(Adnkronos) –
Yoon Suk Yeol, il presidente della Corea del Sud sospeso dall’incarico dopo il tentativo di imporre la legge marziale nel Paese, è stato rilasciato dopo che un tribunale ha deciso di non convalidare la richiesta di arresto. Lo riferisce l’agenzia sudcoreana Yonhap, ricordando il ricorso presentato il mese scorso dalla difesa di Yoon che ha sostenuto l’illegalità delle accuse per aver imposto la legge marziale. Intanto è atteso per metà mese il verdetto della Corte costituzionale chiamata a valutare il caso Yoon per decidere se rimuoverlo formalmente dall’incarico o riportarlo al potere. Nell’ultima udienza dei giorni scorsi davanti alla Corte Costituzionale nel procedimento di impeachment, Yoon ha respinto le accuse di “insurrezione”. Il tribunale sudcoreano ha disposto il rilascio di Yoon, accettando le motivazioni della difesa e stabilendo che sono state violate le norme procedurali tenendo il presidente sospeso dall’incarico in stato di detenzione più a lungo di quanto consentito dalla legge prima dell’incriminazione, spiega come il New York Times. L’incriminazione con accuse di insurrezione è arrivata il 26 gennaio scorso. Ma Yoon, agli arresti da metà gennaio dopo essersi trincerato per settimane nella sua residenza, non è stato rilasciato dal centro di detenzione di Uiwang, a sud di Seul, ha denunciato uno dei suoi legali, Seok Dong-hyun. Per la Procura c’è una settimana di tempo per il ricorso e, ha spiegato Seok, in questo arco di tempo Yoon resterà in custodia. La decisione odierna del tribunale riguarda solo il fascicolo relativo alle procedure seguite dai pubblici ministeri e non le accuse contro Yoon in relazione alla decisione di imporre il 3 dicembre scorso la legge marziale, poi presto revocata. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)