Roberto Bolle and Friends: bellezza e magia approdano a Bologna

Roberto Bolle and Friends: bellezza e magia approdano a Bologna
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Roberto Bolle torna a Bologna con due straordinari spettacoli del suo “Roberto Bolle and Friends” . Sul palco oltre all’ “Étoile dei due mondi” anche artisti di fama internazionale che consegnano agli spettatori del Teatro EuropAuditorium, performances di rara bellezza. In un momento in cui di bellezza, questo mondo decadente, ne ha impellente bisogno.

Ieri 14 aprile, a Bologna è andato in scena l’ormai famosissimo “Gala Roberto Bolle and Friends” al Teatro EuropAuditorium, che ha visto ballerine e ballerini di compagnie internazionali esibirsi in 10 pezzi, tutti diversi tra loro. Un cast stellare, quello scelto dallo stesso Roberto Bolle, che permette di far arrivare l’asticella dello spettacolo prodotto da ArteDanza s.r.l, ad un livello eccelso.

Il Gala alterna delicatamente passi a due ad assoli, provenienti sia dal repertorio classico che contemporaneo. Roberto Bolle danza in 5 di questi balletti, e tra questi vi sono ben due esibizioni in solitaria. Bolle diversifica come ogni anno, quindi, il repertorio del suo storico show per offrire agli spettatori un’opera minimalista e raffinata, il cui fil rouge rimane l’esaltazione della bellezza e della forma, senza tralasciare, però, un importante messaggio di speranza ed unione.

In una sala gremita di persone, si comincia con una variazione classica de “Il Corsaro” – coreografia di Marius Petipa – interpretato da due ballerini della Royal Swedish Ballet di Stoccolma, Madeline Woo e Kentaro Mitsumori i quali, dopo aver dato prova di una tecnica eccelsa, tornano in scena nel quarto capitolo con “Cacti”, ballo coreografato da Alexander Ekman. In questo caso si spogliano dell’impostazione classica per indossare i panni di performer audaci e divertenti come è, d’altronde, sarcastica la coreografia dell’artista svedese, che fa intrecciare i corpi dei danzatori attraverso un gioco di fughe e scontri.

Spazio anche per sensualità e intrighi d’amore, grazie alla presenza del moderno tango “Verano Porteño”, realizzato da Xin Peng Wang e che nel Gala viene performato da Anna Tsygankova e Giorgi Potskhishvili, Principal Dancers del Dutch National Ballet di Amsterdam. I due “infiammano” gli animi degli spettatori anche successivamente, con la variazione classica del “Don Chisciotte”, dove entrambi dimostrano il loro virtuosismo tecnico mediante, soprattutto, una travolgente energia.

Entra in scena la star della danza: Roberto Bolle

Il protagonista della serata, l’acclamatissimo Roberto Bolle, entra in scena per la prima volta in corrispondenza della seconda performance, quando si esibisce nel “Pas De Deux – Thais” la cui coreografia è stata ideata dalla mente geniale di Roland Petit. Insieme all’International Guest Artist Maria Eichwald, sua partner anche nel penultimo pezzo della serata “Kazimir’s Colors” dell’italiano Mauro Bigonzetti, trasporta sul palco le figure di uno struggente ed eterno addio tra due innamorati che faticano a non “annodare” i loro corpi, ora resistenti ora fluidi, anche quando costretti alla distanza.

L’étoile della Scala danza in coppia, poi, con l’ecclettico e giovanissimo artista freelance Toon Lobach nel pezzo ideato da Claude Brumachon e ripreso in seguito dal suo assistente Benjamince Lamarch dal titolo “Les Indomptés”. Movimenti in “armonico equilibrio ” si ripetono compulsivamente mentre raccontano di complicati ed indefiniti rapporti tra gli esseri umani: vince, nel pezzo, il contrasto tra il fisico puerile e vitale del ballerino olandese e quello definito, mastodontico e meticoloso di Roberto Bolle.

Toon Looch riappare in seguito insieme alla danzatrice freelancer Casia Vengoechea per portare in scena “II”, pezzo coreografato da Philippe Kratz, noto in Italia soprattutto per la sua lunga collaborazione con l’Aterballetto. Grazie alle musiche del collettivo Soundwalk Collective, il futuro sembra affacciarsi nel teatro bolognese: i due protagonisti interagiscono tra loro tramite un tipo di movimento che, morbido e sinuoso, prosegue quasi senza sosta o attimi di respiro, spinto dal ritmo incessante della musica. Il pezzo, forse, più “contemporaneo” della serata.

Il climax del Gala: “In Your black Eyes” e l’allegorico ballo finale “Sphere”

Il dolore di un artista enorme, Enzo Bosso, rivive tra i passi di danza di Bolle nel pezzo “In Your Black Eyes” frutto della mente di Patrick De Bana. La stella del ballo italiano, sulle note del brano del compianto Bosso, mette in mostra un corpo che desidera “esplodere” ed esprimere tutta la sua potenza ma viene fermato dalla ingiusta sofferenza di un male scomodo. Un corpo, quindi, in lotta costante con la malattia e che spera di arrendersi alla libera espressione della propria anima: questa resiste alla sofferenza fisica e rimane intatta, così autentica e vitale, oltre ogni brutale impedimento.

Ovazione e grandi applausi per Roberto Bolle da parte del pubblico in sala che ribadisce il suo amore per l’artista piemontese anche dopo aver assistito al suo assolo “Sphere”, in chiusura dello spettacolo. Coreografato da Mauro Birgonzetti con le musiche di Alessandro Quarta, il pezzo invita il prossimo a farsi carico dei problemi della Terra, prendendosi cura dei suoi preziosi elementi. Bolle “dialoga” con una vera e propria sfera mentre dei sofisticati giochi di luce rendono l’atmosfera sul palco estremamente suggestiva. C’è bisogno di forza fisica per reggere il peso del nostro mondo. Eppure, serve anche tenerezza e delicatezza per non farlo soccombere a causa dell’aggressività umana. Speranza e consapevolezza sono i sentimenti comunicati da Bolle in “Sphere”.

Roberto Bolle e Maria Eichwald in Kazimir’s Colors – photo credits Vito Lorusso
Roberto Bolle : “danzatore generoso”

Riconoscere la bravura di un artista immenso come Roberto Bolle può sembrare ridondante ma noi non ci stanchiamo mai di ripeterlo. Il Gala Roberto Bolle and Friends, di domenica pomeriggio a Bologna, si conferma, anche a distanza di anni dalla sua istituzione, come un appuntamento da non perdere, non solo per gli appassionati ed esperti di danza. Si tratta di una vetrina importante per la realtà coreutica internazionale che, chiaramente non esaurisce le molteplici strade che questa forma d’espressione traccia, ma vale comunque come un punto di incontro tra élite e popolo, tra sacro e profano.

Un percorso, questo, di “democratizzazione”, se vogliamo nominarla così, iniziato dall’etoile tramite il suo programma “Danza con me” che ha portato artisti internazionali e coreografie meravigliose per oltre sei anni sul piccolo schermo di tutti gli italiani. Sebbene, quindi, sia la star indiscussa di questo storico evento itinerante, viene naturale definire Bolle, un danzatore generoso poiché esalta le caratteristiche fisiche e comunicative dei suoi ospiti, allestendo uno spettacolo in cui a trionfare è il “culto del bello”, inteso, in questo senso, come una sorta di stimolo a custodire l’arte in ogni sua manifestazione, in quanto delicato scrigno delle più profonde emozioni umane. Lo spazio del teatro, insomma, diventa per tutti gli spettatori il luogo in cui rifugiarsi dal caos esterno ed assistere ad un’opera di rara bellezza, dimenticando almeno per un paio di ore, i tormenti del mondo.

a cura di
Noemi Didonna e
Sara Alice Ceccarelli

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Noemi Didonna

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