Renato Zero – Vitrifrigo Arena, Pesaro – 26 ottobre 2024
Renato Zero torna a Pesaro dopo 5 anni e porta nella città della cultura 2024 il suo spettacolo, Autoritratto, il cui nome deriva dall’omonimo album uscito a dicembre 2023 per Tattica.
Autoritratto – I concerti evento, questo il titolo completo della tournée che ha visto Renato Zero protagonista dei palchi nei palasport di tutta Italia a partire dalla scorsa primavera. Il “ragazzo del carrozzone” non si è risparmiato neanche questa volta e ha regalato al pubblico musica ed emozioni per quasi tre ore.
Renato si affaccia sul terrazzo pesarese con uno spettacolo che più che un concerto ha tutta l’aria di essere una rappresentazione teatrale e come tale suddivisa in un primo e in un secondo tempo, intervallati da un break di 15 minuti.
Unicità e stravaganza dopo i 70 anni
Il Renato che la città di Pesaro si ritrova davanti dopo 5 anni è ineccepibile, non sbaglia una nota e la potenza vocale è quella di sempre. Il look invece si è rinnovato. In questo tour non troviamo costumi di scena, eccezione fatta per la vestaglia durante il brano Dimmi chi dorme accanto a me. L’artista sfoggia per lo più dei classici smoking dal taglio lungo giocando con contrasti di bianco e nero e cambiando spesso copricapo, da cilindri a cappelli dalle forme più estrose.
Un repertorio che ripercorre quasi sessant’anni di carriera
Renato Zero Si è esibito davanti ai fan (alcuni giunti pure da Milano) cantando i successi che l’hanno reso celebre nel panorama musicale italiano, inclusi i brani contenuti nell’ultimo disco. Tra le perle rare abbiamo ascoltato Bella gioventù, Il grande mare, Voyeur e D’aria di musica, alcune di queste assenti dalla scaletta da quasi trent’anni (fonte setlist.it). Tra i 28 brani previsti hanno trovato spazio anche grandi classici come Cercami, Nei giardini che nessuno sa e in chiusura, Il cielo insieme a I migliori anni della nostra vita. Del suo ultimo lavoro in studio invece ha deciso di proporre La ferita, e Cuori liberi.
Amico l’ha lasciata cantare ai suoi fan e nel mentre si è goduto il bagno di folla (con annessa security) scendendo nel parterre per ringraziare tutti i presenti di essere, dopo tanti anni, ancora al suo fianco.
Senza filtri, Renato parla a cuore aperto ai suoi sorcini. Toni scanzonati ma i temi sono seri.
Durante il corso della serata non sono mancati alcuni interventi. Il cantautore romano ha portato il pubblico a riflettere su diverse tematiche a lui molto care, una tra tutte la famiglia. Ha poi sottolineando l’importanza della cultura, sollecitando un risveglio delle coscienze:
“Tornare in possesso delle piazze […] per un Italia pronta a esprimere la propria idea, il proprio entusiasmo, la propria voglia di crescere […]“
Ideato, scritto e diretto, un one man band, ma non sul palco
Come in tanti suoi precedenti spettacoli, anche in questo si è circondato di numerosi e validi artisti.
Ad affiancarlo c’erano un coro a otto voci e sette musicisti: Danilo Madonia – direzione musicale, tastiere e pianoforte; Lorenzo Poli – basso; Lele Melotti – batteria; Bruno Giordana – tastiere e sax; Rosario Jermano – percussioni; Andrea Maddalone – chitarre; Fabrizio Leo.
Renato Zero è da sempre attento anche alla scenografia, mai lasciata al caso, curata per l’occasione da Igor Ronchese e Gigi Maresca. Il light design affidato a Francesco De Cave e i coinvolgenti visual affidati alla direzione di Younuts! (Antonio Usbergo e Niccolò Celaia).
Zero, “il folle”, si dimostra ancora una volta capace non solo di regalate emozioni attraverso la sua voce, intensa ed energica. È lui il vero e unico commediante capace di giocare interpretando le mille sfaccettature della sua personalità, divertendosi “con grande slancio ed ironia” insieme al pubblico ma prima di tutto con sé stesso.
“Certo che c’è un applauso per te”, anche più di un uno oserei dire.
L’avventura live di Autoritratto – I concerti evento proseguirà nei palasport di Perugia, Eboli, Messina per chiudere con la doppietta di Roma il 10 e 11 novembre.
a cura di
Illary Terenzi
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