8 marzo, la manifestazione transfemminista che blocca la Capitale

8 marzo, la manifestazione transfemminista che blocca la Capitale
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Il collettivo “Non Una Di Meno” scende in piazza con una marcia transfemminista nella Giornata Internazionale della Donna. Proclamato uno sciopero globale di 24 ore per ricordare ancora una volta che siamo lontani dalla meta di un mondo equo, libero e non violento.

Ore 17:00, la fermata metro Piramide accoglie una schiera di militanti in rosa: 4 mila i manifestanti che hanno preso parte alla marcia organizzata dalle attiviste di “Non Una di Meno”, in lotta ancora verso una società democratica, giusta e non patriarcale.

Sede Acea

Prima tappa della marcia è stata la sede centrale dell’azienda comunale Acea dove le attiviste hanno espresso la loro solidarietà alle donne che hanno denunciato le violenze subìte dall’Amministratore delegato Fabrizio Palermo:

«[…] partiamo da qui […] per esprimere la nostra solidarietà alle lavoratrici che hanno denunciato le vessazioni e le violenze.»

Perché?

Le ragioni – come espresso sui canali social del collettivo – dietro l’evento di ieri inglobano tutto il malessere della nostra società patriarcale, machista, violenta e malsana. La sempre più dilagante e impunita violenza (fisica e verbale) sulle donne (cis e trans), il lavoro sottopagato ed il precariato, l’accessibilità ad una sanità pubblica, laica e libera da stereotipi e contro l’obiezione di coscienza, contro la violenza patriarcale, razzista, abilista e classista.

striscione in ricordo dell'attivista Masha Amini
Donna, vita e libertà

Nella Giornata Internazionale delle Donne un pensiero necessario è andato alle sorelle iraniane che rischiano la loro vita tutti i giorni lottando per il loro diritto ad essere donne libere, istruite e considerate da quel governo estremista e machista che le tiene soggiogate.
Erano infatti presenti alcuni membri della comunità curda che sfoggiavano fieri il loro striscione con il motto simbolo della rivolta in Iran. Il coro «Jin, Jîyan, Azadî» gridato a gran voce da quel gruppo di uomini in Italia (posizione privilegiata rispetto ai conterranei sotto la dittatura dell’ayatollah) fotografa quella che è la lotta di tutte e tutti.
La lotta di quelle 4 mila persone che ieri hanno invaso di fucsia alcuni punti nevralgici della Capitale per ricordare, un 8 marzo ancora, la necessità di un cambiamento e di politiche che rispettino i diritti umani di tutte e tutti.

a cura di
Enzo Celani

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Enzo Celani

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