“Madness in Heaven”: l’EP di Cristiano Pucci

“Madness in Heaven”: l’EP di Cristiano Pucci
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Dopo una strada costellata di molti singoli a tutto glam, Cristiano Pucci pubblica un ep, “Madness in Heaven”, ricco di sensazioni british. Lo abbiamo intervistato.

Come nasce “Madness in Heaven”?

Madness in Heaven nasce da una scommessa di Luca Soldani e La Rue Music Records.
Tutto è iniziato selezionando dei provini acustici, registrazioni nelle sale prova di Londra e qualche B-SIDE dell’album Sex & Love uscito nel 2019. La produzione, inizialmente in remoto, è stato un processo doloroso e contrastante; ancora oggi non riesco a capire come questo progetto che ho metabolizzato e vestito come un abito d’avanguardie sia riuscito a prendere forma in una sola settimana in studio.

Cristiano Pucci
Qual è il brano a cui sei più legato?

WILD BLOOM è stato il pezzo che ho sottovalutato di più e che è riuscito forse meglio.
Un pezzo solido che funziona ma a cui non sono particolarmente legato. Durante le registrazioni sentivo che mancava sempre qualcosa. Inizialmente ero completamente concentrato su far suonare bene Magic Roulette ma alla fine è risultato il pezzo più banale.

Ci sono canzoni più morbide e altre più rock. In quale veste ti trovi maggiormente a tuo agio?

Tutto si sgonfia come un palloncino quando esco fuori dai riflettori e inizio a scrivere roba in chiave terapeutica sperimentale. Ogni periodo della mia vita mi accompagna con un genere musicale diverso: a volte sono molto introspettivo ma a volte ho voglia di fare del rock serio in studio con la band. Per ricaricarmi compongo in casa in acustico nel mio intimo isolato da tutti e tutto.

Cristiano Pucci
In che cosa ha influito Londra nel tuo modo di scrivere?

Londra mi ha dato tantissimo a livello emozionale facendomi iniziare da molto lontano.
Condividevamo le case e le chitarre acustiche; usavo la composizione in maniera terapeutica ma alla fine ho sentito che le cose che scrivevo avevano forza quindi ho iniziato a lavorare in maniera sistematica. Ci ho provato molto prima di firmare un contratto discografico. Adesso vorrei tanto tornare a quell’approccio creativo ma non c’è più molto tempo per pensare.

Che evoluzioni ulteriori hai in mente per il tuo progetto artistico?

L’aspetto live mal retribuito non permette agli artisti di lasciare un lavoro fisso e le energie scarseggiano. Questo per me è un periodo di stallo; vorrei fare cose migliori ma non ho le energie per tenere alti tutti i livelli di qualità. Ogni singolo aspetto della carriera artistica ha bisogno di perfezionismo tempo e organizzazione. Confido nel nuovo lavoro IN GLAM che è in fase di mastering e tanta fortuna per il 2023.

A cura di
Sara Ceccarelli

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Marta Canu

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