Intervista a Lidia Vitale: attrice, regista ed acting coach che lascia uno splendido messaggio alle donne

Intervista a Lidia Vitale: attrice, regista ed acting coach che lascia uno splendido messaggio alle donne
Condividi su

Abbiamo avuto il piacere di intervistare Lidia Vitale, in occasione dell’uscita sulla piattaforma Prime Video della pellicola “Maschile Plurale” e del film “Vangelo secondo Maria” di Paolo Zucca.

Ciao Lidia e benvenuta su The Soundcheck! Ti andrebbe di raccontarci quando e com’è nata la tua passione per la recitazione?

Quando frequentavo la scuola.
Nella scuola Giuseppe Parini c’era uno splendido teatro e per cinque anni mi sono fatta tutti gli spettacoli: era un po’ il mio luogo magico. Recitavo nel doposcuola di teatro.
Ho amato la recitazione soprattutto nell’ultimo anno, grazie a “Grease”.

Di recente sei stata impegnata nella pellicola “Maschile Plurale”, in cui interpreti una critica gastronomica: qual è stata la complessità di questo ruolo?

Innanzitutto mi sono divertita da matti! Erano tutti giovanissimi ed è stata una bella esperienza. Rispetto ad altri progetti era un ruolo circoscritto. Mi chiedono sempre di fare la “bad woman”, quella cattiva. Per me le “bad girls, goes everywhere”. Non accettano le regole imposte“.

Hai interpretato a teatro Anna Magnani. Che emozioni ti ha dato questo ruolo e quanto pensi che Anna abbia influito sulla recitazione femminile?

Sono esattamente 19 anni che faccio un percorso di studio su questo personaggio e 12 anni che la porto in scena. Lo spettacolo ha debuttato a Los Angeles. Ci sono state location inaspettate come i Nuraghi in Sardegna. Questo legame con Anna continua e continuerà fin quando non faremo un degno film dedicato a questa donna, e sarebbe anche il momento.

Anna non ha solo influenzato le sue attrici per essere ancorata alla verità, al suo essere vera, momento per momento. Dovrebbe essere materia di studio. Ha chiesto per prima la patria potestà, battendosi perché le donne venissero pagate quanto gli uomini nel cinema. Anna è un esempio da studiare e da seguire, come artista e come donna.

Ogni volta che mi avvicino a lei riesce a darmi tanto, a regalarmi splendide emozioni. Qualche tempo fa, mentre stavo scendendo a Catanzaro, mi resi conto che suo padre era calabrese e con quella regione ho un legame importante. Sono riuscita a salvare un teatro, proprio grazie ad uno spettacolo a lei dedicato. Anna è stata sempre a contatto con un vuoto emotivo, è stata abbandonata dal padre.”

Oltre che attrice sei anche acting coach. Cosa ti ha spinto ad intraprendere anche questa professione?

Quando si studia metodo c’è un po’ una regola, che è quella della trasmissione, della circolarità del maestro-discepolo. Bisogna trasmettere per mantenere l’insegnamento. Quello che io trasmetto è quello che ho avuto la fortuna di ricevere da tantissimi maestri, come Elizabeth Kent, Penny Allen, Arthur Penn.”

Da donna e grande attrice, c’è un messaggio che vorresti lasciare alle donne che vorrebbero intraprendere questo percorso?

Unitevi, fatevi rete. Non fatevi la guerra perché c’è spazio per tutte. Prendetevi cura di sviluppare la vostra unicità e siate fedeli a voi stesse. Noi donne abbiamo la forza della creazione e chi meglio di noi può formare un circolo virtuoso e creativo?”

a cura di
Maria Raffaella Primerano

Seguici anche su Instagram!
LEGGI ANCHE – “Dancing for the Devil: The 7M Cult” – dietro le quinte del successo social
LEGGI ANCHE – “Kinds of Kindness”: il ritorno alle origini di Lanthimos
Condividi su

Maria Raffaella Primerano

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *