Intervista ad Al Vox: il “maledettissimo” ci racconta il suo percorso in musica

Intervista ad Al Vox: il “maledettissimo” ci racconta il suo percorso in musica
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Ciao Alberto. Qual è stata la tua fonte principale di ispirazione nel percorso musicale finora?
Ciao alla Redazione e a tutti i lettori di THS. Direi i suoni della natura inizialmente. E, fondamentalmente, oggi trovo ispirazione anche in quello che sento dire dalle persone.

Come descriveresti il tuo stile musicale unico e cosa pensi che lo renda speciale?
Essendo che oggi c’è molto modismo, a mio parere, io posso dire di non essere nella moda, bensì, di rappresentare il maledettismo. É un campo che ancora va capito proprio per la sua “Svendita”

Parlaci un po’ del tuo ultimo brano, “Magnifico.
“Magnifico” nomina tutti elementi non facilmente identificabili come positivi. Però, è aperto, perché ognuno di noi, trovandoci in un Paese democratico, può percepire il tutto come magnifico. Di certo non lo è per me, ma sono aperto a confronti produttivi.

Qual è stata la canzone o l’album che hai realizzato e che ti rappresenta al meglio?
Il Giullare“.

Quali sfide hai affrontato nel mondo della musica e come sei riuscito/a a superarle?
Mi è bastato avere episodi di sofferenza. Infatti mi sento più forte, perché ne ho fatto saggezza. Pur essendo magnifica, la vita mi ha fatto maturare prima. Pertanto, non disdegno le mie difficoltà. Anche quelle hanno aiutato la crescita, soprattutto intellettuale.

Come hai sviluppato la tua identità artistica e come intendi farla evolvere nel futuro?
Mi occupo di ogni campo artistico. In futuro vedrete/ascolterete nuovi brani, sempre conformi al mio percorso. E poi film. E il secondo libro, “Autopsia”. Il primo, “Delirium Psiche“, lo trovate su Amazon.

Puoi condividere con noi e con i nostri lettori un momento fondamentale o un’esperienza che ha avuto un impatto significativo sulla tua carriera musicale?
Si, anche se non posso esplicitare l’evento, sarebbe volgare. Diciamo che da quel giorno maledetto di fine 2013, ho cominciato ad essere prolifico, con l’idea di buttarmi ovunque nell’arte.

Come cerchi di connetterti con il tuo pubblico attraverso la tua musica e le tue performance?
Abbracciandoli. Sono loro che veramente decretano il mio successo.

Qual è stato il tuo momento più emozionante o gratificante finora come artista emergente?
Ogni volta che mi sono esibito; per me era Wembley.

Quali sono i tuoi piani per il futuro in termini di produzione musicale e crescita professionale?
Ricerca, Sperimentazione, Modestia e Genuinità. Spero infatti di riuscire a stupirvi sempre. Perché non ci sono solo i big, ma anche le scale di grigio.

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STAFF 1

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