Venerdì 22 ottobre è uscito Solo, il quarto album del cantautore romano Ultimo. Primo album prodotto dalla sua casa discografica Ultimo Records.
Dopo due anni e mezzo di silenzio, Solo segna il ritorno di Ultimo. A seguito del rinvio del suo tour negli stadi, inizialmente previsto per il 2020, Niccolò Moriconi ha deciso di prendersi una pausa dai social, lasciando i suoi fan nel totale silenzio per quasi un anno.
Il suo primo ritorno in scena con 22 settembre e Buongiorno vita, uscite nel 2020, sembra segnare una fase di passaggio dal vecchio Ultimo, il sognatore di Colpa delle favole, al nuovo Ultimo, quello più consapevole.
Dal sogno alla realtà
Da sempre Ultimo racconta le difficoltà della vita, come il bullismo in Giusy, ma in questo nuovo album sembra più cosciente dei mali del mondo ed ora, più che mai, sente la necessità di combatterli.
Questo passaggio è particolarmente percepibile ne Il bambino che contava le stelle. Questo brano sembra infatti un dialogo tra l’Ultimo di adesso e il sé da bambino, quello che sognava di scappare via con Wendy, mentre ora si ritrova con le tasche bucate e poca voglia di amare.
In Niente, singolo di lancio dell’album, Ultimo sembra ritornare alle origini, riprendendo una musicalità simile a quella presente in Pianeti, il suo primo album, ma con un testo completamente diverso. Oramai si sente perso, non vuole più fuggire nei suoi sogni, ma fuggire da questa realtà.
Il viaggio nell’intimo
In questo album introspettivo Niccolò Moriconi mette completamente a nudo sé stesso, raccontando in modo intimo tutte le sue fragilità. L’elemento che rende il tutto ancora più privato è la presenza di brani come 7+3 e 2:43 am, quasi unicamente in acustico. La presenza del solo arpeggio di chitarra o delle sole note di pianoforte fa sì che la canzone sia più delicata e che l’ascoltatore si concentri principalmente sul testo dal significato profondo.
Ho scritto cose che non ho confessato neanche agli amici più stretti.
Ultimo
Tramite questo album, in conclusione, Niccolò mette a nudo sé stesso, ma allo stesso tempo mette a nudo tutti noi. È il racconto di due anni complessi, anni nei quali ognuno di noi ha affrontato diverse difficoltà. Ponendosi sullo stesso piano di coloro che si sentono vuoti, il messaggio principale che Ultimo vuole trasmettere è che al mondo ognuno di noi si sente solo, ma insieme lo siamo tutti un po’ di meno.
a cura di
Giulia Focaccia
Seguici anche su Instagram!