Sold out al Fabrique di Milano per gli Skillet la band christian rock, guidata da John Cooper.
Il gruppo, con due nomination ai Gremmy all’attivo, dopo cinque anni di assenza dal nostro paese ha scelto Milano come unica città italiana del Victorious Tour.
Una serata importante per gli Skillet perché il concerto del 3 dicembre li ha visti per la prima volta come headliner nel nostro paese.
I fan, non stavano più nella pelle al pensiero di vedere i propri idoli: alcuni erano in fila dalle 16.00 e, anche dopo l’apertura delle porte, la coda si snodava lunghissima al di fuori del locale.

Non tutti sono riusciti ad entrare per godersi l’esibizione dei Devour The Day, che hanno tenuto caldo il pubblico che attendeva trepidante la band di Memphis.
Ma aspettare cinque anni per uno show simile ha avuto un senso.
La grinta, l’energia e la forza della band sono senza eguali. Gli Skillet sono riusciti a trasmettere la loro potenza al pubblico che ha cantato, ininterrottamente, per tutta la durata del concerto. Senza pause, senza interruzioni.
Feel Invicible, apre la scaletta, fatta di successi del presente e del passato (per chi non lo sapesse gli Skillet hanno una carriera ventennale alle spalle). Canzoni potenti, grintose che danno la carica e spingono il pubblico a cantare sempre più forte.
Ma non sono solo melodie e suoni forti, c’è spazio anche per le ballate. Lions e Stars, entrambe tratte da Unleashed, cantate dal vivo riescono a toccare delle corde in grado di far commuovere gli ascoltatori (ammetto di aver versato qualche lacrima).
Verso la fine dello spettacolo c’è stato un momento per ricordare Chester Bennington dei Linkin Park “Non ho mai incontrato Chester, non eravamo amici, ma la sua morte mi ha colpito molto”.
Proprio la tragedia che ha colpito Chester ha spinto gli Skillet a pensare e a scrivere una canzone dedicata a chi soffre di depressione. E’ così che è nato Victorius, il brano che da il titolo all’album uscito il 2 agosto.
Si tratta di un inno dedicato a tutti i coloro che sono colpiti da questa malattia (perchè si, la depressione è una malattia) per ricordare loro che non sono dei falliti e, sopratutto, non sono soli.
Un inno vibrante e potente pieno di fede e di speranza, come molte delle canzoni di questa band.

Questo concerto, carico di affetto e di partecipazione, è stato un vero successo anzi, una vera vittoria.
A cura di
Laura Losi