La XXXVII edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino dal 15 al 19 maggio 2025 al Lingotto Fiere
Il Salone Internazionale del Libro di Torino torna al Lingotto Fiere da giovedì 15 a lunedì 19 maggio 2025, con la direzione di Annalena Benini. Saranno cinque giorni dedicati ad aprire nuove prospettive sulla lettura e sul mondo, per coltivare l’immaginazione e disegnare parole nuove, con autori e autrici italiani e internazionali, case editrici, lettrici e lettori di ogni età.
Io non scrivo affatto per dare notizie sulla mia vita: però la mia vita è tutto quello che ho, è me stessa.
Lalla Romano, Le parole tra noi leggere, 1969
Le parole tra noi leggere è il tema della XXXVII edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino
È un romanzo di Lalla Romano pubblicato nel 1969, ebbe molto successo ed è stato amato e discusso per la sua intima modernità: oggi riprende vita proprio a Torino attraverso questo titolo, che è anche un verso di Eugenio Montale. Riguarda, dal punto di vista letterario, la possibilità di una verità poetica, ma evoca da ogni lato un sentimento più vasto, quello per l’incontro: il tentativo ostinato e allegro di È un romanzo di Lalla Romano pubblicato nel 1969, ebbe molto successo ed è stato amato e discusso per la sua intima modernità: oggi riprende vita proprio a Torino attraverso questo titolo, che è anche un verso di Eugenio Montale. Riguarda, dal punto di vista letterario, la possibilità di una verità poetica, ma evoca da ogni lato un sentimento più vasto, quello per l’incontro: il tentativo ostinato e allegro di entrare in contatto con il “noi”, usando le parole per conoscere, raccontare, scambiare idee, offrendo uno spazio di dialogo sull’arte ma anche su tutto quello che succede, che riguarda il mondo e quindi ci riguarda. Questo Salone rinnova e omaggia le parole e la particolare materia di cui sono fatte: leggera, precisa, preziosa.
Annalena Benini, Direttrice editoriale del Salone Internazionale del Libro
Il manifesto di Le parole tra noi leggere
L’illustrazione di Benedetta Fasson racconta un momento di intimità: due figure si abbracciano in un’atmosfera calda e raccolta.
Chi sono? Amanti, amici, fratelli, madre e figlio? Non importa, davvero.
Conta solo ciò che trasmettono con quest’opera: il valore universale della connessione e della condivisione. L’ambientazione è semplice e accogliente, un salotto che fa casa, fa rifugio. È un posto dove ci si sente liberi di essere se stessi, lontani dal giudizio. Questa atmosfera familiare è evocata anche dai colori caldi e dai dettagli: un tappeto con motivi floreali vivaci, il tessuto della poltrona. In questo spazio, le parole scorrono. A volte sono profonde, a volte leggere, sempre capaci di costruire un legame, di creare intimità e accoglienza. Le parole possono essere potenti e delicate, possono portarti dalla disperazione più cupa alla gioia più grande. In questa illustrazione si intrecciano nei dettagli: sono lì, nel tessuto della poltrona, in una citazione del libro di Lalla Romano, Le parole tra noi leggere.
E poi c’è la leggerezza: è difficile raggiungerla, mantenerla. Siamo umani, con i nostri pensieri, conflitti, esperienze. Viviamo in un mondo veloce, che ci stimola, ci riempie di risorse ma a volte ce le consuma. Ci fa sentire piccoli. E per combattere questa sensazione, creiamo luoghi. Li costruiamo con i mattoni o con l’immaginazione, li arrediamo per somigliarci, per accogliere chi vogliamo. Li creiamo attraverso una storia, un disegno, una parola. E questi luoghi diventano reali o fantastici, poco importa. Quello che conta è che, attraverso i luoghi, troviamo condivisione – e in fondo, è questo l’insieme che ci tiene uniti. Il Salone del Libro invita lettrici e lettori a tornare ad abitare questo spazio, dove le parole creano connessione e intimità.
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La XXXVII edizione
La XXXVII edizione è stata presentata al Mauto, Museo dell’Automobile di Torino (Corso Unità d’Italia, 40) martedì 18 febbraio 2025 alle 14.00 da Alessandro Giuli, Ministro della Cultura; Silvio Viale, Presidente dell’Associazione Torino, la Città del Libro; Annalena Benini, Direttrice editoriale del Salone Internazionale del Libro di Torino; Mascha Baak, Console Generale Paesi Bassi in Italia; Rosanna Purchia, Assessora alla Cultura della Città di Torino; Marina Chiarelli, Assessore al Turismo, Sport e Cultura della Regione Piemonte; Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania. La conferenza stampa di presentazione è stata tradotta in LIS, Lingua dei Segni Italiana, da Anna Di Domizio.
Il programma e le prime anticipazioni
In queste settimane, il programma di Le parole tra noi leggere sta prendendo forma e sarà reso pubblico nella sua interezza ad aprile.
Come ogni anno, a dare il via al Salone ci sarà il tradizionale evento organizzato in collaborazione con Rai Radio3, previsto per la serata di mercoledì 14 maggio.
Ogni anno il Salone Internazionale del Libro apre il suo programma con un intervento inedito, pensato per l’edizione e che coinvolge una voce di rilievo della letteratura internazionale.
La lectio di inaugurazione della XXXVII edizione sarà di Yasmina Reza, scrittrice e drammaturga francese considerata tra le voci contemporanee più significative.
Insignita di recente del Premio mondiale Cino Del Duca, Reza appartiene alla famiglia dei grandi ironisti, la vitalità delle sue drammaturgie e dei suoi romanzi scortica la realtà e restituisce un mondo dove è tutto ironico, sorprendente, commovente. In Italia, oltre a Il dio del massacro, diventato nel 2011 un film di Roman Polański con Kate Winslet e Christoph Waltz, i titoli più recenti sono Conversazioni dopo un funerale (2023) e James Brown si metteva i bigodini (2024), tutti pubblicati da Adelphi. Ad aprile uscirà La vita normale, una raccolta di testimonianze dai tribunali, che Reza frequenta in giro per la Francia da quindici anni. Senza curarsi di proclamare verità universali e concentrandosi invece su «frammenti di umanità» – un gesto, una frase, una postura, un dettaglio dell’abbigliamento – l’autrice riesce a cogliere, nelle esistenze degli imputati, dei testimoni e delle vittime, qualcosa che non di rado alla giustizia sfugge, e che a quelle esistenze ci accomuna.
Gli incontri dei curatori delle otto sezioni
Anche quest’anno tornano le sezioni parallele alla programmazione generale, ognuna dedicata a un tema. La cura delle sezioni è affidata a scrittori, scrittrici, intellettuali e artisti, che per ogni argomento hanno ideato tre o quattro incontri che condurranno durante le giornate della Fiera. La novità della XXXVII edizione è una nuova sezione curata dallo psicoterapeuta Matteo Lancini, dedicata al Crescere.
Arte
Melania Mazzucco, curatrice della sezione Arte, accompagna la comunità di lettrici e di lettori in un percorso dedicato all’arte da leggere, per capire come si racconta l’arte di ieri e di oggi. Parlerà insieme alle sue ospiti e ai suoi ospiti come si vive d’arte, come la si promuove, ma anche come la si scopre e la si inventa. Sarà in dialogo con Tracy Chevalier, che con il suo romanzo La ragazza con l’orecchino di perla (Neri Pozza) ha reso pop l’artista più raffinato del XVII secolo, Johannes Vermeer. Era il 1999 e la scrittrice americana aveva 37 anni, quando pubblicò questo romanzo scritto in modo semplice e accattivante, storico con diligenza e senza pedanteria, in cui sceglie la prospettiva “dal basso” (una sedicenne entra come servetta in casa del Maestro), e narrava col rispetto e la venerazione “dell’ingenua” il lavoro dell’artista. Divenuto subito un caso editoriale (e un film), è stato letto e tradotto in tutto il mondo (in circa 38 lingue). Riscattando la ragazza con l’orecchino di perla, e con lei le modelle anonime della storia dell’arte, Tracy Chevalier ha contribuito ad alimentare il mito del pittore olandese – e attirato milioni di persone nei musei che espongono i suoi quadri. L’autrice ha poi scritto molti altri romanzi che incrociano diverse espressioni artistiche – l’arazzo, la miniatura, il vetro. Con lei, Melania Mazzucco e il suo pubblico avranno modo di ragionare sul perché certi quadri antichi non smettono di interrogarci, stimolando rifacimenti in altre forme, sul potere del racconto, sulla legittimità di reinventare il passato.
Cinema
Un percorso per incontrare chi il cinema lo fa, lo pensa, lo produce e lo scrive: è la sezione Cinema curata da Francesco Piccolo, scrittore e sceneggiatore, che accompagnerà il pubblico del Salone a scoprire i processi creativi che si celano dietro lo schermo, le scelte, le curiosità e le fasi produttive prima di arrivare nelle sale. Tra gli ospiti più attesi, sarà presente alla XXXVII edizione la famiglia Comencini: le registe e sceneggiatrici Francesca e Cristina Comencini e la sceneggiatrice Giulia Calenda. Francesca Comencini ha scritto e diretto nel 2024 Il tempo che ci vuole, bellissimo film sul rapporto decisivo con suo padre, il grande regista Luigi Comencini. Sua sorella Cristina Comencini ha appena trasposto con grande successo per Netflix il romanzo di Viola Ardone, Il treno dei bambini, scrivendo la sceneggiatura anche con sua figlia Giulia e con la figlia di Francesca, Camille Dugay. Giulia Calenda è tra gli sceneggiatori più importanti di questi anni, autrice, tra i tanti, di C’è ancora domani di Paola Cortellesi. Le collaborazioni incrociate e le scelte solitarie, la tradizione, e anche la preoccupazione della tradizione familiare, il cinema vissuto come una presenza quotidiana fin dalla nascita. Cristina Comencini, Francesca Comencini e Giulia Calenda si raccontano, e lo fanno insieme.
Crescere
Cos’è crescere? Come conoscere, è un processo non piacevole ma ineludibile di ogni essere umano. La scoperta e l’evoluzione di sé sono abitate da sentimenti disturbanti come la tristezza, la paura, la rabbia e non solo dalla gioia e dalla soddisfazione di vivere. Il senso delle difficoltà e delle sofferenze delle nuove generazioni di adolescenti e giovani adulti, insieme alle complessità dell’essere genitore, insegnante ed educatore oggi saranno il cuore della sezione Crescere curata dallo psicoterapeuta Matteo Lancini.
Un percorso negli affetti e nei compiti evolutivi di figli e studenti, ma anche nelle responsabilità e nelle risorse a disposizione di tutti i ruoli adulti impegnati a sostenere ragazze e ragazzi nella formazione e costruzione della propria identità.
Creatività giovanile, credibilità adulta e relazioni autentiche sono alcune delle tematiche che verranno affrontate ed esplorate per provare a ridurre il senso di solitudine generazionale e infondere speranza nel futuro, come tempo della realizzazione di sé e della propria vocazione. Così come è accaduto a Salmo che, in dialogo con il curatore, parlerà del suo primo libro, Sottopelle (Mondadori Electa). Una storia vera e incendiaria, come la sua musica. Un racconto sincero e autentico di tutte le esperienze che, a partire dall’adolescenza, lo hanno formato fino a renderlo uno degli artisti più importanti della scena musicale odierna.
Editoria
Riprende il ciclo di conversazioni sull’editoria condotto da Teresa Cremisi. Quest’anno daremo parola a editrici che si sono affermate e che conducono la politica di case editrici molto vivaci letterariamente. A dialogare con lei, tra le altre, sarà presente Silvia Sesé, editrice spagnola che lavora nel settore da quasi quarant’anni.
Dopo i suoi inizi come editor, è stata responsabile dell’area di narrativa e poi vice direttrice editoriale di Círculo de Lectores, importante club di lettura spagnolo che negli anni Novanta raggiungeva oltre un milione di abbonati. Dal 2007 al 2015 si è occupata del programma di narrativa di Ediciones Destino. Dal 2015 lavora con Jorge Herralde, fondatore e direttore della casa editrice Anagrama di cui, dal 2017, Sesé ha assunto la direzione editoriale.
Informazione
Nella sezione Informazione il curatore Francesco Costa, direttore del Post, continua a ragionare sul settore che interpreta gli eventi del mondo insieme alle persone più esperte e competenti del giornalismo italiano e internazionale. Tra le prime ospiti ci sarà Victoire Tuaillon, giornalista e podcaster francese di grande successo, autrice dei longevi podcast Les Couilles sur la table e Le Cœur sur la table, rispettivamente 21 e 11 milioni di ascolti. Il suo prossimo libro per add editore, Il Cuore Scoperto, tradotto e curato da Associazione Vanvera, uscirà proprio in occasione del Salone del Libro. Leggendo con attenzione fenomeni come la violenza di genere o il divario salariale, emerge chiaramente che sarebbe più corretto parlare di questione maschile piuttosto che di questione femminile: è cambiando i maschi che si cambia il resto.
La femminista Victoire Tuaillon pensa che si debba combattere un certo modo di vedere e immaginare gli uomini, e non gli uomini stessi.
Con lei Francesco Costa parlerà di molte storie e questioni attuali legate a questo tema: da ciò che resta del MeToo al motivo per cui Mark Zuckerberg e i nuovi conservatori americani sostengono la necessità di una società più «mascolina»; dai noti episodi di violenze di strada nelle grandi città europee alle conseguenze del caso Gisèle Pelicot, fino al ruolo dei media e dell’informazione nel costruire quotidianamente un determinato modello di virilità.
Leggerezza
La leggerezza come balsamo per ammorbidire il presente, perché non c’è solo la scrittura che perturba e scuote, ma esiste anche quella che accoglie, risolleva, fa sorridere. È curiosa, punge, ma ha l’intelligenza di mostrare un altrove un po’ più luminoso senza perdere il senso, suonando solo in un’altra tonalità.
Sono queste le sfumature dell’arte che metterà in luce Luciana Littizzetto, curatrice della sezione Leggerezza, insieme ai suoi ospiti, per portare a lettori e lettrici quella spensieratezza che non dovrebbe mancare mai.
Quest’anno particolare spazio sarà dato alla leggerezza nella tv.
Come mescolare con sapienza informazione e varietà creando il giusto equilibrio per sostenere il racconto. Due capisaldi della tv, Mara Venier e Fabio Fazio, ci parlano del loro modo di intendere il linguaggio televisivo, della loro ricetta per mescolare l’alto e il basso, la durezza della realtà con il sollievo. Il loro storico appuntamento settimanale è fatto di confidenza e fiducia e aiuta a rendere questo presente furioso un po’ più comprensibile. E con le risate anche più digeribile.
Romance
La sezione Romance curata da Erin Doom indaga l’aspetto emotivo delle opere, quello spazio in cui trovano dignità sentimenti, passioni, esperienze personali e espressione individuale, in cui si raggiunge una connessione profonda con la vita del lettore. Tra gli ospiti, è atteso l’incontro con Felicia Kingsley: sarà un’opportunità unica per esplorare il suo percorso come autrice di successo e approfondire il suo contributo al genere romance.
Doom e Kingsley dialogheranno sul valore delle storie e della scrittura e sulla sfida nel far emergere la letteratura rosa. Un’occasione per riflettere su come il romance possa essere uno strumento potente di narrazione, capace di coinvolgere e ispirare lettori e lettrici di ogni età.
Romanzo
“Capolavoro” è vocabolo oltremodo abusato. Definire tale un libro che ci è piaciuto è un atto sconsiderato e arrogante. Di capolavori ne escono una manciata ogni decennio, e quando vengono alla luce ci danno l’illusione di esistere da sempre e di essersi scritti da sé. Ciascun lettore ne ha uno che rappresenta una specie di pietra miliare. Sono quei libri-faro cui torniamo spesso e volentieri, che ci deliziano e ci tormentano rivelando a ogni lettura qualcosa di nuovo e imprevedibile. È questo il genere di libri di cui lo scrittore Alessandro Piperno, curatore della sezione Romanzo, parlerà insieme ai suoi ospiti. Tra questi, incontrerà Jhumpa Lahiri, scrittrice vincitrice del Premio Pulitzer, il cui prossimo libro, Perché l’italiano? E altri saggi sulla traduzione e l’autotraduzione è in uscita per Einaudi in primavera. A lei, come con gli altri, il curatore ha chiesto di segnalare il capolavoro che l’ha formata e con cui ancora oggi non smette di fare i conti. Poiché nessuno meglio dei romanzieri conosce la fatica di immaginare un intreccio originale, di scolpire un tempo narrativo plausibile, di dare voce e carattere a personaggi fittizi. Le scrittrici e gli scrittori, forti di questa esperienza disperante, sapranno illustrare in che modo questi capolavori abbiano contribuito alla loro formazione letteraria.
I primi autori internazionali
I Paesi Bassi sono il paese ospite del XXXVII Salone Internazionale del Libro di Torino. Il palinsesto di eventi dedicati alla produzione culturale in lingua neerlandese è intitolato La scoperta dell’Olanda, dall’omonimo romanzo che Jan Brokken, autore olandese molto amato in Italia, presenterà al Salone del Libro. Scrittore e viaggiatore conosciuto per la capacità di raccontare le vite di personaggi fuori dall’ordinario e i grandi protagonisti del mondo letterario e musicale, tutti i suoi libri sono stati pubblicati in Italia da Iperborea. Tra gli altri: Nella casa del pianista, il bestseller Anime baltiche e I Giusti. La scoperta dell’Olanda è il suo ultimo viaggio sulle orme dei pittori e degli artisti dell’hotel Spaander.
Arriva anche quest’anno al Salone un autore amatissimo, scrittore di bestseller tradotti in quaranta lingue, lo svizzero Joël Dicker.
Ha esordito a neanche trent’anni con La verità sul caso Harry Quebert (2013), poi diventata la serie evento di Jean-Jacques Annaud con Patrick Dempsey; Un animale selvaggio (2024) è stato a lungo in classifica. Tra gli altri, ha ricevuto nel 2012 il Prix Goncourt des Lycéens. Tutti i suoi romanzi sono pubblicati da La nave di Teseo, anche l’ultimo, La catastrofica visita allo zoo: un romanzo pieno di suspence e al contempo divertente e commovente.
Al Salone del Libro torna anche lo scrittore Georgi Gospodinov, la voce più importante della letteratura bulgara contemporanea, pubblicato in Italia da Voland.
Poeta e prosatore innovativo e raffinato, nei suoi libri riesce a tracciare l’equilibrio complesso tra intimo e universale, raccontando sia i destini individuali che quello collettivo. Il suo esordio narrativo Romanzo naturale (2007) ha subito incontrato il favore del pubblico e della critica, consolidandosi in successo con Fisica della malinconia (2013) e Cronorifugio (2021), con cui ha vinto il Premio Strega Europeo 2021 e l’International Booker Prize 2023. Presenterà il suo ultimo romanzo, Il giardiniere e la morte, la vicenda di un padre e un figlio. Una storia sul lutto e sulla malinconia, ma anche sull’infanzia e sul conforto.
Etgar Keret, popolare autore israeliano e uno dei maestri più acclamati del racconto breve, sarà ospite al Salone del Libro.
I suoi libri più recenti, pubblicati da Feltrinelli, sono La notte in cui morirono gli autobus (2019) e Un intoppo ai limiti della galassia (2021). Ha vinto molti premi importanti, sia per i suoi libri sia per i suoi film e le sceneggiature, come la Caméra d’or a Cannes per il film Meduse. Al Salone porterà Correzione automatica, la sua nuova raccolta di storie che esplora le interazioni più piccole e insignificanti della vita in modi infinitamente profondi e insoliti. Trentatré racconti surrealisti, stravaganti e divertenti, dallo stile scarno, disincantato e ironico tipico di Keret, che sono trentatré metafore di un’ampia gamma di sentimenti umani. Parlano di noi e del nostro tempo, e di una costante presenza della morte, che nessuna “correzione automatica” è in grado di dissipare.
Tradotta in più di quaranta lingue, Valérie Perrin è tra le scrittrici più amate nel suo paese, in Francia, ma anche qui in Italia, dove ha venduto oltre un milione e mezzo di copie.
È tra le prime ospiti internazionali del Salone del Libro, dove presenterà il suo quarto romanzo Tatà, pubblicato da Edizioni e/o. Dopo i bestseller Il quaderno dell’amore perduto, Cambiare l’acqua ai fiori e Tre, Perrin con Tatà torna a scrivere e ci trascina in un intreccio di storie, personaggi e colpi di scena raccontati nel suo stile fatto di ironia, delicatezza e profondità.
Quando la scrittrice giapponese Rie Qudan ha vinto nel 2024 con il romanzo Tokyo Sympathy Tower il premio Akutagawa, il più importante riconoscimento letterario del suo paese, è diventato subito un caso letterario.
Poco dopo la premiazione, ha infatti ammesso di aver fatto ricorso a ChatGPT per la scrittura di alcune parti del testo. La notizia ha scatenato clamore mediatico a livello internazionale.
Il romanzo uscirà il 10 aprile per L’ippocampo Edizioni e Rie Qudan ne parlerà per la prima volta in Italia a maggio al Salone del Libro: in un futuro prossimo alternativo, l’architetta Makina Sara progetta una gigantesca torre/prigione in cui i detenuti potranno essere riabilitati nella società, scatenando in lei un conflitto interiore di natura etica. Un romanzo dal sapore distopico che invita a interrogarsi sul potere della lingua e sulle fondamenta della nostra società.
È atteso al Salone del Libro anche Saitō Kōhei, che dal Giappone arriva a presentare Il capitale nell’Antropocene, il libro di economia tra i più eversivi del decennio, pubblicato da Einaudi.
In un periodo di eco ansia, in cui fenomeni sempre più estremi ci costringono a fare i conti con l’abitabilità di alcune parti del globo e con la sostenibilità del nostro modo di vivere, Saitō irrompe nel dibattito con proposte coraggiose, radicali e meditate. I piccoli gesti quotidiani dei singoli non sono sufficienti, il tecnoutopismo, il Green New Deal, e l’ecologismo di facciata delle aziende non sono una soluzione. È necessario accettare l’idea che le risorse sono limitate, affrontare le disuguaglianze, tornare all’essenziale, alla comunità. Riscoprire, insomma, quella che Marx definiva «la relazione metabolica tra uomo e natura».
Al Salone del Libro sarà presente anche la scrittrice palestinese Adania Shibli.
Una delle voci più importanti in lingua araba, autrice di romanzi, racconti, opere teatrali, saggi, ricercatrice e insegnante. Il suo romanzo Un dettaglio minore è stato tradotto in oltre trenta paesi, ha vinto il LiBeraturpreis 2023, ed è stato finalista al National Book Award e all’International Booker Prize. Al Lingotto presenterà il suo romanzo d’esordio Sensi, appena uscito in Italia per La nave di Teseo in una nuova traduzione di Monica Ruocco. Attraverso la storia di una ragazzina, Shibli racconta il travaglio dei giovani palestinesi, nati e cresciuti in una condizione di guerra perenne. Con una lingua naturale ci consegna un’opera straordinaria e dirompente in cui ogni parola e ogni gesto coinvolgono chi legge e costringono a prendere coscienza delle dolorose condizioni del popolo della Palestina.
Tra i nomi più amati dagli ospiti del Salone del Libro, quest’anno ci sarà anche Scott Turow.
Avvocato, tra i primi a creare il genere legal thriller e con numerosi romanzi diventati bestseller, tutti pubblicati da Mondadori. I suoi libri, tradotti in oltre quaranta lingue, hanno ispirato film e produzioni televisive. Ha inoltre scritto per testate come The New York Times, The Washington Post, Vanity Fair, The New Yorker e The Atlantic.
Al Salone del Libro porterà il suo nuovo legal thriller in uscita a fine aprile, Presunto colpevole. Dopo il successo di Presunto innocente, il giudice in pensione Rusty Sabich torna in tribunale per difendere il figlio della sua compagna da una pesante accusa di omicidio dalle forti implicazioni razziali. Ma il sistema giudiziario al quale Rusty ha dedicato la sua vita può davvero garantire giustizia a chi è presunto colpevole?
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a cura di
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