Marracash: il King è tornato
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Dopo tre anni di silenzio Marracash è tornato sulla scena con Persona, il nuovo attesissimo album che presenta una track-list di 15 brani, dove ogni canzone è associata ad una parte del corpo ed è possibile spaziare dal sangue alla pelle, dal cuore all’anima, dai polmoni agli occhi con 9 collaborazioni importanti.
Ogni featuring è stato anticipato sui canali social dell’artista in modo dettagliato, ad ogni ospite scelto infatti, Marracash ha dedicato un pensiero e spiegato al pubblico il perché della sua scelta.
Marra e quel suo modo di raccontare e raccontarsi
Le cose straordinarie legate a questo nuovo album sono molteplici. Ma prima di parlare dei numeri che vanno a confermare in maniera inconfondibile l’amore del pubblico nei confronti del rapper, è senza dubbio doveroso fermarsi un attimo alla persona in sé, al modo in cui Marra ha la capacità di raccontare attraverso i suoi testi tutte quelle verità scomode di cui nessuno ha voglia di parlare, anzi, forse nessuno sarebbe in grado di farlo. Perlomeno non con quei modi così netti e taglienti che appartengono alla sua penna.
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Siamo nell’era della comunicazione digitale, l’era in cui sembra che l’arte sia diventata qualcosa alla portata di tutti, come se non ci fosse più bisogno di avere una dote innata e come se fosse possibile comprare persino quella, oltre che tutto il resto e in tutto questo “caos” lui ha ben pensato di farsi un attimo da parte, di ricaricare le batterie e cercare di capire se avesse o meno ancora qualcosa da dire, qualcosa di concreto da comunicare e condividere.
Il silenzio
I suoi silenzi sono stati fortemente voluti e in una recente intervista ha dichiarato di aver passato una delle sue crisi esistenziali, forse la più forte ma allo stesso tempo quella che gli ha fatto acquistare maggiore consapevolezza e sicurezza di sé stesso. Ha dichiarato di aver chiesto aiuto ad uno psicoterapeuta perché è facile smarrirsi quando si vive in maniera così intensa e sentita ogni sfumatura ed evento della vita.
La sua storia
Fabio ha iniziato la sua carriera musicale nel 2004 entrando nella Dogo Gang con quelli che erano i Club Dogo, Vincenzo da Via Anfossi e Deleterio e successivamente dal 2008 ha dato il via al suo percorso personale con l’omonimo album Marracash che ha segnato un esordio impossibile da dimenticare. Erano gli anni di Bastavano le briciole e Chiedi alla polvere, gli anni delle prime collaborazioni con altri rapper come Fabri Fibra e i vecchi Co Sang, gli anni in cui si parlava davvero di tematiche legate alla vita di strada, alla povertà, ad un rifiuto sputato e urlato in maniera forte e chiara nei confronti del sistema, della cattiva politica e di tutto il marcio che c’è in un Paese come il nostro, con tutte le sue ingiustizie e i suoi meccanismi malati.
Marracash non ha mai smesso di raccontare le sue origini, i suoi limiti e perfino i suoi problemi, non ha mai smesso di mettersi a nudo e non ha neanche mai smesso di mettere a tacere l’ignoranza. Questo nuovo disco, che possiamo definire un vero e proprio viaggio introspettivo è frutto di un lavoro importante che l’artista ha fatto su sé stesso ed è questo il segreto di Marra, saper scavare a fondo dentro sé per poter donare qualcosa di altrettanto vero e sincero a chi lo ascolta, a chi fa della sua musica una “guida” e anche questa volta non ha deluso le aspettative, anzi, le ampiamente superate.
Le classifiche
Tutte le classifiche sono state monopolizzate dal disco che risulta essere il più venduto su Itunes e il più ascoltato praticamente ovunque, visto che 6 brani sono finiti nella classifica globale di Spotify e tutti i brani dell’album sono presenti nella top 20 nazionale di Spotify e Apple Music.
Insomma Marracash è tornato più forte di prima e ancora una volta possiamo confermare che il king del rap sia solo uno: lui.
Credo che i numeri siano direttamente proporzionali al bisogno di verità, cosa alla quale Marracash non si è mai sottratto, facendosi da portavoce di una generazione capace di sentirsi spesso abbandonata e vittima di un sistema sbagliato. Rappresenta la voce fuori dal coro con un mix di parole giuste che tutti vorrebbero urlare.
Siamo passati da Quelli che ben pensano a Quelli che non pensano e nel caso in cui non lo aveste ancora fatto, iniziate la riproduzione di Persona e capirete di cosa sto parlando, in realtà capirete molte cose.
a cura di
Claudia Venuti