“RGB” il nuovo EP di Grosz e Nembo Kyd che sa di colori

“RGB” il nuovo EP di Grosz e Nembo Kyd che sa di colori
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È uscito lo scorso 19 giugno, “RGB”, l’EP di Grosz prodotto da Nembo Kyd.
L’attesissimo lavoro dei due giovani artisti genovesi è una raccolta di 3 brani intensi – Jiraya, Domino e Janoski – che vogliono rappresentare l’arte della musica nei suoi molteplici aspetti.

Un lavoro che, come le precedenti “Senza Ali” e “Shanghai”, si rifà all’Hip Hop Elettronico, ruotando al contempo attorno a importanti correnti come Neo Soul, elettronica, Hip Hop, Future Bass ed R’n’B.  Una contaminazione precisa ma variegata che rende i pezzi unici.

“RGB” è il primo di una serie di EP che vedranno la luce entro la fine dell’anno, un lavoro breve ma intenso che ne precede un altro, intitolato “CMYK”, più corposo e definito.

Perché “RGB”

“RGB” proprio come acronimo di Red, Green and Blue, pone l’accento sui colori e i loro significati. Significati che emergono, a livello di sensazioni emotive semplici quanto dirette, ascoltando le tre tracce e guardando i video che confezionano un prodotto più unico che raro dal sound tipicamente d’oltreoceano.

Grosz non solo come artista, ma anche come art director di se stesso, è ideatore, organizzatore e realizzatore di tutte le idee che fanno parte e ruotano attorno all’EP: dalla copertina ai videoclip nella loro conformazione.

Il tutto perfettamente amalgamato dalla mano capace di Nembo Kyd, produttore dall’intuito sopraffino ed esperto dell’accostare suoni mai banali ma sempre in evoluzione.

Nembo Kyd
Grosz e Nembo Kyd su “RGB”

RGB dà il via alla nostra storia. Come il suo stesso titolo, lo fa con tre lettere maiuscole. Tre brani, frutto dell’accurata selezione di un percorso artistico che procede ormai da tre anni, ciascuno con la propria storia e la propria direzione.

Tra neo-soul, RnB d’oltreoceano e qualche accenno di future bass, l’EP è il primo di due biglietti da visita che hanno come comune denominatore la ricerca del groove, una spiccata ironia e una malcelata leggerezza, che nasconde tra le sue pieghe sottili tanti layer di vissuto e passione che per certi versi ci accomunano nonostante i background completamente diversi.”

L’EP non solo come audio

Il progetto non si rivolge soltanto ad un pubblico di ascoltatori, ma anche – e soprattutto – ad un pubblico di fruitori del Web. EP, quindi, non soltanto come prodotto audio da lanciare in cuffia ma soprattutto come insieme di elementi che come un puzzle vanno a comporre l’immaginario dei due artisti.

Per comprendere appieno le tre intense tracce di RGB, infatti, non è sufficiente ascoltarle ma è necessario guardare e lasciarsi trasportare dai videoclip – ideati e creati self made – realizzati ad hoc per un pubblico social. Video che sanno descrivere e coinvolgere in soli 60 secondi. 

E ancora la cover – in un viaggio fantasioso – porta i ragazzi a sognare fuori dagli schemi e volare alto sopra ogni immaginazione possibile.

Track by track

Jiraya – Jiraya è un racconto. Dentro a una sola strofa molto diretta c’è un percorso di tutto quello è successo negli ultimi anni: perdere se stessi per poi ritrovarsi ed avere ben chiaro i propri obiettivi.  Il drop musicale vuoto è stato scelto per dare un impatto emotivo molto più forte e diretto perchè, come ben sappiamo, anche la musica può parlare.

Domino – Domino è una scossa di energia per ricominciare con i piedi saldi e un piano in mente. È isolarsi dal brusio per concentrarsi su sé stessi e il mondo intorno, guardandoli dalla propria prospettiva. È contare sulle proprie forze e sui limiti che ci definiscono. Domino è un messaggio fa crollare le convinzioni e mette davanti all’ascoltare una consapevolezza non imposta ma solida.

Janoski – Dopo aver fatto tanta strada da soli, arriva il momento di riallacciarsi le scarpe. Grosz è un tipo che ama i soliloqui con il marciapiede, e con Janoski per la prima volta ci accompagna nel tragitto; non è tanto importante da che parte sei arrivato, perché ti conquisterà con la sua ironia pungente e un groove fatto per muoversi. Abbiamo composto questo brano in due giorni e ce ne siamo innamorati subito. Dopo averlo conservato per il momento giusto siamo pronti a farvelo sentire.

Biografia 

Mattia Lopez, in arte Grosz, viene dalle cantine, dai sottoscala, “dalla movida”. Viene dai vicoli di Genova. Ogni volta che ha un problema, si mette le cuffie e cammina. Cammina per ore. Nel tragitto ha incontrato un po’ tutti “quelli della scena”, qualcuno fresco di contratto, tutti entusiasti di collaborare. Ma la musica nelle cuffiette è sempre stata un’altra e così Mattia non ha fermato i passi. Quando ha incontrato un altro tipo un po’ sulle sue, con le cuffie, davanti a una di quelle cantine umide e vissute, e ha notato che muoveva la testa al suo stesso modo, gli ha chiesto “ma se ci togliessimo le cuffie e facessimo musica?”. Così Grosz e Nembo Kyd hanno iniziato a fare due passi.

Comunicato stampa

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