Elia Turra ci porta “Oltre Adige”

Elia Turra ci porta “Oltre Adige”
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Elia Turra torna con “Oltre Adige,” il terzo e conclusivo capitolo del suo EP “Trilogia di Quartiere.” Il brano rappresenta un affascinante mix tra l’energia punk dell’artista e ritmi folk rock dal sapore bucolico, catturando l’ascoltatore con una melodia che sa essere tanto intensa quanto delicata.

“Oltre Adige” narra la storia di un giovane che decide di lasciare la vita frenetica della città per trasferirsi oltre il fiume, in un’area più tranquilla e verde, immerso nella natura. Questa transizione viene splendidamente tradotta in musica attraverso un sound più intimo e riflessivo rispetto ai precedenti singoli di Turra. La canzone descrive un rifugio personale lontano dal caos urbano, dove il protagonista trova finalmente la pace e la serenità.

Il brano si distingue per il suo timbro folk e la sua atmosfera pastorale, evocando immagini di passeggiate lungo il fiume, spiagge serene e il passaggio del bus 70, elemento che aggiunge un tocco di quotidianità alla narrazione. La fermata “Oltre Adige,” che dà il nome alla canzone, diventa simbolo di un porto sicuro, un luogo di riparo dalla frenesia cittadina.

Elia Turra racconta: “Oltre Adige è un porto sicuro. Qui posso fuggire dalla frenesia della routine cittadina e trovare riparo nel dolce silenzio della mia solitudine, immerso nel profumo dei boschi.” Questa descrizione personale si riflette perfettamente nella musica, creando un’esperienza immersiva per l’ascoltatore.

La “Trilogia di Quartiere” si conclude così con un brano che è forse il più candido e descrittivo dell’intera raccolta. “LSB” ha esplorato la realtà delle case popolari di San Bernardino, mentre “Punk di quartiere” ha catturato le vibrazioni rock di Veronetta. Con “Oltre Adige,” Elia Turra chiude il cerchio raccontando la sua vita nella Zona Lazzaretto, offrendoci uno spaccato della sua crescita personale e artistica.

In definitiva, “Oltre Adige” è un brano che sa mescolare l’animo punk di Elia Turra con ritmi folk rock bucolici, coinvolgendo profondamente l’ascoltatore. Il pezzo è una celebrazione della tranquillità e della bellezza della natura, un invito a trovare un proprio angolo di pace lontano dal trambusto quotidiano.

a cura di
Staff

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Cristina Cerioni

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