“Erased”, un anime breve ma intenso

“Erased”, un anime breve ma intenso
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Erased – La città in cui io non ci sono è un manga serializzato dal 2012 al 2016, mentre la trasposizione animata viene realizzata e rilasciata a marzo di quest’ultimo anno. Oltre alla serie principale sono stati realizzati due spin-off ed un live action. (L’articolo contiene spoiler)

La trama

Satoru Fujinuma, il protagonista di Erased, è un apprendista mangaka di 29 anni e soffre di un particolare fenomeno chiamato revival. Riesce, grazie ad esso, ad avvertire la sensazione di pericolo e a sventarlo tornando indietro nel tempo di qualche minuto. Solitamente è in grado di salvare le vite delle persone, ma qualcosa un giorno va storto.

La madre viene uccisa e Satoru è catapultato indietro di 15 anni, nel 1988, quando frequentava ancora le elementari. Il protagonista decide quindi di sfruttare l’occasione per sventare il rapimento di tre bambini, scomparsi in quel periodo e proprio per mano dello stesso killer di sua madre.

La storia

La vicenda prende forma tra svariati salti temporali. Un percorso a ritroso definisce il quadro principale, ma l’intero racconto si articola su svariati intrecci di trama. Si tratta di un anime che al suo interno contiene elementi tipici dei film gialli, psicologici e di suspance. Nella vicenda un ruolo fondamentale è svolto anche dalle musiche. Quest’ultime, selezionate accuratamente, accompagnano lo spettatore nella visione dell’anime senza risultare mai eccessive o fuori posto.

La durata del racconto è ideale anche per chi non è appassionato di serie tv: infatti, trattandosi di 12 episodi da 25 minuti, non ci si trova davanti ad un eccessivo contenuto che richiede troppo tempo per la visione.

La gestione delle interruzioni tra un episodio e l’altro è ben sviluppata e, nonostante questa avvenga in alcuni casi nei momenti decisivi, non crea nello spettatore l’effetto “dipendenza” che spinge a divorare la serie. Risultato questo che, a nostro parere, è possibile ottenere soltanto quando il prodotto è buono di per sé e non ha bisogno di spinte per continuare ad essere guardato. Ciò che fa propendere lo spettatore verso il continuare a godersi Erased non è infatti il bisogno di sapere cosa avviene in un dato momento, ma cosa accade nell’intera vicenda.

I temi

Anche i temi trattati non risultano banali: l’anime è estremamente riflessivo senza mai risultare pesante. Questo lo si deve proprio ai differenti livelli della narrazione portati avanti di pari passo. Le tematiche affrontate sono quelle del coma, del fare i conti con il proprio passato, con le proprie emozioni ed i propri traumi che, nel caso di Satoru, sembravano essere stati rimossi ma che, invece, hanno lasciato effetti. Vengono inoltre messi in risalto cose come la solitudine e l’amicizia, i sogni riguardanti il futuro nella vita adulta e la carriera.

Un dualismo di questo tipo tra argomenti più infantili e altri più tipici dell’età adulta è reso possibile grazie al fatto che il protagonista vive tutto ciò in due fasi differenti della vita: quella di uomo e quella di bambino. Anche la sovrapposizione della mente adulta dentro il corpo del giovanissimo Satoru è ben strutturata.

Nessuna delle due parti prende il sopravvento, né la mentalità del ventinovenne né quella dell’undicenne. Il bambino si rapporta infatti a tematiche come le violenze domestiche in modo maturo, ma pur sempre mantenendo un atteggiamento consono alla sua età, senza strafare e apparire fuori luogo.

Sigla d’apertura di Erased
(fonte: Google Immagini)
I personaggi

Anche i personaggi secondari sono tratteggiati molto bene, sia la madre del protagonista che il gruppo di amici. All’interno di quest’ultimo è presente una coerenza che si mantiene fino alla fine dell’anime. I bambini con i quali Satoru avrà un rapporto più stretto dall’inizio saranno gli stessi che sul finale avranno un ruolo rilevante, ad iniziare da Kayo per finire con Kenya.

Essi sono rispettivamente la bambina vittima di maltrattamenti, nonché prima vittima del caso di rapimento che verrà sventato nel corso della vicenda, e l’amico di Satoru. Kenya appare fin da subito come colui che possiede un forte senso di giustizia e che riesce da sempre a distinguersi dal resto del gruppo per gli atteggiamenti estremamente pacati.

Il gruppo di amici
(fonte: Google Immagini)
Gaku

Gaku è un tuttofare nella vicenda. Inizialmente pare essere l’insegnante modello della classe di Satoru, attento alle vicende dei suoi alunni e presente nelle loro vite anche al di fuori degli orari scolastici. Gaku sembra una persona stupenda (della serie “ce ne fossero…”), ma sfortunatamente non è così.

L’insospettabile professore si trasforma nell’antagonista e l’uomo su cui Satoru fa più affidamento diventa colui che cercherà di ucciderlo. A causa dei revival del protagonista, infatti, i piani del professore vengono sventati uno ad uno. Saltano così i tre rapimenti e Satoru, riuscendo a salvare tutti, per poco non perde la vita.

Da questo momento passeranno 15 anni, che Satoru vivrà in coma. Al suo risveglio troverà al suo fianco Kenya, diventato col tempo un avvocato. Quest’ultimo continua a combattere per il caso dichiarato chiuso ormai da 15 anni, cercando il vero colpevole. Gaku, che ormai è ossessionato dal protagonista, dichiarerà di essere vivo solo grazie a lui e sul finale verrà arrestato. Kayo, invece, sarà il punto di svolta, colei che riuscirà a far riacquistare la memoria a Satoru.

Conclusione

Nel complesso possiamo dire che, nonostante alcuni punti della vicenda vengano lasciati in sospeso, Erased è sicuramente un ottimo anime. Non lascia allo spettatore un senso di insoddisfazione sul finale, poiché porta a termine i principali filoni. Purtroppo si tratta di un prodotto difficile da reperire in quanto recentemente è stato tolto dalle principali piattaforme streaming.

A cura di
Marta Canu

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