“Ludwig”, le favole gotiche di Kaori Yuki
C’era una volta, tanto tempo fa, in una terra lontana lontana, un bellissimo e dissoluto principe…
Così inizia Ludwig Kakumei (La rivoluzione di Ludwig), opera in 4 volumi, di Kaori Yuki, mangaka che ha raggiunto la notorietà negli anni 2000 con opere come Angel Sanctuary e God Child. L’autrice si è imposta all’attenzione del pubblico per il suo stile di disegno pulito e curato e per le atmosfere gotiche che caratterizzano i suoi lavori.
Dopo averci fatto familiarizzare con i racconti e le filastrocche britanniche nella serie dedicata al conte Cain, Kaori Yuki ci presenta la sua versione delle favole dei Fratelli Grimm e di Charles Perreault.
Il fumetto segue le vicende dell’eccentrico principe Ludwig, detto Louis, che parte per un viaggio, insieme al suo servitore Wilhelm, per trovare la sua principessa. Nel corso del loro peregrinare di regno in regno faranno la conoscenza della strega masochista Dorothea, che si unirà al loro travagliato e divertente viaggio.
Favole crudeli
Dimenticatevi le fanciulle dal cuore puro a cui ci ha abituato la Disney…le donne di Kaori Yuki sono fatte di un’altra pasta.
Abbiamo una Biancaneve bellissima ma dal cuore più oscuro delle tenebre, che usa la sua bellezza per ottenere ciò che vuole, un Barbablù che ha un problema di personalità e una Guardiana delle Oche disposta a tutto pur di sposare un nobile.
Sotto i nostri occhi scorrono, capitolo dopo capitolo, favole più o meno famose.
La cosa che più mi ha colpito di quest’opera è come l’autrice, nonostante abbia cambiato le versioni originali, sia riuscita a restituirci la vera essenza delle storie. Non si tratta di racconti in cui l’amore e i buoni sentimenti vincono su tutto il resto. Le favole del Focolare dei Fratelli Grimm, infatti, non sono concepite per essere storie per bambini. Gli autori hanno recuperato racconti che venivano tramandati oralmente, dandogli una forma scritta. Si tratta di vicende oscure, in cui spesso avvengono dei delitti e, molte volte, ci sono chiare ed esplicite allusioni al sesso. Le favole servivano ad esorcizzare le paure e a trasmettere insegnamenti più profondi.
Bruno Bettheleim, però, nel suo saggio Il mondo Incantato, ci spiega come le favole possano avere un fine educativo anche per i più piccoli:
Freud prescrive che soltanto lottando coraggiosamente contro quelle che sembrano difficoltà insuperabili l’uomo può riuscire a trovare un significato alla sua esistenza. Proprio questo è il messaggio che le fiabe comunicano al bambino in forme molteplici: che una lotta contro le gravi difficoltà della vita è inevitabile, è una parte intrinseca dell’esistenza umana, che soltanto chi non si ritrae intimorito ma affronta risolutamente le avversità inaspettate e spesso immeritate può superare tutti gli ostacoli e alla fine uscire vittorioso.
Cappuccetto Rosso Sangue
Lisette, la Cappuccetto Rosso di Kaori Yuki, ha un mantello scarlatto perché tinto con il sangue dei suoi genitori. Amica d’infanzia di Wilhelm, viene ingannata da Louis, che la persuade ad uccidere la sua famiglia. Da quel momento la ragazza intraprenderà la strada della cacciatrice di taglie e il suo scopo sarà quello di uccidere il principe. Ovviamente si tratta di una riscrittura del tutto personale dell’autrice. Ma lo sapevate che la favola di Charles Perreault ha un finale tragico? Cappuccetto Rosso viene uccisa dal lupo e prima viene convinta a togliersi i vestiti e a giacere con lui nel letto. Saranno i fratelli Grimm a inserire la figura del Cacciatore che salva la bambina.
Friederike, nel manga di Kaori Yuki, è la bella addormentata nel bosco. Una ragazza sola e malinconica che ha creato l’illusione di un castello circondato dai rovi per proteggere il suo cuore. Iedike sarà l’unica donna capace di far battere il cuore di Ludwig, anche se i due non potranno mai stare insieme.
Una delle prime versioni di questa storia è Sole, Luna e Talia, di Gianbattista Basile. In questo racconto, che è una riscrittura del roman di Perceforest, la principessa addormentata non viene risvegliata da un bacio: mentre è incosciente viene violentata da un re di passaggio e rimane incinta di due gemelli. Dopo il parto sarà uno dei bambini a risvegliarla dal suo sonno, succhiandogli via dal dito la lisca di lino con cui si era punta.
Dorothea, uno dei personaggi principali dell’opera, assume la veste di aiutante. La prima volta che la incontriamo ci sembra che il suo ruolo sia quello della strega cattiva, responsabile dell’infelicità di Friederike. In realtà, durante la lettura, ci accorgiamo che è più simile ad una fata madrina: vuole tenere al sicuro le principesse e proteggerle da loro stesse. E alla fine scopriremo che anche lei è vittima di una maledizione…
La rivoluzione di Kaori Yuki
L’opera di Kaori Yuki, inizialmente, era pensata per essere un volume autoconclusivo. Nel primo volumetto, infatti, facciamo la conoscenza dei personaggi principali e la prima la storia è dedicata a Blanche Neige, Biancaneve. Si tratta del capitolo più oscuro della saga (andato anche incontro a una censura nella sua versione italiana) in cui, nel finale, scopriamo che il protagonista è in realtà un assassino che si macchia dell’uccisione di numerose donne. Di questo fatto, però, non si farà più parola nelle storie successive, che assumeranno toni più leggeri e meno macabri.
Nella postfazione all’opera infatti si legge:
Il primo episodio Biancaneve, l’avevo creato come autoconclusivo e, per questioni narrative, Louis commette un omicidio…è piuttosto assurdo eh? Anche la storia era molto dark (assai più sanguinolenta delle altre…) […]
Insomma, il primo episodio si differenzia parecchio dagli altri, quindi potete anche considerarlo a parte.
Anche i nomi scelti dalla magaka per i suoi personaggi non sono casuali ma rimandano al mondo delle favole. Ludwig è infatti il secondo nome di Jacob Grimm, Wilhelm è un omaggio al minore dei fratelli, mentre Dorothea è il nome della madre degli autori.
Kaori Yuki ha voluto scrivere quest’opera perché nelle fiabe tradizionali i principi rivestono un ruolo marginale e, spesso, sono degli “idioti”. Inoltre, il fatto che le principesse raggiungessero la felicità grazie alla bellezza e alla fortuna, nonostante spesso fossero insopportabili, non la convinceva. Queste sono le motivazioni che l’hanno spinta a disegnare questa serie che ribalta il mondo delle favole a cui siamo sempre stati abituati.
Si tratta di una lettura veloce e piacevole che, a dispetto delle aspettative, offre diversi spunti di riflessione. Kaori Yuki ci ha lasciati con un finale aperto dicendo che le piacerebbe ricominciare a disegnare questa storia.
Non ci resta che aspettare, per vedere se il dissoluto Louis riuscirà a trovare una principessa che soddisfi tutti le sue pretese ed avere un lieto fine!
a cura di
Laura Losi
Seguici anche su Instagram!