“Dalle parole alle immagini” al 36° Salone Internazionale del Libro di Torino

“Dalle parole alle immagini” al 36° Salone Internazionale del Libro di Torino
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Ieri, domenica 12 maggio, al Salone Internazionale del libro di Torino, si è tenuto il panel di Netflix “DALLE PAROLE ALLE IMMAGINI” moderato da Mario Calabresi e incentrato sulle storie di Netflix ispirate ai libri.

Adattare, tradire, reinventare al Salone di Torino: sono molteplici le forme della relazione tra opera letteraria e prodotto audiovisivo. Le strade del racconto non seguono percorsi canonici, come insegnano alcuni dei prossimi progetti seriali e cinematografici di Netflix ispirati a libri.

Dalle parole alle immagini

All’incontro è intervenuta Tinny Andreatta, Vice Presidente per i contenuti italiani di Netflix, con al suo fianco e in rappresentanza di tre show ispirati a dei libri e in arrivo prossimamente sul servizio: Alice Urciuolo (autrice del libro),Donatella Diamanti (sceneggiatrice) e Stefano Mordini (regista) per la serie tv Adorazione; Viola Ardone (autrice del libro) e Cristina Comencini (regista e sceneggiatrice) per il film Il treno dei bambini; Daniele Mencarelli (autore del libro) e Vincenzo Nemolato (attore) per Tutto chiede salvezza, che tornerà con la seconda stagione e che proprio in questa edizione del Salone ha ricevuto il premio come Adattamento a film o serie tv dell’anno.

Tutto chiede Salvezza 2
I PRINCIPALI CONTRIBUTI DEL PANEL

«La trasposizione di un testo in un’opera audiovisiva – ha dichiaratoTinny Andreatta nel corso dell’incontro – è per Netflix un elemento strategico molto importante sia a livello globale che a livello italiano, dove per noi il confronto con il romanzo, e con le altre forme di scrittura, è importantissimo. Penso che sia molto bello quando le serie o i film con la loro grande diffusione permettono ai libri di tornare nelle classifiche e a tanti nuovi lettori, potenzialmente di tutto il mondo grazie alla diffusione globale del servizio, di scoprire storie italiane recitate nella nostra lingua e di conoscere nuovi volti e talenti».

Daniele Mencarelli, autore di Tutto chiede salvezza e tra gli sceneggiatori della seconda stagione aggiunge: «Uno può vivere partendo dal presupposto che la letteratura e lo scrittore siano Dio, e quindi che tutto quello che s’avvicina in termini di traduzione, tradimento, allontanamento e evitamento possa essere in qualche modo a tutti gli effetti un peccato; oppure può vivere quella materia che lo scrittore ha prodotto come una materia plastica che a seconda dei linguaggi prende forme diverse. E questa è una grande occasione per poter parlare a pubblici diversi».

Le dichiarazioni di Donatella Diamanti

«Un autore di romanzi ha a disposizione le parole – ha dichiarato la sceneggiatrice della serie tv Adorazione Donatella Diamanti – con cui può fare tutto, ha un unico codice, quello linguistico, che però è potentissimo. Uno sceneggiatore invece deve prevedere il fatto che c’è l’elemento visivo, e questo elemento visivo deve diventare inevitabilmente azione. Ma a me piace pensare che a un certo punto tutto ciò che abbiamo aggiunto noi avrebbe potuto scriverlo anche l’autrice del romanzo».

Stefano Mordini

Prosegue il regista dello stesso show Stefano Mordini: «La “scrittura visiva” consiste nel saper interpretare un testo, essere fedele nel fuoco centrale del racconto, trovare il fuoco secondario e viaggiare in quell’intercapedine in modo tale che quelle parole non siano fine a se stesse, ma che continuino a vibrare fino in fondo». «Nel romanzo i fatti sono necessariamente presentati uno alla volta – aggiunge Cristina Comencini, regista e sceneggiatrice de Il treno dei bambini – In un’immagine di cinema invece c’è la sintesi, nella stessa immagine ci sono tante cose tutte insieme. Dunque il lavoro dello sceneggiatore è riportare nell’immagine la ricchezza che la letteratura ha in più

Vincenzo Nemolato

Vincenzo Nemolato, porta il suo prezioso punto di vista attoriale a proposito dell’interpretazione del personaggio di Madonnina nella serie Tutto chiede salvezza: «Ogni personaggio ha bisogno di qualcosa, e trattando i personaggi come persone reali per cercare di empatizzare con loro in maniera più autentica, cerco di capire come posso raccontare quella persona. Mi baso sui dati di fatto, e con Madonnina era bellissimo perché apparentemente non ce n’erano. Quindi ho cominciato ad immaginarmi Madonnina, a fare amicizia con lui e mi ci sono divertito, ho cominciato a guardarlo nella mia immaginazione che proveniva dal romanzo di Daniele

a cura di
Staff

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Maria Raffaella Primerano

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