“Libera” è il nuovo singolo di Ambradea

“Libera” è il nuovo singolo di Ambradea
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“Libera”, espressione di personalità oltre che nuovo singolo, è il video che Ambradea ha tratto dal suo ultimo album, “EsSENZA”: ecco la nostra intervista con l’artista romana, che fra l’altro presenterà il proprio disco a Roma il 22 giugno, al Mammut Live Club.

Ciao Ambradea, ci racconti come nasce “Libera”?

Libera fa luce su un periodo della mia vita nel quale ero travolta da una sensazione di apatia, di stallo nel quale stavo perdendo me stessa, mi stavo spegnendo, svuotando. Ad un certo punto tocco il fondo e ritorno su. Questo è un brano di distacco, è il momento in cui dico “ok, adesso voglio liberarmi.” È un’esortazione verso me stessa per prendere le distanze da ciò che non va.

L’atmosfera che ho voluto ricreare è una sorta di “momento con se stessi” nel quale ci si libera mentalmente da tutti i condizionamenti esterni e, come in una danza, ci si lascia trasportare. È un vero e proprio orgasmo spirituale, in cui le onde del mare di cui parlo nel testo ne simboleggiano il fermento e la strada verso la liberazione.

Questo brano lo ho scritto perché troppo spesso mi sono lasciata condizionare da eventi esterni con i quali, nel tempo, mi sono resa conto di non avere nulla a che fare, mi sono legata a persone che non accompagnavano le mie idee ma, per la paura di esprimermi, ho lasciato sopiti i miei pensieri. Questo brano è un invito a lasciarsi andare e a farsi scivolare le cose che non sono importanti, ma soprattutto a scegliere chi e che cosa vogliamo davvero nella nostra vita.

Parli di “risveglio da un coma emotivo” per raccontare “Libera”: è un’emozione che hai vissuto in prima persona?

Sono stata spesso una di quelle persone che, per mettere a proprio agio gli altri o per paura di intraprendere discorsi troppo complicati è scesa a compromessi. Sbagliando, annullando me stessa, annullando la mia natura.

Tutto ciò ha fatto sì che, ad un certo punto della mia vita, non sapevo più chi fossi, cosa provassi, quanto di quello che pensavo, provavo o sentivo, fosse vero. Ed è una sensazione non proprio piacevole scoprire che, per una parte della tua vita, ti sei lasciata trasportare passivamente senza chiederti come stavi o cosa desideravi.

Questo è ciò che definisco un coma emotivo: l’assenza di emozioni. Era come se tutto ciò che mi circondava non fosse reale e non mi toccasse affatto.

Ero un blocco di ghiaccio che fluttuava passivamente nel mare, finché non ho provocato il disgelo. Ci sono voluti anni e, soprattutto, le persone giuste a farmi capire tutto quello che mi stavo perdendo.

Quali emozioni speri che il pubblico provi ascoltando “Libera”?

Spero che possano cogliere quello stato di leggerezza e danzare a mente libera. Spero che possano trovare la loro chiave di lettura e viverlo facendolo diventare proprio.

È un brano che si presta per essere ballato ma che contiene anche una profondità testuale, fatto quindi anche per essere solo goduto attraverso un paio di cuffie. Io stessa, quando lo riascolto, provo sempre quelle sensazioni che ho provato la prima volta: non sono mai cambiate ma, allo stesso tempo, se ne formano di nuove ed inaspettate.

Dipende sempre in quale contesto si ascoltano certi brani. Libera può avere diverse chiavi di lettura, tutte in divenire.

Cosa significa per te l’immagine del defibrillatore nel contesto della canzone?

Ho voluto decodificare uno dei significati di questo testo attraverso l’immagine del defibrillatore che, proprio nella realtà, viene usato per “riattivare” le funzioni vitali.

Mi sono allacciata alla classica frase che sentiamo spesso dire nei film “libera, libera, libera!” per spiegare quello che succede quando abbiamo l’anima bloccata da qualche parte, non riuscendo più a stabilire il contatto con la realtà, mentre l’universo ci scuote dentro e, come un defibrillatore, riattiva le nostre cellule vitali, riportandoci alla vita, risvegliandoci dal nostro coma emotivo.

Quali sono i tuoi piani per promuovere “Libera” ed “EsSENZA” oltre al concerto di Roma?

Mi piacerebbe che EsSENZA avesse un ampio respiro, vorrei sperimentare l’esperienza live sia con la band in formazione completa, sia in acustico, magari accompagnata solo dal piano. I brani sono camaleontici e si prestano per essere percepiti da diversi punti di vista.

Mi piacerebbe far conoscere il disco anche in concorsi o festival. Al momento è stata lanciata la promozione di Libera, curata da Fabio Alcini di Level Up Press, con l’uscita del videoclip su YouTube e, per settembre, ci sarà un ulteriore lancio di un altro brano del disco, con annesso videoclip.

Nel frattempo sto cercando di far conoscere il mio percorso e tutto ciò che ha girato intorno a questo disco, attraverso le piattaforme social, attraverso le interviste radiofoniche e su testate giornalistiche, cercando di raccontarne più particolari possibile.

Parallelamente sui miei social sto approfondendo il percorso che mi ha portato alla creazione dei brani, ai videoclip curati da MF Videomaker, e a tutta la parte grafica curata da My Way Design, nella quale ho chiesto espressamente una copertina per ogni brano, così da renderlo un viaggio non solo musicale e sensoriale ma anche visivo.

a cura di
Sara Alice Ceccarelli

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Sara Alice Ceccarelli

Giornalista iscritta all’ODG Emilia Romagna si laurea in Lettere e Comunicazione e successivamente in Giornalismo e Cultura editoriale presso l’Università di Parma. Nel 2017 consegue poi un Master in Organizzazione e Promozione Eventi Culturali presso l’Università di Bologna e consegue un attestato di Alta Formazione in Social Media Management presso l'Università di Parma. Ama il giallo e il viola, possibilmente assieme e vive in simbiosi con il coinquilino Aurelio (un micetto nero). La sua religione è Star Wars. Che la forza sia con voi.

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