#GentEmergente con un duo riminese Gazania & Krapach

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Oggi la nostra rubrica #GentEmergente vuole dare spazio a due ragazzi uniti non solo da un’amicizia ma soprattutto da una grandissima passione: la musica e sono Garzania e Krapach che ad un certo punto della loro vita si sono incontrati e hanno deciso di mettersi in gioco per dar vita ad un bellissimo progetto artistico.

Così armati di amore per la penna e per le note hanno dato il via al loro sogno e dare vita ad alcuni sogni non è cosa facile, così come non è facile “emergere” all’interno di un panorama musicale così ampio come quello attuale, ma quello che ho amato sin da subito di questi due ragazzi è stata l’umiltà, la loro determinazione nonostante tutte le difficoltà e i sacrifici e la quantità di cose belle che riescono a trasmettere.

In generale amo chi prova realizzare qualcosa di autentico, donando ciò che ha da dire e da dare. Loro lo fanno attraverso la musica, attraverso canzoni che hanno la capacità di trasportarti “altrove”. Si tratta di testi veri e sentiti o semplicemente si tratta d’amore e quando riesci a parlare d’amore a nervi e cuore scoperti è impossibile non rimanerne affascinati.

Insieme sono praticamente perfetti. Viaggiano di pari passo e spalla a spalla, ma conosciamoli meglio…

Partiamo dall’inizio: chi siete e com’è nata la vostra collaborazione musicale?

Siamo Andrea Sposito, in arte Gazania, ventidue anni, e Giovanni Casadei, in arte Krapach, ventiquattro anni. Siamo di Rimini ma abbiamo avuto sempre percorsi differenti: per esempio io, Andrea, nella vita ho sempre fatto tutt’altro. Ho sempre studiato Economia e a fine mese mi laureo, ora sto proseguendo i miei studi universitari in Economia Sociale. Ho vissuto per due anni a Bologna, lì è nata la mia passione per la letteratura e anche il mio primo libro “Fermarsi per Ripartire”, e nell’ultimo anno a Siviglia dalla quale sono appena rientrato è nato anche il nostro secondo singolo “Sevilla.” Io, Giovanni, suono e studio musica dall’età di otto anni poiché provengo da una famiglia di quasi tutti musicisti. Ho passato tutta l’adolescenza a suonare in band locali di Rimini e da due anni ho all’attivo il progetto “Krapach.” La nostra collaborazione è iniziata un po’ per caso, come le migliori cose della vita. Ci siamo prima conosciuti lavorando in stagione qui a Rimini. Uno faceva l’animatore, Andrea, l’altro il bagnino, Giovanni. A distanza di tempo ognuno ha preso a dar vita i propri progetti. Un giorno io, Andrea, sono tornato a Rimini dopo diverso tempo e avevo un’idea che mi frullava in testa. Sentivo che in quello che scrivevo poteva esserci musicalità e non solo spazio per un altro romanzo. Ho proposto a Gio di guardare il testo che stavo scrivendo e se a lui potesse piacere lavorarci. Da lì è nato “Sesso” e l’inizio della nostra prima collaborazione.

Due singoli e il terzo Bignè appena uscito in attesa del video ufficiale… i vostri brani potrebbero essere in una delle playlist dedicate all’Indie Italiano, è questo il vostro genere? E qual è la musica che amate ascoltare?

Sì, all’inizio del progetto e al momento attuale, entrare in una playlist dedicata all’Indie italiano è per quello che stiamo lavorando. Il vero obiettivo che ci siamo proposti è quello di riuscire ad arrivare in una delle Playlist di Spotify scelte dagli Editors, aumentare gli ascolti e farci conoscere dagli amanti di questo, se possiamo definire “genere”. Separatamente ognuno di noi ascolta musica e generi diversi: io, Andrea, sono un grande amante di Lucio Dalla e del cantautorato italiano, mi piace la musica “vecchia” o quella di quando eravamo piccoli noi degli anni ‘90. Ultimamente sono molto affascinato anche dalla musica che mi accompagna durante la scrittura, sono artisti come “The Neighbourhood”, “Cigarettes after Sex” e gli “Arctic Monkeys”. Io, Giovanni, sono sempre stato affascinato dalla musica metal e la musica rock. Sono sempre stato un grande amante degli “Elio e le storie tese”. Ultimamente ho aperto la mia visione musicale spostandomi sui “Twenty-one pilots”, “Billie Ellish”, “Salmo” e “Post Malone”.

Siete realmente e totalmente degli artisti indipendenti, quant’è difficile portare avanti questo sogno chiamato musica? Pensando in grande, dove vi piacerebbe arrivare artisticamente parlando? 

Siamo completamente indipendenti. Le prime tre canzoni sono state interamente registrate a casa di Gio. Solo dopo, a canzone definita, ci siamo affidati a qualche studio per la fase di mastering. Andrea ha sempre curato la sceneggiatura e la direzione artistica dei video, tutto è sempre partito da noi due. Quando abbiamo iniziato avevamo solo una go-pro per le strade di Rimini. Grazie all’aiuto di due nostri grandi amici Domenico Di Maio e Angel Morera, di Photoshootsvq, i nostri video sono migliorati con il tempo. Portare avanti questo sogno chiamato musica è difficile ma è un bisogno necessario per dar vita ai nostri sentimenti. Essere indipendenti non è facile, significa farsi carico di tutte le sfide e i problemi di questo settore cercando di curare sempre tutti gli aspetti. Al momento non stiamo lavorando con nessuna etichetta, siamo completamente liberi sul mercato anche se valutiamo sempre insieme nuove proposte. Pensando in grande, ed è il motivo che ci sta spingendo ad aver coraggio in quello che facciamo, ci piacerebbe arrivare più in là possibile. Ci piacerebbe collaborare con i grandi del panorama indie italiano da cui abbiamo tanto da imparare.

Quali sono i vostri progetti futuri, ci sarà un album?

I nostri progetti futuri sono tanti e diversi. Partiamo da dire che ci sarà un album, un nostro primo EP di cui non sappiamo però la data e che ci sarà sicuramente un altro nuovo singolo al quale inizieremo a lavorare nei prossimi giorni prima dell’uscita. Di più non sappiamo dirvi perché siamo abituati a reinventarci ogni volta. Se così non fosse, non saremmo qui ora. Più personalmente, nei nostri progetti futuri ci sono anche le motivazioni originali che ci hanno portato a scrivere canzoni insieme: Andrea vorrebbe continuare il suo percorso di autore anche fuori dalla sfera musicale e al momento sta lavorando anche ad un nuovo romanzo, Giovanni vorrebbe che questa collaborazione gli permettesse anche di farsi conoscere per altri generi che sta sperimentando nella musica da solista e per il suo primo EP in uscita.

In attesa del video ufficiale di Bignè che uscirà domani mattina, vi consiglio di iniziare da qui…

A cura di

Claudia Venuti

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Claudia Venuti

Claudia Venuti nasce ad Avellino nel 1987, a 14 anni si trasferisce a Rimini, dove attualmente vive e lavora. Oltre ad essere il responsabile editoriale della sezione musica di TheSoundcheck, è responsabile dell’area letteratura dell’ufficio stampa Sound Communication. Studia presso la Scuola Superiore Europea di Counseling professionale. Inguaribile romantica e sognatrice cronica, ama la musica, i viaggi senza meta, scovare nuovi talenti e sottolineare frasi nei libri. Sempre alla ricerca di nuovi stimoli, la sua più grande passione è la scrittura. Dopo il successo della trilogia #passidimia, ha pubblicato il suo quarto romanzo: “Ho trovato un cuore a terra ma non era il mio” con la casa editrice Sperling & Kupfen del Gruppo Mondadori.

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