“Furiosa: A Mad Max Saga” – la recensione in anteprima

“Furiosa: A Mad Max Saga” – la recensione in anteprima
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Dopo quasi 10 anni di distanza da “Mad Max: Fury Road”, George Miller torna con “Furiosa: A Mad Max Saga” in uscita al cinema da oggi, giovedì 23 maggio.

Chi ha visto Mad Max: Fury Road avrà sicuramente amato Furiosa, interpretato da una straordinaria Charlize Theron, che ha saputo dare vita a un personaggio iconico, eclissando quasi quello interpretato da Tom Hardy.
E forse anche per questo motivo George Miller ha pensato che fosse necessario un capitolo interamente dedicato a questo magnifico personaggio.

A sostituire Charlize Theron troviamo Anya Taylor-Joy, mentre ad interpretare l’antagonista principale di questo prequel c’è un irriconoscibile Chris Hemsworth nei panni di Dementus, che, rispetto ai ruoli in cui lo abbiamo visto finora – tipo il Dio del tuono Thor – appare decisamente fuori dalla sua comfort zone.

In Fury Road Furiosa era costretta ad affrontare un periglioso viaggio per liberare le donne prigioniere di Immortan Joe e tornare nella sua terra natìa, un luogo di abbondanza, con lunghe distese rigogliose di vegetazione, rese fertili da fonti d’acqua.
All’inizio di Furiosa: A Mad Max Saga appare davanti ai nostri occhi proprio uno scorcio di questa terra, mentre facciamo la conoscenza di una piccola Furiosa che, di lì a poco, sarà costretta, suo malgrado, a diventare adulta.

Qualcosa di familiare

Fin dalle prime scene ritroviamo lo stile che ha caratterizzato il capitolo precedente della saga ed è proprio questo a catapultarci immediatamente nel mondo post apocalittico di Mad Max: le lande desolate percorse da moto e macchine dai motori ruggenti, le tempeste di sabbia e il degrado generale di un mondo che ha perso sé stesso.

In questo degrado ritroviamo anche quelle personalità tipiche di questa civiltà, tutti quei personaggi che hanno subìto l’annichilimento della terra, imbruttendosi a loro volta.
Tra questi personaggi troviamo Dementus, con il quale Chris Hemsworth ha sfoggiato probabilmente la sua miglior performance attoriale. Dopo averlo osservato sempre nei panni del belloccio o del protagonista, fa un po’ strano vederlo in questo stato: brutto, trasandato, cattivo, ma – proprio per questo – ancora più apprezzabile.

Il personaggio di Furiosa, invece, è il suo esatto opposto: essendo nata in quello che sembra essere l’unico pezzo di terra rimasto sano, sarà a causa del suo allontanamento da esso che il suo animo inizierà a corrompersi, costringendola ad adattarsi a quello che è il mondo là fuori.

Un cammino, dunque, molto lento ma inesorabile, verso un’oscurità che prende la forma della vendetta.
Ma per raccontare un percorso come questo serve tempo, e Miller se lo prende tutto, facendoci esplorare l’infanzia di Furiosa a fondo, per poi passare all’età adulta solo verso metà film, nel momento in cui compare sullo schermo Anya Taylor-Joy.

Ciò che c’è di diverso

In questa pellicola non c’è fretta, al contrario di Fury Road: i dialoghi sono molto più presenti, così come la caratterizzazione di alcuni personaggi. Ciò porta inevitabilmente ad una presenza più ridotta delle sequenze di azione – che non si intende “poche”, bensì “meno rispetto a Fury Road” – e ad uno spazio maggiore per l’introspezione di Furiosa.

Tranquilli, gli inseguimenti ci sono e sono pure belli e carichi di adrenalina, ma contornano in modo funzionale la trama del film e non risultano la sua componente principale.
Non mancano neanche le scene crude, meno adatte agli stomaci più deboli, che verranno, però, sicuramente apprezzate dai fan del primo capitolo.

Possiamo dire che per Furiosa Miller ha deciso di fare ciò che non ha fatto con Fury Road, ovvero spiegare in modo più approfondito il world building di Mad Max, aggiungendo dettagli e arricchendo la trama.

Un altro elemento curioso è la musica, che sembra sempre faticare a partire e a raggiungere il suo apice. Non è un caso che sia stato riproposto lo stesso tema di Fury Road per gli inseguimenti e che quest’ultimo arrivi sempre vicino all’esplosione, ma si fermi sul più bello.
Il messaggio sembra chiaro: se volete vedere inseguimenti lunghi, scene di azione infinite e musiche epiche, guardate il film precedente. Qui troverete qualcosa di diverso.

Conclusioni

In conclusione questo film è assolutamente promosso, per il modo in cui riesce a tenere incollato allo schermo il suo pubblico, attraverso una montagna russa di emozioni, con un finale inaspettatamente poetico.
Note positive sono sicuramente le performance di Chris Hemsworth e Anya Taylor-Joy, che riesce a riprendere le vibes dell’interpretazione di Charlize Theron e a renderle giustizia. E, ovviamente, il comparto tecnico che, ancora una volta, non delude.

Il mio consiglio è quello di guardare la pellicola in lingua originale, per apprezzare al meglio la caratterizzazione del personaggio di Dementus, e di trovare la sala IMAX più vicina per poter godere del film nel suo formato migliore.

Furiosa è sicuramente il perfetto completamento di Fury Road, poiché lo arricchisce e lo migliora. E a chi si chiede se questo film sia davvero necessario rispondo di sì, perché ci toglie ogni dubbio, facendoci capire che il protagonista di Fury Road non è mai stato Mad Max. La Fury Road non è altro che la strada percorsa per il viaggio verso casa di Furiosa. Vi do un consiglio: subito dopo aver visto questo prequel correte a riguardare di nuovo Fury Roadsono sicuro che lo apprezzerete ancora di più.

a cura di
Edoardo Iannantuoni

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