“Miró – Il costruttore di sogni”: da settembre a Roma

“Miró – Il costruttore di sogni”: da settembre a Roma
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Si è svolta il 25 giugno la Conferenza Stampa, presso l’Ambasciata di Spagna in Italia, per presentare la mostra intitolata Miró – Il costruttore di sogni, al Museo Storico della Fanteria di Roma dal 14 settembre al 23 febbraio 2025.

Il progetto è stato prodotto da Navigare Srl ed è patrocinato dall’Ambasciata di Spagna in Italia, dall’Instituto Cervantes di Roma, dalla Regione Lazio e dalla Città di Roma. Curata da Achille Bonito Oliva, Maïthé Vallès-Bled e Vincenzo Sanfo ha un carattere antologico e si compone di una selezione di 140 opere rappresentative dell’arte di Miró. Un viaggio attraverso il suo rivoluzionario linguaggio e le sperimentazioni che hanno caratterizzato la sua vita e impattato sull’arte e la cultura del nostro tempo.

Il processo creativo diventa il sintomo neoumanistico di un rinnovato livello di resistenza del soggetto che adotta non per cancellare il presente, ma piuttosto per restituirgli un tempo che corre dal passato verso il futuro. L’arte di Miró adotta una contro-realtà costruita con tecniche e materiali adeguati, materializzata in forme consistenti e complesse, la memoria soggettiva diventa il carattere sanguigno che attraversa il sistema circolatorio dell’opera che pulsa di vita propria. La sua arte afferma il diritto alla differenza e promuove la circolazione della memoria individuale, depurata da ogni cascame psicologico e rafforzata dalla consistenza delle proprie motivazioni. La motivazione ultima dell’arte è quella di promuovere un corpo di forme a futura memoria.

Achille Bonito Oliva

Le opere presenti sono state realizzate tra il 1924 e il 1981. Sono quasi sconosciute al di fuori della nicchia, perché di collezionisti privati italiani e francesi. Il percorso in cui verrano presentate è diviso in 8 aree tematiche. Litografie; Manifesti; Poesia; Ceramiche; Derrière le Miroir; Pittura; Musica; Miró e i suoi amici. Fanno riferimento alle passioni e agli attraversamenti dell’arte di Miró.

Le opere esposte

Numerose le litografie presenti curate da stampatori e incisori di eccellenza come Fernand Mourlot. Insieme alle opere grafiche anche alcuni esemplari di ceramiche dipinte a mano e le tavole litografiche disegnate per accompagnare i versi di Parler Seul del poeta dadaista Tristan Tzara (1950). L’esposizione sarà arricchita anche da una piccola sezione intitolata Miró e i suoi amici. Sono una decina di opere di Man Ray, Picasso, e Dalí. Ma anche fotografie di Cohen e Bertrand, oltre che libri e documenti dei poeti Breton, Éluard, Chair, Tzara. Questa parte da luce alle diverse connessioni di Miró con il mondo dell’arte e della cultura del tempo.

I tre aspetti della creatività di Mirò

La mostra indirizza l’attenzione del visitatore su tre aspetti della creatività artistica di Mirò. La rivoluzione del linguaggio artistico. Lo spazio introspettivo passa a un equilibrio tra astratto e figurativo, tale da realizzare un principio di impossibilità, in cui l’arte supera ogni tipo di confine. La dimensione onirica e lirica. Qui la sfrenata libertà della sensibilità viene tradotta in colore, materia e segni laddove la razionalità tace. Libertà che stride con il contesto storico che vede le dittature politiche scrivere alcuni dei momenti più bui per la Spagna e per il resto del mondo. La tenace capacità di resistenza. La joie de vivre e il fervore espressivo si realizzano in un linguaggio a sé stante, nella dimensione inafferrabile e primitiva dell’io più profondo.

a cura di
Andrea Romeo

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Andrea Romeo

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