Un “Containers” di emozioni per il nuovo album di Night Skinny

Un “Containers” di emozioni per il nuovo album di Night Skinny
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Night Skinny ha rilasciato il suo terzo album da producer “Containers”. 17 tracce condite da buona parte della scena rap italiana odierna per farci entrare nel mondo di uno dei produttori più influenti di oggi

Night Skinny ci ha preso gusto e ha rilasciato il terzo progetto da producer “Containers“. A Night Skinny piace includere nelle sue raccolte gli artisti urban alla ribalta in questo momento, qualche suo nome affezionato e in più tenere qualche “chicca” da sfoggiare per chiudere il tutto con un bel fiocco.

Mattoni” e “Botox” sono stati due “lavoroni”; vengono ancora considerati come delle pietre miliari nell’ambito del rap italiano. “Containers” sarà stato allo stello livello? Per noi è un si e no, ora vi spieghiamo.

Alcuni dei rapper sono stati coinvolti in troppe tracce e magari avremmo preferito ascoltare più varietà tra i nomi. Soprattutto perché i featuring che vediamo in giro sono sempre gli stessi e quindi non sarebbe male optare per qualche alternativa. Anche perché Night Skinny spesso ha fatto pescate anche fuori dagli schemi nei precedenti lavori. In questo caso non ha selezionato nessun nome sorprendente da rimanerci a occhi, o meglio, a orecchie spalancate.

L’altro motivo che ci fa storcere un po’ il naso è la qualità dei rapper coinvolti. La “Nuovissima Scuola” del rap, se vogliamo definirla così, non spicca come le precedenti. Su tutti Artie 5ive è presente in troppe tracce, Papa V e Nerissima Serpe in questo disco non li abbiamo visti benissimo. Infine non tutti gli abbinamenti ci hanno entusiasmato totalmente.

Questo non toglie però che il lavoro nel complesso sia da considerarsi di buona fattura. Aspettatevi barre su barre e una scorpacciata di hip hop che vi basterà per un po’ di tempo. Comunque l’età anagrafica influisce e noi probabilmente non riusciamo a masticare per bene i nuovi talenti della scena rap. Alcune tracce però ci hanno sorpreso in maniera estremamente positiva, vediamo quali.

Up – Le tracce più riuscite

Senza dubbio riteniamo la traccia migliore di tutto l’album “Amore cieco” di Madame. Possiamo anche considerarlo forse uno dei brani più belli mai scritti dalla rapper. L’intimità e le emozioni racchiuse in questo brano ci hanno letteralmente distrutto. Non ci aspettavamo di trovare nulla del genere all’interno di questo tipo di album; una piccola perla che si discosta dallo stile del resto del disco, ma comprendiamo benissimo perché sia stata scelta una solo track di Madame.

La seconda traccia che ci ha colpiti di più è stata “Mio padre” con Guè e Noyz Narcos. Innanzitutto vediamo una collaborazione tra due colossi del rap italiano che non vediamo spesso assieme. In secondo luogo ancora una volta è il tema della traccia che ci ha sorpreso. Viene “disturbato” sempre l’amore, ma in questo caso per il proprio padre che entrambi hanno perso. Una sorta di lettera al loro vecchio per cercare di renderlo fiero con ciò che hanno ottenuto.

La terza traccia è “Good girl” con Rkomi, Ernia e Bresh. Il rap nudo e crudo ci piace, ma ancora una volta è l’alternativa che ci spiazza. Oltre al ritorno di Rkomi lontano dalla scena da diverso tempo, troviamo Bresh ed Ernia. In questo caso l’abbinamento risulta perfetto, il testo non è di chissà quale profondità e ricercatezza però grazie al flow e alla lirica dei tre il brano scorre una meraviglia.

Down – Le tracce da skippare

Un primo brano flop che consideriamo è “T.O.N.Y.” di Tony Effe e Tony Boy. L’unica cosa che hanno in comune i due è appunto il nome. Il beat dark ci ha fomentato, però fare una traccia autocelebrativa per i due mi sembra un po’ troppo presto. Tony Effe inoltre ormai ha finito i temi perché ripete sempre le stesse cose a ripetizione.

Un altro flop è “Walzer” di Papa V, Nerissima Serpe e Fabri Fibra. Purtroppo l’accostamento non funziona benissimo, i primi due sono abbastanza indigesti, mentre Fibra viene ridotto a un ruolo abbastanza irrilevante. Sarebbe stato interessante un coinvolgimento migliore, la produzione inoltre non ci fa impazzire rispetto invece ad altre basi “succose” di questo disco.

Il terzo brano che scegliamo è “Nella trap”, brano abbastanza “ordinario” e che punta a conquistare l’ascoltatore con il ritornello abbastanza catchy. Accostamento tra artisti che in questo caso non ci azzeccano nulla tra loro e così rimane anche dopo averlo ascoltato più volte.

Menzioni d’onore

Scegliamo anche di fare due menzioni d’onore di brani che ci hanno entusiasmato particolarmente:

  • “DM”: l’idea di includere una sorta di dialogo tra Tedua e i fan attraverso messaggi (DM) realmente ricevuti, è stato davvero geniale. Una sorta di traccia ringraziamento per i fan che da quando Tedua è tornato sembra esserne più affezionato che mai;
  • “CNTNRS”: le “posse track” sono un nostro debole e avere così tanti artisti in una sola traccia è una fuori di testa. E pensare che una volta non era possibile assistere a eventi del genere, il bello poi di queste tracce è che se non ti piace qualcuno, lasci andare e presto è il turno di qualcun altro. Questa può essere preso come esempio di collaborazione tra varie generazioni di rapper. Riuscita in pieno.
Quale “Containers” aprire?

Night Skinny ci ha regalato vari “Containers” da cui attingere in questo disco, in base ai propri gusti ognuno può orientarsi su un ascolto piuttosto che un altro. L’importante è ribadire come questi tipo di album siano importanti per il benessere della scena rap. Tante collaborazioni del giorno d’oggi sono iniziate appunto da questa tipologia di album e sono altrettanto importanti per alimentarne ulteriori.

Per non parlare poi della scelta di certi accostamenti che aiutano anche a scoprire come possono funzionare certi rapper assieme e come alcuni invece andrebbero tenuti lontani. “Containers” è quindi una raccolta di tanti piccoli mondi capace però nel suo insieme di regalarci un carico di hip hop per tutti i gusti.

a cura di
Luca Montanari

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