A Giant Step di Emilya ndMe: il nuovo lavoro che anticipa l’attesissimo album

A Giant Step di Emilya ndMe: il nuovo lavoro che anticipa l’attesissimo album
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Il terzo lavoro di Emilya ndMe è finalmente arrivato e oggi lo presentiamo in anteprima sulle nostre pagine, orgogliosi di aver lavorato assieme ad un’artista del suo spessore.

Il video di A Giant Step che accompagna il nuovo brano è una giornata tipo di una bimba e del suo papà che si conclude con un intimo concerto a cui prendono parte, quello di Emilya ndMe. Il video è stato girato usando una go-pro messa su un caschetto da bicicletta per bambini e la piccolina che lo tiene sulla testa ha due anni e mezzo.

La prospettiva del video sono i suoi occhi per tutto il tempo, tranne per il finale quando il punto di vista cambia, passando ad un osservatore esterno che vede la scena completa di Emilya ndMe che suona al pianoforte, del papà e della figlia assieme.

L’abbiamo incontrata per l’occasione e le abbiamo fatto qualche domanda.

Raccontami di questo pezzo e raccontami qualcosa dell’album quanti saranno i brani e quando uscirà

Il mio album uscirà a febbraio 2020 e si intitolerà Thank you for the complains, un ringraziamento alle rimostranze, lamentele e quanto altro si sia susseguito nel tempo. Un titolo ironico ma che in fondo rispecchia la reale gratitudine che provo nei confronti di chi mi ha talvolta posto le sue osservazioni e critiche per il mio essere in un modo piuttosto che essere altro, perché mi ha dato spesso occasione di cambiare strada, voltare pagina e lasciare andare, ricominciare da capo.

A cosa pensi mentre canti?

La musica ha sempre avuto su di me l’effetto di un ponte, tra la realtà e un’altra dimensione fuori dal tempo e dallo spazio che mi coinvolge in prima persona ma che è anche molto più grande e vasta di me. Me ne accorgo quando sono su un palco o anche semplicemente in una sala prove o nel mio studio: mentre canto e suono perdo la cognizione della realtà , e nella mia testa esplode un po’ tutto tra immaginazione e sensazioni fisiche, è molto bello. Credo crei una sorta di vera dipendenza.

Nel tuo immaginario a quale stagioni associ alla musica?

Ogni stagione è diversa, le amo tutte e quattro indifferentemente e ad ogni loro passaggio mi piace tantissimo ritrovare i colori, gli odori, la luce diversa che ognuna si porta dietro. Mi piace osservare come cambia la natura con il passare dei mesi, lo stesso paesaggio di cui si riconoscono alcuni particolari che si traveste in modi diversi. Mi sono resa conto osservando la mia musica con occhio meno coinvolto, di aver celebrato in qualche modo ogni stagione, tramite i video clip o gli shooting fotografici : Snow è piena dei colori dell’inverno, statica e poi esplosiva come un temporale. Yellow Led è calma e calda come la primavera e certe serate estive. The Giant Step si porta dietro l’autunno, con il sole che sgomita facendosi strada tra nuvole arroganti, come un bambino che viene alla luce Se penso alla mia musica ho negli occhi scenari naturali di foreste alberi, e oceani, lontanissima dalle dinamiche di città.

Nei tuoi testi è nella tua musica c’è sempre qualcosa che sembra cupo e irrisolto. A cosa è dovuta questa sensazione?

Credo che sia perché dentro di me c’è qualcosa di irrisolto, che resta lì appeso. Una consapevolezza che viene dalle esperienze vissute, le facciate prese, i dolori inaspettati. Riconosco in me molta lucidità. Un po’ come indossare un paio di lenti ad infrarosso che ti svelano la realtà per quella che è, dietro a vestiti, maschere e apparenze: da una parte può sembrare una fortuna, mentre dall’altra parte non lo è affatto perché genera anche molto cinismo da cui cerco di scappare. La musica che scrivo mi fa sentire di appartenere ad una dimensione irreale in cui facilmente trovo un rifugio.

Il tuo ultimo pezzo è un qualcosa che se dovessi definirlo con una parola lo definirei sublime. Hai pensato alla sublimazione di un sentimento mentre la scrivevi?

Di A Giant Step è nata prima la linea di piano e non l’ho scritta io: un mio ex compagno e amico di band, Andrea, scrisse tempo fa questa melodia per la figlia che stava per nascere e me la fece sentire. La trovai bellissima e mi venne spontaneo scrivere un testo e una linea melodica vocale, uscì tutto facilmente e poco tempo dopo ne uscì quello che sentite oggi. Anita è il nome della figlia di Andrea, protagonista del video clip assieme al papà. Abbiamo montato una videocamera sul caschetto da bicicletta di Anita e siamo stati con loro una giornata, la bambina è stata bravissima e molto collaborativa ed ne è uscito il video clip di A Giant Step girato da Andrea Larosa e Beppe Platania di Lucerna Films. Lo trovo stupendo e vero, ed è il mio augurio ad ogni nuovo nato, di buona vita ed esplorazione di questo nostro pianeta , nella consapevolezza che non sarà facile ma che molte volte sarà capace di togliere il fiato.

Per quale motivo canti in inglese?

Il mio cantare in inglese credo dipenda esclusivamente dai miei principali ascolti di sempre rivolti a musica internazionale. Ascolto anche musica italiana ma sicuramente in maniera minore rispetto al resto. In fondo siamo la musica che ascoltiamo e perciò la mia testa tira fuori testi in inglese.

Qual è quella domanda che vorresti che ti venisse fatta? Prova a fartela da sola e a dare anche una risposta.

La domanda che vorrei mi facessero: “Cosa ne pensi di questa Italia?” ed è una domanda che nessuno mi fa mai perché sicuramente potrebbe rivelarsi scomoda ed in effetti lo è. Ma ora che ne ho l’occasione ho proprio voglia di dire ciò che penso e penso davvero che il fondo che stiamo raschiando culturalmente, politicamente e socialmente abbia dell’inverosimile. Ci tengo a dire che non mi riconosco praticamente in quasi nulla di ciò che vedo intorno a me, dal modo in cui ormai ci si relazione l’un l’altro, con conoscenti, nel lavoro e nella famiglia e per la strada. Avverto molta disarmonia, la perdita dell’onesta e dell’etica e spesso penso a quanto tutto ciò mi faccia profondamente schifo.

Dato che l’anno sta per finire, c’è un augurio che vorresti fare a te stessa per l’anno nuovo?

L’augurio che mi faccio è quello di arrivare alla gente anche se appunto scrivo musica dai connotati sicuramente diversi da quelli attuali italiani oggi e che si innamorino quanto me di quello che faccio. Poi mi auguro tanti live ma soprattutto mi auguro la fortuna di tenermi accanto in questo viaggio persone trasparenti e dalla buona indole.

E quale augurio invece vorresti fare al mondo?

A questo mondo auguro il rispetto che si merita, una seconda chance, un risorgimento intellettuale, la riscoperta della natura e la sua conservazione, la deposizione di armi e violenza. Auguro un cielo sereno, il vento di montagna e le risate di persone felici.

Ecco quindi per tutti i lettori di The Soundcheck il video di Emilya ndMe A Giant Step.

Buona, anzi buonissima visione.

a cura di
The Soundcheck

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Sara Alice Ceccarelli

Giornalista iscritta all’ODG Emilia Romagna si laurea in Lettere e Comunicazione e successivamente in Giornalismo e Cultura editoriale presso l’Università di Parma. Nel 2017 consegue poi un Master in Organizzazione e Promozione Eventi Culturali presso l’Università di Bologna e consegue un attestato di Alta Formazione in Social Media Management presso l'Università di Parma. Ama il giallo e il viola, possibilmente assieme e vive in simbiosi con il coinquilino Aurelio (un micetto nero). La sua religione è Star Wars. Che la forza sia con voi.

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