Diario di una Band – Capitolo Dodici

Diario di una Band – Capitolo Dodici
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“Neri quei giorni che passano senza di te

quasi convinto che in fondo sia meglio così

Allentare la presa per merito di

chi mi consola ed esorta alla rinuncia”

Meganoidi

La costanza, la determinazione, sapere incassare il colpo, accarezzare il livido e coltivare la cicatrice. La meteora della musica regala, la meteora della musica sottrae, a suo piacimento, quando  credevi che tutto sarebbe stato una corsa sulle montagne russe, ti ritrovi a metà della salita senza corrente elettrica e cosi il gioco si fa maledettamente cazzuto e impervio, oltre che nauseante.

La scorta per il letargo non conta, ed il letargo avrà un suo finale obbligato, vedendoti costretto a uscire alla luce calda del sole. Quindi non puoi permetterti di vivere troppo di rendita, e quella rendita nonostante sia una costante boccata d’ossigeno, ha i connotati di una maledizione, pronta a tenerti ancorato ad un passato di fasti e ricordi, offuscando di paura e poca determinazione i propositi per il futuro, sempre ammesso si creda che ci sia ancora, per l’appunto, un futuro. In fondo la remissività in campo artistico è un virus vagante sempre allerta, lui in letargo non va mai.

La grandezza della più semplice, banale e spocchiosa serenità, senza snaturare il termine stesso nella sua immacolata trasparenza è saper archiviare, senza mai ovviamente perdere memoria del proprio operato. Concepire la vita musicale come un percorso a tappe, senza l’assillo del cronometro o del podio, senza maglia rosa o doping a limitare l’ispirazione. Saper catalogare i periodi, rispolverarli nel momento di necessità o nostalgia, tenerli comunque a distanza di sicurezza dall’obiettivo futuro e imminente. E’ vero che la musica veste i panni della macchina del tempo, è vero anche che è più facile accomodarsi su vittorie passate e godersi, a tempo però determinato quella fragranza d’etere che da un momento all’altro può lasciarti col culo a terra, con un sottile ronzio all’orecchio, che implacabile trapana i timpani con frasi acide del tipo “io te l’avevo detto”.

Premesso comunque che il cuscino stabile su cui rilassare le natiche bisogna agguantarlo in precedenza, e non senza fatiche. Quindi, altro promemoria: “prima di cadere in crisi mistiche non dimenticarsi di aver realizzato qualcosa di veramente bello, talmente tale da aver piena certezza che un giorno ci si potrà piangere sopra”

Ci sarà chi ti consiglierà, ci sarà chi ti consiglierà di lasciare perdere, chi proverà a sminuire il tuo lavoro e la tua passione perché percepisce, per invidia o pura perfidia un tallone d’Achille nel vederti sprigionare la passione per lo strumento e probabilmente per la vita nella sua interezza.

 Si fotta.

Ci sarà chi ti darà del fallito, ci sarà il momento che ti sentirai tale. Ma comunque si fottano anche loro, invidiosi, annoiati che hanno tempo sufficiente per pianificare il declino delle vite altrui. Curriculum del tutto invidiabile.

Ci sarà il momento in cui esploderai di vita nell’aver ritrovato ANCORA, un ANCORA nella musica, un appiglio tenace e sensibile allo stesso tempo. Avrai paura e combatterai difendendo il tuo proposito, piangerai e finirai con gli auricolari sotto la neve alle 2 del mattino ascoltando i brani che hanno scritto la tua personalissima e inimitabile storia, accompagnato da una fiaschetta di grappa a cui darai un nomignolo, manco fossi un San Bernardo, e, con la cresta del gallo più potente del pollaio tornerai a voler bene sia a te stesso che alla tua penna impolverata, alla quale, in evidente stato alcolemico chiederai pure scusa.

Nessuno ha mai detto che avere una band o un progetto musicale fosse facile, e bene cosi perchè questa battaglia tiene stretto il legame con la vita e con la gente, col cruccio filosofico elevato ad un piano superiore, a un contatto con l’individuo nella sua nudità che non cambia modi e dinamiche nel corso del tempo per coerenza e identità e concentrazione, scaturendo per conseguenze ad una selezione naturale forse del tutto necessaria.

E’ bello vedere occhi e sorrisi esplosivi nei volti di artisti navigati che nonostante l’usura e le mode di stagione, oltre a inderogabili picchi di carriera discendenti, hanno ancora quel fuoco inconfondibile che brucia a ogni battito di cassa della batteria, è incentivante constatare che le vere Stars sono quelle che plasmano d’educazione e disponibilità il fan e si mettono istantaneamente, quasi di default al livello dell’interlocutore, cosciente e fiero di raccontare storie, storie di persone in carne ed ossa come lui. Voglio credere nel futuro ma non necessariamente da protagonista, con l’assillo di dover arrivare per forza a costruire qualcosa di stratosferico e indimenticabile per tutti. Chi se ne frega! Il vero campione in ambito musicale è quello che non ti fa pesare la luce della sua popolarità, anzi è impellente per questi personaggi riuscire a condividerla, dando tangibili speranze a chi crede nella musica e non seppellendoli dietro al loro stato di “irraggiungibilità”.

Differenziarsi dal banale è già la formula esatta per poter tenere la testa alta in questo universo di mediocre luogo comune. L’epico e il leggendario nascono sempre da un piglio semplice e da un proposito elementare, per questo non vivo col fiato sul collo, per questo credo possibile che la semplicità possa e debba diventare un prodigio totalizzante, scarnificando leggi dalla mercenaria attitudine, un ritorno all’essere. Ci credo, ma non mi logoro, proseguo e attutisco il colpo del fallimento se necessario, mi limiterò solo quando dovrò aspettare qualcuno che riesca a prendermi la mano per raggiungermi, perché vuole con tutte le sue forze essere al mio fianco , per poi ripartire assieme a forza doppia di andamento senza perdere neanche un minuto nell’autogrill dell’attesa.

L’uomo è stato progettato per reinventarsi e per bere cocktail di forze cosmiche.

Guccini dice che “La fantasia può portare male se non si conosce bene come domarla,
ma costa poco, val quel che vale, e nessuno ti può più impedire di adoperarla”

Quindi almeno quando si tratta di musica abbasso le paure, abbasso i limiti, le paranoie e sopratutto abbasso gli stronzi, semplicemente.

Se qualcuno di voi sta leggendo,

Fottetevi, appunto, stronzi!

Vasco Bartowski Abbondanza

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Sara Alice Ceccarelli

Giornalista iscritta all’ODG Emilia Romagna si laurea in Lettere e Comunicazione e successivamente in Giornalismo e Cultura editoriale presso l’Università di Parma. Nel 2017 consegue poi un Master in Organizzazione e Promozione Eventi Culturali presso l’Università di Bologna e consegue un attestato di Alta Formazione in Social Media Management presso l'Università di Parma. Ama il giallo e il viola, possibilmente assieme e vive in simbiosi con il coinquilino Aurelio (un micetto nero). La sua religione è Star Wars. Che la forza sia con voi.

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