giro per tornare al comando e condurre in porto la sesta vittoria consecutiva (su otto totali) in dieci gare. Imprendibile.

George Russell: 7

Gara senza infamia e senza lode. Il voto se lo guadagna per aver portato a termine il sorpasso più bello della giornata, ai danni di Leclerc. Per il resto porta a casa un quinto posto sul circuito di casa, anche se non gli andrà facilmente giù di essere arrivato terzo su tre piloti britannici. Manico.

Sergio Perez: 5,5

La solita gara in rimonta dopo un sabato da dimenticare. Non è possibile che un pilota che guida una Red Bull si ritrovi a dover partire dalla quindicesima posizione in griglia, venendo eliminato al Q1.
In gara ovviamente la superiorità della vettura gli permette di rimontare e chiudere in sesta posizione, ma di certo non è quello che la scuderia si aspetta da lui, tanto che si vocifera di una sua sostituzione. Penelope.

Charles Leclerc: 5

Più di così non può fare. La macchina non va e non riesce a gestire al meglio le gomme. Nonostante tutto riesce a mantenere un discreto passo gara, non troppo distante dai primi, e in battaglia con Russell.
Ad affossarlo ci pensa l’azione combinata del muretto con una strategia a dir poco fantasiosa e della sfiga, quando pensa di poter approfittare della Virtual Safety Car per fermarsi ai box, ma poi l’arrivo della Safety Car vera e propria gli scompagina qualsiasi velleità di rimonta. Sfortunato.

Carlos Sainz: 4

Un sabato polemico (e nonostante lo sgarbo fatto al compagno di squadra gli finisce comunque dietro) e una domenica totalmente anonima. La fotografia della sua gara è nel giro 44 quando, dopo aver sbagliato una curva ed aver raccolto un po’ di sporco, nel giro di tre curve subisce i sorpassi di Perez, Albon e Leclerc. Forse un atteggiamento un po’ più umile eviterebbe certe figuracce. Spocchioso.

Ferrari: 3

Come i punti guadagnati oggi, 2 da Leclerc e 1 da Sainz.
È la prima volta dal 2012 che la Ferrari non arrivava con indietro nella classifica di un Gran Premio.
Un’umiliazione, aggravata da una strategia totalmente sbagliata per la macchina di Leclerc, fermato decisamente troppo presto per il cambio gomme, scelta che ha buttato al vento la gara del monegasco.
La macchina non è veloce come Vasseur aveva promesso, non ha la trazione formidabile della Red Bull nè la sua potenza nell’utilizzo del DRS, è probabilmente la peggior vettura della Formula 1 nella gestione degli pneumatici… Fanno ridere i proclami di inizio stagione riascoltati ora, quando si predicava di essere in lotta per la conquista del titolo iridato.
Forse l’unica opzione percorribile è quella di abbandonare lo sviluppo dell’auto di quest’anno e lasciarla andare incontro al suo destino, concentrando sforzi e ingegneri sulla vettura della prossima stagione. O forse si può rubare una Red Bull e verniciarla di rosso. Fallimentari.

a cura di
Andrea Giovannetti

Seguici anche su Instagram!
LEGGI ANCHE – SHAQ: il documentario su Shaquille O’Neal
LEGGI ANCHE – My two cents – Tonali e i soldi arabicondo turno
Condividi su

Andrea Giovannetti

Nato a Roma nel 1984, ma vivo a Venezia per lavoro. Musicista e cantante per passione e per diletto, completamente autodidatta, mi rilasso suonando la chitarra e la batteria. Nel tempo libero ascolto tanta musica e cerco di vedere quanti più concerti possibili, perchè sono convinto che la musica dal vivo abbia tutto un altro sapore. Mi piace viaggiare, e per dirla con le parole di Nietzsche (che dice? boh!): "Senza musica la vita sarebbe un errore".

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *