E Tu Dimentica: il nuovo singolo dei Malaparte

E Tu Dimentica: il nuovo singolo dei Malaparte
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Band hard-rock campana, torna sulla scena con un nuovo lavoro che rispecchia la vera natura del gruppo, diretta e cristallina. Un gruppo che ama mostrarsi per quello che realmente è, in tutta la potenza espressiva di parole e musica che abbandonano fronzoli e picchiano duro in maniera limpida.

i sei membri della band sono Carmine Ricciardi (voce e chitarra), Giuseppe Diego Nocito (basso), Pasquale Tomasetta (percussioni), Lorenzo Capone (batteria) Carmine De Vita (tastiere e cori), Raffaele Maffei (chitarra ritmica e cori) e ci presentano un lavoro che non ammette fraintendimenti e punta dritto ad attirare l’attenzione.

Con citazioni e sonorità che appartengono alla più nobile storia del cantautorato rock italiano assieme all’esperienza di chi di palchi ne ha visti (contano un’attività live decennale in giro per l’Italia e partecipazioni a festival e trasmissioni televisive (Rock TV). Hanno aperto tra gli altri agli Afterhours, Fratelli Calafuria, Sick Tamburo, Giuliano Palma, Edda, Mannarino), i sei rocker si raccontano a noi durante una incredibilmente calda giornata autunnale.

E Tu dimentica” parte con toni cupi per poi aprirsi verso la possibilità di un fallimento al quale però non ci si deve arrendere. C’è un aneddoto particolare dietro a questo componimento?

Si, nello specifico una grossa delusione in un rapporto tra due amici che ha portato di conseguenza a considerare che, il denigrare ingiustamente l’altro rappresenta una forma di violenza. Siamo spesso soggetti a colpevolizzare e colpevolizzarci anche per sciocchezze e ciò influenza tanto il nostro modo di vivere. Quindi, l’unica cosa sensata da fare è dimenticare, fare tabula rasa e cercare di andare avanti.

Come sono cambiati i temi dal vostro primo lavoro a questo?

Molto profondamente direi. I testi sono divenuti man mano più introspettivi, più intimi ed anche più concreti, lasciando poco spazio all’immaginazione. Credo sia una evoluzione naturale che viaggia di pari passo con la crescita di colui che si occupa del songwriting (C.R.). Si cresce, si acquisiscono nuove esperienze, si diventa più grandi forse anche più saggi, insomma, come accade per la parte musicale è lo stesso anche per i testi. A noi piace cambiare e sperimentare, difatti i nostri lavori finora sono completamente diversi tra loro.

Qual’è il motivo principale per cui fate musica? Che tipo di passione vi spinge?

Come dico sempre è più che altro un’esigenza quella che ci porta a continuare a fare musica. Non credo che persone come noi, come tanti altri che scrivono canzoni proprie, possano farne a meno così facilmente. È qualcosa che va oltre la passione, è come se la musica facesse parte del nostro sistema nervoso autonomo.

Lavorate assieme dal 2006 e avete tre album all’attivo: com’è cambiato il panorama musicale in questi anni?

È completamente cambiato e a volte mi rendo conto che siamo fuori dal tempo in termini di mode musicali e gusti mainstream. Tuttavia, come già dichiarato all’uscita di “Citazioni ed altri delitti”, non ci siamo prefissati l’obiettivo di piacere a tutti e quindi fare qualcosa che si avvicinasse alle tendenze del momento. Abbiamo deciso di fare un disco a modo nostro pieno di riferimenti alla musica ed alla cultura che ci ha formati e credo che la scelta sia stata giusta visti gli apprezzamenti che il disco ha ricevuto sia dal pubblico che dalla critica. Del resto siamo fermamente convinti che il Rock & Roll sia una delle espressioni musicali più longeve e durevoli, le mode passano, le chitarre no. 

Durante la vostra carriera ci sono stati dei momenti importanti, dei punti di snodo che vi hanno fatto invertire la rotta oppure che vi hanno rafforzato?

Non abbiamo mai invertito la rotta nonostante le difficoltà che una band indipendente affronta quotidianamente. Ogni momento è stato importante, anche quando abbiamo mancato degli appuntamenti. Ti rafforza la voglia che hai di mostrare te stesso e le difficoltà hanno anche il merito di renderti più forte.

Quale consiglio potreste dare ad un giovane che si approccia alla carriera musicale per la prima volta?

Perseverare e non arrendersi alle prime difficoltà. Credere fermamente in ciò che si fa e soprattutto farlo con onestà intellettuale. Non importa quante porte ti verranno sbattute in faccia; quando si è onesti con se stessi anche le delusioni hanno un sapore più dolce. La musica è prima di tutto arte ed espressione di ciò che si ha dentro e può piacere o meno ma non è questo che conta, l’importante è trasmettere emozioni.

a cura di
Sara Alice Ceccarelli

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Sara Alice Ceccarelli

Giornalista iscritta all’ODG Emilia Romagna si laurea in Lettere e Comunicazione e successivamente in Giornalismo e Cultura editoriale presso l’Università di Parma. Nel 2017 consegue poi un Master in Organizzazione e Promozione Eventi Culturali presso l’Università di Bologna e consegue un attestato di Alta Formazione in Social Media Management presso l'Università di Parma. Ama il giallo e il viola, possibilmente assieme e vive in simbiosi con il coinquilino Aurelio (un micetto nero). La sua religione è Star Wars. Che la forza sia con voi.

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