Miglior Canzone: Oscar 2022, quale vincerà?

Miglior Canzone: Oscar 2022, quale vincerà?
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L’Oscar alla miglior canzone è stato introdotto dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences (AMPAS) nel 1934, esattamente cinque anni dopo dall’assegnazione del primo premio Oscar del 1929.

Il premio Oscar alla Miglior Canzone viene assegnato agli autori che hanno composto una canzone originale specificamente per un film e non prende in considerazione l’interprete della canzone.

Per quanto importante e conosciuto possa essere il suo interprete infatti, il premio riporta il nome del cantante solo se lo si trova tra i compositori della canzone stessa.

La Miglior Canzone nei primi anni

Il primo premio Oscar assegnato per questa categoria è “The Way You look Tonight” dal film Swing Time del 1937 seguito da “Over the Rainbow”, cantata da Judy Garland per The Wizard of Oz che vinse nel 1940.

Negli anni ’70 troviamo altri titoli a rivestire una grossa importanza nel panorama musicale dell’epoca. Cantata da B.J Thomas troviamo “Raindrops Keep Fallin’ on My Head”, per il film Butch Cassidy and the Sundance Kid così come “The Way We Were” per l’omonimo film cantata da Barbra Streisand nel 1974.

Il premio alla Miglior Canzone dai “rampanti” ’80 in poi

Ma è con gli anni ’80 che si iniziano a registrare delle hit che lasceranno un ulteriore segno anche dal punto di vista generazionale.

Un esempio è la vittoria del 1981 di “Fame” per il film che porta lo stesso nome cantata da Irene Cara e “Up Where We Belong” per An Officer and a Gentleman che vinse nel 1983 e cantata da Joe Cocker e Jennifer Warnes. Si procede poi con “Take My Breath Away” nel 1987 per Top Gun, passando per “(I’ve Had) The Time of My Life”, del 1988 per Dirty Dancing.

Gli anni ’90 regalano la vittoria a Bruce Springsteen nel 1994 con “Streets of Philadelphia” per Philadelphia finendo poi con l’iconico “My Heart Will Go On” cantato da Celine Dion per il film Titanic del 1988.

Dagli anni 2000 tra i vincitori ci sono nomi degni di nota come per la vittoria del 2009 di Jai Ho” nel film Slumdog Millionaire interpretata da Sukhwinder Singh.

Ricordiamo poi “Let It Go” per Frozen che vinse nel 2013, “City Of Stars” per La La Land nel 2017 e cantata da Ryan Gosling ed Emma Stone. Un ulteriore brano degno di nota poi è “Shallow” per A Star Is Born interpretata da Lady Gaga e Bradley Cooper nel 2019.

Per l’edizione 2022 le nomination sono, con ogni probabilità, tra le più particolari e diversificate. Vediamole.

  • “Be Alive” — Beyoncé Knowles-Carter & Darius Scott (King Richard)
  • “Dos Oruguitas” — Lin-Manuel Miranda (Encanto)
  • “Down to Joy” — Van Morrison (Belfast)
  • “No Time to Die” — Billie Eilish & Finneas O’Connell (No Time to Die)
  • “Somehow You Do” — Diane Warren (Four Good Days)
Down To Joy – Van Morrison

Scritta e interpretata da Van Morrison è sicuramente una canzone sentita. L’artista infatti compone questo brano per il film Belfast, città in cui è nato e cresciuto.

L’artista non è affatto nuovo al cinema, avendo composto anche altre canzoni entrate a poi far parte di Colonne Sonore Originali. “Hungry for Your Love” per Ufficiale e gentiluomo, “Wonderful Remark” di Re per una notte, “Domino” per Fuori dal Tunnel, “Days Like This” per Qualcosa è Cambiato e “Someone Like You” per Il Diario di Bridget Jones.

Nel Film Belfast protagonista è la vita di una famiglia appartenente alla classe operaia dell’Ulster. Il tutto viene descritto dall’occhio del figlio Buddy di 9 anni che vive la propria infanzia nel periodo turbolento di Belfast, i Troubles, appunto. Il padre del piccolo Buddy lavora in Inghilterra, mentre il bambino vive con la madre, i nonni e i fratelli nella città.

Nel 1969 Buddy diviene testimone delle rivolte di agosto quando un gruppo di lealisti e protestanti attacca le abitazioni e i luoghi di lavoro dei cattolici, proprio vicino alla casa della famiglia di Buddy.

La canzone di Van Morrison accompagna gli istanti prima dell’attacco e rimane come sottofondo ai giochi innocenti dei bambini per strada. Il contrasto che si è voluto dare con il cambio di scena e la colonna sonora è emotivamente incalzante.

No time to die – Billie Eilish

“No Time to Die”, di Billie Eilish viene pubblicato il 14 febbraio del 2020 come primo estratto della colonna sonora del film omonimo di James Bond.

Il brano, scritto dalla cantante assieme al Fratello Finneas O’Connell che ne è il produttore, ha la particolarità di non essere stato registrato in un vero e proprio studio, bensì in camera da letto.

Con questo pezzo Billie Eilish diviene l’artista più giovane in assoluto ad aver scritto e registrato un pezzo per la colonna sonora di uno dei film della Saga di James Bond. Un vero primato che, come afferma Billie in un suo tweet nel gennaio del 2020, “E’ un grande onore far parte di una saga così leggendaria”.

Un brano in pieno stile Bond, raffinato e sensuale che, sebbene perfetto per il film non risulta maestoso come il precedente “Skyfall” interpretato da Adele e vincitore del premio Oscar nel 2013. Il brano di Billie Eilish è stato premiato con un Grammy Award e un Golden Globe. Replicherà con l’Oscar?

Somehow You Do – Diane Warren

“Somehow you do” è un pezzo scritto da Diane Warren e interpretato da Reba McEntire per il film Four Good Days film tratto da una storia vera e interpretato, tra gli altri, da Glenn Close e Mila Kunis.

Un film che tratta di tossicodipendenza e di come superarla dove la protagonista deve rimanere lontana dalle droghe per quattro giorni per poter così accedere ad un nuovo farmaco che sarà in grado di aiutarla ad affrontare il proprio problema.

La canzone, scritta appositamente per il film non è il primo lavoro per il cinema di Diane Warren che vanta altre dodici candidature agli Oscar, l’ultima lo scorso anno per Seen. Tra le candidature anche sei ai Golden Globe, dodici candidature ai Grammy Awards tra cui una vittoria, numerosi Satellite Awards, Emmy Awards e David di Donatello.

La Warren, ricorda il giorno in cui ha ricevuto la richiesta di scrivere un pezzo per questo film. Era il periodo in cui la pandemia si trovava ai blocchi di partenza e guardare questo film l’ha fatta sentire completamente straziata nell’animo.

Diane Warren ha deciso così di scrivere una canzone sulla speranza nonostante le situazioni possano sembrare impossibili. Talvolta, afferma, quando credi di non riuscire ad affrontare le difficoltà e superarle è proprio il momento in cui in qualche modo ce la fai. Proprio la situazione della pandemia e le difficoltà delle persone hanno ispirato questo pezzo che in fin dei conti può essere applicato a tutti e a tutto quello che abbiamo dovuto affrontare a livello mondiale.

“Be Alive” – Beyoncé Knowles-Carter & Darius Scott

Beyoncé torna alla musica con il pezzo “Be Alive”, nominato agli Oscar come migliore canzone originale di Una famiglia Vincente – King Richard. Il film, diretto da Reinaldo Marcus Green, racconta l’infanzia e l’ascesa delle famose sorelle Williams.

King Richard mette in luce la figura del padre di Serena e Venus, uomo determinato a far diventare le sue due figlie assolute campionesse. È grazie alla sua forza caratteriale che le Williams si trasformeranno in vere e proprie fuoriclasse.

Il brano di Beyoncé fa il suo ingresso “in scena” in corrispondenza degli ultimi minuti del film, quando il pubblico viene aggiornato sul futuro trionfante delle due sorelle. “Be Alive” rende omaggio alla loro crescita emotiva ed agonistica mentre scorrono malinconiche le immagini di repertorio del loro percorso sportivo.

La canzone è un incalzante grido pop, una vera e propria dichiarazione d’amore per la vita. Grazie alla sua incredibile estensione vocale, Beyoncé descrive la gioia dei traguardi raggiunti e l’orgoglio di aver combattuto per ottenerli.

Beyoncé, con il brano “Be Alive”, ha espresso il desiderio di comunicare nuovamente al pubblico attraverso le sfumature, ora hip hop ora blues, della sua musica.

Dopo canzoni di successo come “Spirit” composta per il Re Leone nel 2019, la cantante americana ottiene la sua prima nomination agli Oscar. Questo grazie ad un testo che veicola perfettamente il messaggio del film.

King Richard invita il pubblico a lottare e a farsi valere in ogni occasione. La strada è tortuosa ma spesso i peggiori nemici siamo noi stessi. La gloria, come si canta in “Be Alive”, non è nulla, però, senza l’unica cosa che conta davvero. Si tratta, in questo caso, più che di una vincente, di una solida famiglia alle spalle.

“Dos Oruguitas” — Lin-Manuel Miranda

Il nuovo film Disney Encanto racconta le vicende della speciale famiglia Madrigal, della loro Casita avvolta da un incantesimo e di Mirabel. La ragazza, a differenza dei suoi parenti, non possiede alcun tipo di dono se non quello di amare molto la sua famiglia.

Abuela, vedova da tanti anni dopo che Pedro è morto causa della guerra e il cui sacrificio ha dato vita all’incantesimo, è, invece, la matriarca della famiglia.

“Dos Oruguitas”, traccia composta da Lin-Manuel Miranda ed interpretata dal cantante colombiano Sebastián Yatra, è nominata agli Oscar come migliore canzone originale. Il brano è scritto interamente in spagnolo in modo da conferire veridicità al background colombiano del film e si offre come filo conduttore per l’emozionante flashback sulla storia tra Abuela e suo marito Pedro.

Il pezzo racchiude una commovente sequenza e mostra il profondo amore che legava i nonni di Mirabel così come lo struggente dolore dell’Abuela a seguito della morte del marito. Mirabel ascolta e osserva le vicende della sua famiglia e, finalmente, comprende a pieno la sofferenza di sua nonna.

Orecchiabile e folkloristica, “Dos Oruguitas” si fa forza di un’intensa interpretazione di Yatra. Il testo è il racconto di una bellissima storia di amore di due giovani bruchi, da poco genitori, pieni di sogni e di speranze per un futuro sfortunatamente strozzato dalla guerra.

“Dos Oruguitas” esplode in un canto liberatorio quando dimostra la possibilità di andare avanti nonostante la sofferenza. L’eredità di Pedro, però, durerà nel tempo. Quel lascito è rappresentato dall’unione affettuosa e altrusitica che lega per sempre la famiglia Madrigal.

a cura di
Noemi Didonna
Sara Alice Ceccarelli

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Sara Alice Ceccarelli

Giornalista iscritta all’ODG Emilia Romagna si laurea in Lettere e Comunicazione e successivamente in Giornalismo e Cultura editoriale presso l’Università di Parma. Nel 2017 consegue poi un Master in Organizzazione e Promozione Eventi Culturali presso l’Università di Bologna e consegue un attestato di Alta Formazione in Social Media Management presso l'Università di Parma. Ama il giallo e il viola, possibilmente assieme e vive in simbiosi con il coinquilino Aurelio (un micetto nero). La sua religione è Star Wars. Che la forza sia con voi.

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