“Amama”, l’atteso ritorno dei Crumb tra neo soul e psichedelia

“Amama”, l’atteso ritorno dei Crumb tra neo soul e psichedelia
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La storia dei Crumb inizia con l’EP omonimo del 2016 in cui le canzoni scritte dalla cantante Lila Ramani delineano il sound marcatamente neo soul degli esordi. Dopo un secondo Ep del 2017, Locket, arrivano i dischi Jinx, Ice Melt e l’ultimo arrivato Amama che consacra la band come una delle più interessanti del panorama internazionale in ambito psychedelic rock.

A partire dal 2016 circa un genere musicale nato negli anni ’90, la neo soul, inizia a prendersi fette di mercato fino ad arrivare nel 2020 ad avere oltre 500 release in un anno. Per carità, parliamo sempre di nicche di mercato, ma chiunque studi all’università o al liceo potrà confermare di aver trascorso qualche ora sui libri con il sottofondo minimale della Lo-fi e della neo soul (con la celebre ragazzina che studia delle playlist su YouTube).

"Amama", l'atteso ritorno dei Crumb tra neo soul e psichedelia
Gli esordi dei Crumb prima di Amama

E’ in questo contesto che nascono i Crumb, una band di Boston-Brooklyn che parte da quest’estetica per cercare un proprio sound identificativo. Come accennato infatti il primo EP Omonimo del 2016, Crumb, segue pedissequamente gli stilemi della Neo Soul con largo uso di tastierone ciccione e chitarre pulite cariche di riverberi e chorus. 

Già in quel primo e per certi versi acerbo lavoro (solo tre brani), si notava il grande talento della band. Le composizioni e gli arrangiamenti sono vari, stimolanti, suonati bene da musicisti tecnicamente dotati e sentimentalmente affini. Infine la dolcissima voce di Lila Ramani rendeva l’ascolto un nuvola soffice in cui tuffarsi a bomba. Una goduria.

Amama, il terzo disco dei Crumb

Nel 2024 arriva in terzo disco, Amama, l’ultimo lavoro di quella band di ragazzini che ragazzini non son più. La neo soul degli esordi non è che uno dei colori della tavolozza anche se rimane la firma d’autore dei Crumb.

In Amama si avverte la necessità di andare oltre la musica già suonata nei precedenti dischi ed è proprio il primo brano From Outside a Window Sill a mettere le cose in chiaro. Se infatti il sound è in larga parte debitore alla Soul e all’R&B, si avverte innegabilmente una spinta verso il rock psichedelico dettata dalla scelta dei suoni, dalla struttura ondeggiante del brano e da quegli elementi noise che ricordano vagamente i primi dischi dei Tame Impala.

Il terzo brano The Bug, riprende inizialmente lo stile dei primi Crumb ma si tratta solo di un impressione giacché a circa metà dei 4 minuti della canzone si ritorna al rock psichedelico con atmosfere sinistre, suoni alieni, storti, graffiati, e una batteria finale glitchata davvero anni ’90 che sembra così sbagliata da essere perfetta.

Altro brano interessante è senza dubbio Sleep Talk, nono nella tracklist di Amama. Qui ritorna la voce lo-fi di Lila Ramani ma solo per suscitare un ricordo d’altri tempi. Il brano ha una struttura folle: cambi di tempo, ritmo, tonalità, finale tronco, si passa dalla neo soul alla musica elettronica, quasi dance ad un certo punto. I colori son mille e sarebbe inutile descriverli tutti. Un brano strano, vada bene questa definizione. 

Amama, un disco che unisce neo soul, elettronica e rock psichedelico

Swarmed è l’intermezzo che prepara il terreno all’ultimo brano dei disco. Un minuto e zero sei di elettronica stile Massive Attack (epoca Mezzanine) che finisce dannatamente troppo presto. Si passa a XXX, degna conclusione di Amama perché è un brano che condensa l’anima soul e quella psichedelica della band, questo nuovo corso che li porta lontano da dove son partiti 8 anni fa. Anche qui abbiamo un finale tronco che stoppa il timer esattamente a due minuti e ventidue secondi. Precisi. Un brano corto che raffigura pienamente i nuovi Crumb.

“Amama” non è il disco dell’anno ma è un disco che si fa voler bene. Parliamo di musica di nicchia, di musica non adatta a tutti. Gli amatori e gli appassionati non potranno che apprezzare il percorso di questi ragazzi perché alla base di ogni nuova nota c’è sempre e solo l’arte, la creatività, la voglia di costruire strade e innovazioni. Il motore della musica da che mondo è mondo. 

La critica maggiore che è necessario fare ad Amama risiede forse nella monotonia del cantato che per quanto suadente e affascinante potrebbe stancare dopo 12 tracce. Inoltre il sound è complesso e potrebbe risultare ostico e pesante per chi non ama il genere. Insomma Amama è un disco da ascoltare per farsi un viaggio e perdersi, non mentre si è al super mercato a fare spesa.

Amama non è un disco per tutti, ed è forse proprio per questo motivo che ci piace così tanto.

a cura di 
Pantaleo romano

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Pantaleo Romano

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