Interpol + Paolo Nutini – Ippodromo Snai San Siro – 24 giugno 2023

Interpol + Paolo Nutini – Ippodromo Snai San Siro – 24 giugno 2023
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La terza serata degli I-Days vede come protagonisti, dopo i Fast Animals and Slow Kids, gli Interpol e Paolo Nutini

Fa caldo all’ippodromo San Siro ma il pubblico sembra essere immune ai raggi del sole, pronti per i Fask, gli Interpol e Paolo Nutini.

Gli Interpol iniziano a suonare alle 20:00 in punto, in giacca e cravatta, con occhiali da sole alla Blues Brothers. Paul Banks, con la sua voce monocorde e il suo temperamento impassibile, rimane immobile al centro del palco. Intorno a lui il resto della band che non si scompone ma sembra essere bloccata nella sua uniforme appuntata fino al collo nonostante il caldo.

Terminano di suonare alle 21:00; nel frattempo, faccio un giro per l’ippodromo sorprendendomi del fatto che questa sia forse una delle poche serate degli I-Days non andata sold out.

Alle 21:40 Paolo Nutini varca la soglia del palco intonando le note di una delle sue canzoni più belle: “Afterneath”.

La scenografia è minimal: intorno a lui, vestito in jeans e maglietta, la band. Ai lati i due schermi che lo riprendono con effetti distorti. E ancora “Lose it”.

Devo dire che l’inizio è stato molto interessante, soprattutto per me che non conoscevo la sua musica così bene. Le sue basi nostalgicamente elettroniche facevano danzare la sua voce da bluesman contemporaneo dando vita ad un interessante contrasto.

Seguono poi brani più standardicamente cantautoriali e romantici, un po’ alla Lewis Capaldi, che, a mio parere, non gli rendono giustizia. La sua voce soffoca dietro a quelle atmosfere canoniche, non rivelando tutte le sfumature del suo blu, perché sì, il blu è il colore della sua voce calda e carezzevole, della sua sensualità, del blues.

Dopo le solite canzoni alla chitarra acustica senza alcun guizzo imprevedibile e creativo come “Let me down easy” o “Heart filled up”, ci sorprende con la meravigliosa “Iron Sky”, suo indiscutibile documento d’identità.

Conclusioni

Il live termina con ” Shine a light ” accompagnata dalla palla da discoteca che riflette le luci del palco creando dei giochi molto suggestivi.

Il concerto, nonostante la scelta a tratti discutibile del suo repertorio, lo consiglierei a chiunque voglia godersi una voce antica e dissillusa, a chiunque voglia abbandonarsi al suo sogno, al suo sussurro. Prevedo grandi nuovi brani per il futuro!

a cura di
Benedetta D’Agostino

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Benedetta D'agostino

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