Nobody Wants This è finalmente su Netflix: ne avevamo bisogno? Assolutamente si!

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Nobody Wants This, rom-com scritta da Erin Foster che vede come protagonisti Adam Brody e Kristen Bell, è uscita il 26 settembre su Netflix, e sì, è stato il mio “alto” della settimana.

La rom-com Nobody Wants This, è bene specificarlo, non ha nulla di nuovo nella trama, non ha cliffhanger, non racconta una storia con oscuri segreti che pian piano vengono a galla. Non ha niente di più e niente di meno di una delle più classiche storie d’amore che possiamo trovare sulle piattaforme di streaming (occhio che arriva il Natale, è tempo di storie d’amore e buoni sentimenti).

Ma allora per quale motivo campeggia al primo posto della classifica dei più visti di Netflix? Per quale motivo tutti ne parlano? E per quale motivo io sono già al secondo rewatch?

La trama

Joanne, interpretata da Kristen Bell, è conduttrice del podcast “Nobody Wants This” assieme alla sorella Morgan, interpretata da Justine Lupe. Nel podcast di successo, le sorelle si interrogano sulle relazioni raccontando delle rispettive vite private e analizzando gli appuntamenti nell’era di internet e delle app di dating. Ne esce un ritratto di Joanne come una persona attratta da uomini che hanno sempre la stessa caratteristica: non essere realmente disponibili sotto diversi punti di vista.

Dall’altro lato abbiamo Noah (Adam Brody) un rabbino fidanzato da molti anni con Rebecca (Emily Arlook), come lui di fede ebraica, la quale cerca di far andare più veloce la loro relazione spingendolo verso il matrimonio. Noah farà la scelta di lasciarla già nei primi 5 minuti del primo episodio poiché è un rapporto che non è dettato dalla passione e che sembra ormai dato per scontato.

Attorno a questi personaggi ruotano una nutrita schiera di amici e parenti che rendono vivace, attuale e dinamica l’intera serie TV, come la madre separata di Joanne e Morgan e il padre riscopertosi gay, il fratello di Noah e l’acida (ma simpatica) moglie di lui.

La trama prende forma quando Joanne e Noah si incontrano ad una cena organizzata dalla manager di Joanne. I due si piacciono subito scambiando battute intrise di doppi sensi, ironia e condite da fraintendimenti comici.

Tra l’agnostica (o forse atea) Joanne e il rabbino Noah sarà amore. Un amore onesto, pulito e comunicativo che porterà ad un finale – aperto – per nulla banale.

Adam Brody e il suo rabbino

Noah rappresenta tutto quello che noi donne vorremmo e che sembriamo non trovare mai. Un uomo “normale” e sereno, rappresentato in una maniera credibile. Un adulto che vive la propria vita tra alti e bassi e intromissioni esterne da parte della comunità ebraica e della propria famiglia.

Il rabbino non è una figura edulcorata e raccontata come il principe azzurro delle fiabe, ma viene mostrata in tutte le sue debolezze e perplessità. Eppure ne esce un ritratto di un uomo emotivamente disponibile, capace di comunicare apertamente e mostrarsi trasparente, cosa che rappresenta una vera novità nel panorama narrativo contemporaneo.

Il personaggio del rabbino interpretato da Adam Brody mette in luce l’importanza della comunicazione e del seguire il proprio cuore, trasmettendo un messaggio profondo: non è tanto rilevante il fatto che abbia deciso di abbandonare il ruolo di guida religiosa per amore, quanto la sua capacità di compiere una scelta consapevole, senza paura.

È un invito a rivalutare le proprie strade, anche quando queste sembrano già tracciate dall’infanzia, per abbracciare un percorso che arricchisce la propria crescita personale. Questo messaggio, centrato sulla connessione autentica con sé stessi e i propri sentimenti, sottolinea quanto sia fondamentale ascoltare le proprie inclinazioni, anche quando ciò comporta un cambio radicale di direzione.

Kristen Bell e la donna emancipata

Nel ritratto offerto dalla serie, emerge una donna che prende il controllo delle proprie relazioni e discute apertamente di sesso, sia nel suo podcast che nella vita privata.

È una figura che incarna tutto ciò che molte donne vorrebbero essere ma spesso non riescono a diventare: libere di parlare senza filtri, di esprimere la propria eccentricità senza paura del giudizio altrui e di accettare la possibilità di restare sole pur di non rinunciare a sé stesse.

In un’epoca in cui l’amore è sempre più complesso e confuso, caratterizzato da una mancanza di comunicazione, dalla fuga di fronte alle difficoltà e dall’incapacità di mostrarsi vulnerabili, la serie offre una rappresentazione onesta e puntuale delle relazioni moderne. Un ritratto che mette a nudo la realtà dell’amore oggi, tra disconnessioni e mancanza di trasparenza.

Il punto di forza della serie

Dialoghi brillanti, veloci, vivaci sono il vero punto di forza. Dialoghi che si incasellano alla perfezione con una sceneggiatura colorata, ma anche con una sana dose di citazionismo tratto dalle serie tv cult dei primi anni duemila come Sex and the City (la battuta della vernice sulla pelliccia) e accenni alle serie che hanno reso famosi gli stessi Adam Brody e Kristen Bell.

Un altro punto di forza, e qui non me ne vogliano i fan delle commedie romantiche e non solo, è la caratterizzazione dei personaggi. Con sole dieci puntate della durata di circa ventisette minuti l’una, siamo in grado di ricordare perfettamente i nomi degli “abitanti” di Nobody Wants This e di ricordarne tutte le peculiarità caratteriali.

Senza dubbio la produzione (3 Arts Entertainment, 20th Television, Steven Levitan Productions) è stata in grado di assemblare un cast che ha reso giustizia ad una storia d’amore contemporanea, tratteggiandola con personalità ma anche aggiungendo qualche tocco personale (guardare i dietro le quinte per credere).

Un colpo da maestro di Netflix è anche stato quello di mettere assieme due attori cult per la tv dei primi anni duemila, ricordiamo la Bell nel celebre Veronica Mars e voce narrante di Gossip Girl e un Adam Brody che interpretava Seth in The O.C. e che tutte avremmo voluto (chissenefrega in fondo del protagonista Ryan, no?).

Mentre tutti (me compresa) attendono una seconda stagione, godiamoci una commedia romantica basata sul reale, un po’ crudo ma sarcastico, che ci aiuta a rimettere tutto in prospettiva.

a cura di
Sara Alice Ceccarelli

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di Sara Alice Ceccarelli

Giornalista iscritta all’ODG Emilia Romagna si laurea in Lettere e Comunicazione e successivamente in Giornalismo e Cultura editoriale presso l’Università di Parma. Nel 2017 consegue poi un Master in Organizzazione e Promozione Eventi Culturali presso l’Università di Bologna e consegue un attestato di Alta Formazione in Social Media Management presso l'Università di Parma. Ama il giallo e il viola, possibilmente assieme e vive in simbiosi con il coinquilino Aurelio (un micetto nero). La sua religione è Star Wars. Che la forza sia con voi.

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