“Paprika: Sognando un sogno” – Il ritorno in sala del capolavoro d’animazione

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Torna nelle sale “Paprika: Sognando un sogno”, il capolavoro del maestro Satoshi Kon che ha saputo ispirare registi e film iconici. Un evento speciale che riporta la pellicola sul grande schermo in versione restaurata 4K per tre giorni grazie a Nexo Studios

Era il 2006 quando, alla 63ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, venne presentato in anteprima mondiale Paprika: Sognano un sogno, fin da subito considerato come uno dei migliori film di animazione di sempre, nonché uno dei migliori del regista Satoshi Kon.

La pellicola, fonte d’ispirazione per Cristopher Nolan nella realizzazione di Inception, per il quale trae l’incipit per il viaggio onirico e quella dannata trottola finale – perdonate l’esternazione -, dopo anni torna al cinema in una versione restaura e 4K.

Un evento che riporta alla memoria il compianto regista giapponese, catturando l’attenzione di vecchi fan e tanti nuovi appassionati, che potrebbero finalmente far conoscenza del piccolo capolavoro di animazione giapponese. Solo per tre giorni: dal 17 al 19 febbraio.

Un sogno lucido

In un futuro prossimo, la DC Mini permette agli psicoanalisti di entrare nei sogni dei pazienti per curare disturbi inconsci. La dottoressa Atsuko Chiba usa illegalmente la DC Mini nei panni del suo alter ego Paprika per aiutare il capitano Konakawa, tormentato da incubi.

Il furto di alcune DC Mini scatena una serie di eventi inquietanti: il direttore Shima impazzisce, altri scienziati cadono in coma e una parata onirica invade i sogni delle persone. Paprika indaga e scopre che il responsabile è il Presidente della compagnia, il quale vuole proteggere i sogni dagli scienziati.

Il Presidente, aiutato dal dottor Osanai, intrappola Paprika e cerca di ucciderla. Konakawa interviene nel sogno collettivo e la salva. La parata onirica si riversa nel mondo reale, causando caos. Paprika, diventata reale, aiuta Chiba e Shima a fuggire.

Un crescendo che porta tutti i protagonisti ad un finale distopico e apparentemente senza senso, un trip lucido che stupisce e porta lo spettatore a chiedersi se non sia anche lui in quel sogno che sta vedendo sulla pellicola. La dannata trottola di Nolan.

Precursore onirico

Per la realizzazione di Paprika: Sognando un sogno è stato utilizzato un mix di animazione tradizionale e digitale per massimizzare l’esperienza visiva onirica e surreale, anche attraverso effetti di distorsione, colori saturi e transizioni tra realtà e sogno, che ingannano lo spettatore sollevando in lui dubbi sulla realtà circostante.

Un film che attinge a piene mani dalle teorie sulla psicanalisi di Jung e di altri psicologi per la creazione della DC Mini (la macchina che fa entrare nei sogni) e da concetti psicologici come l’inconscio e l’identità, affontando i problemi che affliggono l’essere con distopica leggerezza.

La pellicola affronta inoltre tematiche profonde come la natura della realtà, il potere dei sogni e il rapporto tra conscio e inconscio, invitando il pubblico a riflettere sulla propria identità e sulla capacità dei sogni di influenzare la vita reale.

La colonna sonora del film, composta da Susumu Hirasawa, è parte integrante dell’atmosfera onirica. Le musiche spaziano da melodie inquietanti a ritmi più incalzanti, accompagnando le diverse fasi del viaggio onirico dei personaggi.

Un’occasione da non farsi scappare

Paprika: Sognando un sogno può essere considetata l’opera d’animazione giapponese che maggiormente sfida le convenzioni e trascina lo spettatore in un vortice di immagini e riflessioni profonde. Il regista Satoshi Kon crea un universo visivo straordinario, dove delirio e realtà si confondono in un caleidoscopio di colori e simboli.

La trama, intricata e affascinante, esplora le potenzialità della psiche umana e i pericoli della manipolazione dei sogni, tema affrontato anche da Nolan qualche anno più tardi con Inception.
La protagonista, la dottoressa Atsuko Chiba, è un personaggio complesso, divisa tra la sua identità di psicoanalista e il suo alter ego onirico Paprika.

Il film si distingue dunque per la sua originalità e la sua capacità di sorprendere lo spettatore ad ogni scena, trascinandolo in un mondo onirico che da singolo diventa condiviso e mitico.
La colonna sonora, evocativa e coinvolgente, contribuisce a creare un’atmosfera unica e suggestiva.

Davanti ai vostri occhi si staglierà un’opera che invita alla riflessione sulla natura della realtà, sull’importanza dei sogni e sulla necessità di proteggere la nostra individualità.
Un’esperienza cinematografica intensa e appagante, che lascerà un segno indelebile nella memoria dello spettatore. Il quale si chiederà se quei piccoli déjà vu non possano essere segno di un sogno che tutti noi stiamo vivendo.

Non vi resta che andare al cinema per godervi Paprika: Sognando un sogno.

Buona visione!

a cura di
Andrea Munaretto

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di Andrea Munaretto

Nato nell'84 e fin da quando avevo 4 anni la macchina fotografica è diventata un'estensione della mia mano destra. Appassionato di Viaggi, Musica e Fotografia; dopo aver visitato mezzo mondo adesso faccio foto a concerti ed eventi musicali (perché se cantassi non mi ascolterebbe nessuno) e recensisco le pellicole cinematografiche esprimendo il mio pensiero come il famoso filtro blu di Schopenhauer

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