La sfilata-omaggio Dolce & Gabbana a Venezia
Dal 28 al 30 agosto 2021 Dolce & Gabbana rende omaggio alla città di Venezia con una sfilata anche composta da mamme e figlie diremmo importanti.
Venezia. Detta anche “La Serenissima”, centro di commerci, della vita regale e mondana…e una delle prime città della moda. Sì, perché Venezia è sempre stata fino all’avvento dell’industria, centro di produzione artigianale del tessuto.
Ed è proprio a Venezia, città antica, misteriosa e… fashion che dal 28 fino al 30 agosto 2021 si è tenuta in Piazza San Marco la sfilata della nuova collezione di Dolce & Gabbana, sotto lo sguardo di 500 persone tra cui Jennifer Lopez che ha suscitato sguardi ammirati e commenti nei social per il suo completo a fiori broccati.
Nel luogo centrale di una delle città più conosciute al mondo dove si tiene uno dei carnevale più famosi al mondo, sulla piazza questa volta, hanno sfilato gli abiti della maison italiana che ricreavano le atmosfere veneziane.
La collezione è Donna Alta Moda, Uomo Alta Moda e Gioielleria Alta Moda. Un esempio della Gioielleria di Dolce & Gabbana ispirata a Venezia subito qui sotto.
La sfilata è partita con una performance a parte di Jennifer Hudson di Nessun Dorma di Turandot, al tramonto.
Le creazioni, per render fede alla città sono sbarcate in gondola dal molo di Piazza San Marco. 100 le creazioni e 100 le modelle. L’evento si conclude all’Arsenale con la collezione di Uomo Alta Moda.
Si parla molto dell’apparizione, tra le modelle, di Deva, figlia di Monica Bellucci, Jessie James e D’Lila Star, figlie Sean Combs e Leni, figlia di Heidi Klum.
Domenico Dolce e Stefano Gabbana si sono messi in gioco ancora una volta, nell’omaggiare la città di Venezia e le sue bellezze.
Dipinti in trompe d’oeil sul tulle, abiti a doppia organza e fiori ricamati, maniche a forma di cupola… uno spettacolo raffinato, maestoso e regale. Perfetto per la città a cui si ispira.
Direttamente da Youtube vi mostriamo l’intero evento e le meravigliose creazioni di Dolce & Gabbana.
L’evento completo
a cura di
Sara Sattin
