Barns Courtney & The Struts – Fabrique, Milano – 21 ottobre 2024
Il “The Grand Union Tour” di Barns Courtney e The Struts infiamma il Fabrique di Milano con una serata di puro rock, energia travolgente e momenti indimenticabili. Tra stage diving, performance carismatiche e un pubblico in delirio, il concerto ha confermato la potenza esplosiva del rock’n’roll.
L’atmosfera al Fabrique di Milano è elettrica già dalle prime ore della sera, con fan accorsi in massa per assistere a uno degli eventi più attesi della stagione: il “The Grand Union Tour” di Barns Courtney e The Struts. Una serata di puro rock, energia esplosiva e momenti memorabili.
Alle 19:30, le luci si abbassano e James Bruner sale sul palco, aprendo la serata con il suo sound fresco e accattivante. La sua performance, seppur breve, riesce a scaldare il pubblico e preparare il terreno per quello che sarà un crescendo di adrenalina.
Quando l’orologio segna le 20:20, Barns Courtney si presenta davanti alla folla con il suo inconfondibile carisma.
Apre il suo set con “Fun Never Ends,” un titolo che si dimostra profetico per l’energia che caratterizzerà l’intero show. Alternando brani nuovi e pezzi ormai classici come “Hands,” “99” e “Fire,” Barns coinvolge il pubblico in un’esperienza quasi tribale, fatta di cori e salti frenetici. Il momento clou arriva con uno spettacolare stage diving durante “Glitter & Gold,” in cui Barns si lancia sulla folla in delirio, creando un legame indissolubile con i fan.
Con le ultime note di “Fire,” il Fabrique sembra sul punto di esplodere, ma è solo l’inizio della serata.
La scaletta di Barns Courtney
- Fun Never Ends
- London Girls
- Hands
- National Treasure
- Supernatural
- Heartbreak Hallelujah
- Young In America
- The Vapor
- The Kids Are Alright
- Glitter & Gold
- 99
- Golden Dandelions
- Kicks
- Fire
Alle 21:55, i The Struts fanno il loro ingresso trionfale con “Primadonna Like Me,” dando inizio a un set all’insegna del glam rock più sfacciato.
Luke Spiller, il frontman dalla presenza scenica carismatica, non si risparmia in nessun momento, trascinando il pubblico in una dimensione fatta di eccessi e pura energia.
La setlist spazia tra hit come “Body Talks” e “Kiss This,” fino a momenti più intimi come “Better Love,” per poi tornare a esplodere con la contagiosa “In Love With a Camera” e la travolgente “Put Your Money on Me.” Il pubblico canta a squarciagola, concludendo il concerto in un’esplosione di euforia con l’immancabile “Could Have Been Me,” che trasforma il Fabrique in un vero e proprio stadio rock.
La sintonia tra Barns Courtney e The Struts è palpabile, e la loro energia condivisa ha creato una serata indimenticabile. “The Grand Union Tour” non è solo un concerto, ma un viaggio travolgente che celebra il potere del rock’n’roll e la passione dei fan.
La scaletta dei The Struts
- Primadonna Like Me
- Fallin’ With Me
- Body Talks
- Too Good At Raising Hell
- Dirty Sexy Money
- The Ol’ Switcheroo
- Can’t Stop Talking
- Kiss This
- Better Love
- Pretty Vicious
- In Love With a Camera
- Put Your Money on Me
- Could Have Been Me
a cura e foto di
Mirko Fava
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