Red Hot Chili Peppers, Firenze Rocks – 18 giugno 2022

Red Hot Chili Peppers, Firenze Rocks – 18 giugno 2022
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Più di 60 mila ieri alla terza serata del Firenze Rocks, la più attesa forse dal 2019 dopo il ritorno di Frusciante, stiamo ovviamente parlando di quella che ha ospitato sul palco i Red Hot Chili Peppers, la band californiana che ha saputo nel tempo cambiare forma, rigenerarsi e forse anche un po’ tradirsi, restando però unica e inimitabile.

Ad aprire la serata Savana Funk, Remi Wolf e Tedua.

Mentre a riscaldare poi gli animi ci pensa NAS, rapper newyorkese, considerato uno dei capisaldi a livello mondiale nel mondo dell’hip hop.

foto di Luca Marenda

Si spengono le luci, la folla tremante inizia ad acclamare a gran nome “John Frusciante”: l’attesa e la commozione nel vedere lo storico chitarrista calcare il palco si poteva misurare in fragore e brividi a fior di pelle. Frusciante aveva lasciato la band l’ultima volta dal 2009, per poi rientrarvi dieci anni dopo. Il covid e il nuovo album “Unlimited love” non hanno fatto altro che far crescere nei fan l’agitazione e l’emozione di poter finalmente assistere alla reunion di una delle band che hanno cambiato le sorti della musica negli anni Novanta.

“We are here with the spirit of John Frusciante” dice Flea, bassista della band, che insieme a Anthony Kiedis sanno coinvolgere il pubblico con battute improvvisate e scenette circensi (abbiamo visto Flea entrare sul palco camminando sui palmi) oltre che, chiaramente, con il loro immancabile carisma.

foto di Elena Di Vincenzo

I Red Hot accontentano proprio tutti, aprendo con “Can’t stop” per poi continuare con “Dani California”, “Otherside” e l’immancabile “Californication”. Non mancano però nella scaletta un assaggio delle nuove canzoni, come “Black Summer” ma anche di quelle dedicate ai veri cultori della band, come la psichedelica “Nobody weird like me”.

Un’ora e mezza di concerto tra gli assoli di Frusciante osannato dalla folla, la complicità palpabile tra tutti e quattro i membri della band (indimenticabile l’intreccio tra la chitarra di Frusciante e il basso di Flea in un intro improvvisato prima di “Snow”) e un’atmosfera intrisa di “californianità” che per poco ci ha fatto sognare di essere a Los Angeles.

a cura di
Ilaria Rapa

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Ilaria Rapa

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