Il 7 febbraio 2025, i Jinjer faranno ritorno con il loro quinto album in studio, Duél, pubblicato da Napalm Records per regalarci un tuffo nel caos controllato del Modern Metal
Nati a Donetsk e cresciuti tra palchi internazionali e festival leggendari, i Jinjer non hanno certo bisogno di presentazioni. Tatiana Shmayluk (voce) è la regina incontrastata dei growl, Roman Ibramkhalilov (chitarra) taglia l’aria con riff affilati, Eugene Abdukhanov (basso) fa tremare le fondamenta e Vladislav Ulasevich (batteria) è la macchina ritmica perfetta. Scopriamo insieme “Duél”.
L’evoluzione di un suono unico
Sin dagli esordi con “Cloud Factory” (2014), i Jinjer hanno mostrato una sorprendente versatilità, fondendo groove metal con elementi hardcore e progressive. Con “King of Everything” (2016), hanno affinato il loro sound introducendo strutture più complesse e passaggi tecnici, consacrandosi definitivamente con “Macro” (2019), dove atmosfere oscure e introspezione lirica si sono fuse con ritmiche potenti. “Wallflowers” (2021) ha rappresentato un ulteriore passo avanti, esplorando temi personali e sociali attraverso composizioni ancora più articolate.
Con “Duél”, i Jinjer superano ogni limite, spingendo ulteriormente i confini del modern metal con sonorità abrasive, riff intricati e una dinamica vocale che mescola brutalità ed emotività.
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Un viaggio sonoro tra dualità e contrasti
“Duél” non è solo un album, ma un manifesto di dualità. La title track omonima chiude il disco con una tensione sonora che sembra voler esplodere da un momento all’altro, incarnando perfettamente il concetto di conflitto: un muro da abbattare. Brani come “Tantrum” e “Dark Bile” sono veri e propri pugni nello stomaco: riff martellanti e batteria incalzante creano un caos controllato, mentre la voce di Tatiana Shmayluk passa con disinvoltura da growl gutturali a linee melodiche eteree.
Brani chiave: fra emozioni e ferocia
“Green Serpent” sorprende con un groove che ricorda i riff sincopati dei Gojira, ma con un tocco jazz che spezza le aspettative. “Kafka”, dal titolo evocativo, è un vortice sonoro che sembra tradurre in musica la metamorfosi e il disagio esistenziale. In “Someone’s Daughter”, Tatiana svela un lato più intimo, intrecciando testi introspettivi a un sound potente ma melodico, un richiamo ai Guano Apes con steroidi.
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Curiosità e prossimi appuntamenti
Nel 2024 la band ha accompagnato in tour i leggendari Sepultura nel loro tour mondiale di addio, consolidando la loro presenza tra le icone del metal. Non è tutto: il 22 giugno 2025 i Jinjer saliranno sul palco del Circolo Magnolia a Milano in occasione del “Dissonance Festival” per un imperdibile live che promette di scuotere le fondamenta della città.
Per tutte le date del tour, visita il sito ufficiale dei Jinjer qui.
Ecco la tracklist “Duél”
- Tantrum
- Hedonist
- Rogue
- Tumbleweed
- Green Serpent
- Kafka
- Dark Bile
- Fast Draw
- Someone’s Daughter
- A Tongue So Sly
- Duél
a cura di
Francesca Bandieri
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