Running Point è la nuova serie Netflix che ci porta nel mondo del basket professionistico attraverso gli occhi di Isla Gordon, interpretata da una brillante Kate Hudson. La serie, creata da Mindy Kaling, Ike Barinholtz e David Stassen, è stata rilasciata lo scorso 27 febbraio ed è composta da 10 episodi.
Isla Gordon, una festaiola pentita, si ritrova improvvisamente a capo della squadra di basket di famiglia, i Los Angeles Waves, dopo che suo fratello maggiore, Cameron (interpretato da Justin Theroux), entra in riabilitazione per problemi di dipendenza.
Nonostante la sua inesperienza nel mondo degli affari e dello sport, Isla cerca di dimostrare il suo valore in un ambiente dominato dagli uomini, affrontando sfide sia professionali che personali.
La trama
Isla Gordon, la pecora nera della famiglia quasi “risanata” per opera del fratello maggiore Cameron, cui le ha affidato la gestione delle opere di beneficenza della squadra degli Waves, si ritrova improvvisamente al vertice degli affari di famiglia.
Convinta da sempre di non valere abbastanza, considerata dal padre al pari di “un rumore di fondo”, capisce che quello è il suo momento per mettere a frutto quello che ha imparato dalle retrovie: la gestione della squadra.
In questa nuova avventura, che stravolge totalmente la sua vita, Isla deve fare i conti con sponsor scettici, una stampa pronta a criticare ogni sua mossa e un consiglio di amministrazione abituato a una leadership maschile e conservatrice.
Inoltre, non mancano le complicazioni personali, come il rapporto con il fidanzato Lev, un pediatra di buon cuore, che si complica quando il peso delle responsabilità e le tensioni familiari iniziano a fare breccia nella loro relazione.

Punti di forza della serie
La dinamica familiare è al centro della serie, con i fratelli Gordon che condividono lo stesso padre ma madri diverse. Il loro rapporto è un mix affascinante di affetto e insulti costanti, rendendo ogni interazione un delizioso spettacolo di sarcasmo e battute taglienti.
È particolarmente divertente notare come, nonostante le frecciatine incessanti, siano pronti ad accogliere un nuovo membro della famiglia appena scoperto, senza preoccuparsi minimamente delle implicazioni finanziarie o ereditarie.
La serie riesce a bilanciare momenti di pura comicità con riflessioni sincere sulle relazioni familiari e sulla ricerca di sé dove tutto ruota attorno ad Isla, al rapporto con i fratelli, il CDA, ma soprattutto al rapporto tra Isla e i giocatori della squadra che, puntata dopo puntata, arrivano a rispettarla e a volerle anche molto bene.
Considerazioni personali (e qualche spoiler)
Considerando che Isla ha sempre avuto un ruolo marginale nella squadra, viene da chiedersi se Cameron non avesse in mente una sottile strategia per sabotare i Waves dall’interno.
Dopotutto, gli altri due fratelli, Sandy (Drew Tarver) e Ness (Scott MacArthur), avevano già posizioni di potere all’interno dell’organizzazione. Affidare la squadra a Isla potrebbe essere stato il loro modo elegante (o forse solo di Cameron) di dire: “Vediamo quanto velocemente possiamo affondare questa nave”.
La teoria del complotto si rafforza quando il fratello maggiore, Cameron, durante la sua permanenza in riabilitazione, fa una soffiata alla radio diffondendo false informazioni per screditare Isla e compromettere il suo rapporto con il giocatore più importante della squadra.
Non è ancora chiaro se ci sarà una seconda stagione, ma sarà molto interessante vedere come la conclusione della decima puntata (che non anticipo) farà reagire i giocatori della squadra e lo stesso allenatore.
a cura di
Sara Alice Ceccarelli
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