Tosca – Carpi Estate – 03 Agosto 2021

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In questo periodo storico in cui è tanto difficoltoso viaggiare, Tosca ha trovato il modo di farlo con la musica. Il suo Morabeza Estate Tour consiste infatti in un viaggio musicale intorno a tutto il mondo. Attenzione, non una carrellata di grandi successi mondiali riproposti in un paio d’ore di spettacolo. Sarebbe stato troppo facile. Il concerto di Tosca è il frutto di una profonda ricerca nelle radici musicali di tutto il mondo, una serie di brani sconosciuti, o quasi che hanno però la proprietà di tenere incollato alle sedie un pubblico colto ed attento.

Tra l’altro Tosca è un’artista che non si è mai fermata. Dal Sanremo 2020 dove ottenne un lusinghiero successo con la sentita “Ho amato tutto“, ha portato sui palchi contingentati di tutta Italia questo suo progetto, che ben poco concede al pop: giusto il pezzo sanremese e una deliziosa cover di “Piazza grande” di Lucio Dalla.

La scenografia di Alessandro Chiti propone un immaginario salotto dai colori caldi e avvolgenti, lampade e fiori luminosi e, poi, un grande mappamondo in primo piano a simboleggiare il senso di tutto lo spettacolo. Partendo dal punto fermo della musica italiana, si spinge sempre più in là toccando le musiche del mondo. Francia, Brasile, Portogallo, Tunisia. Un rimbalzo continuo tra Sud America e Nord Africa.

Ma Tosca non fa tutto da sola, il palco è condiviso con Giovanna Famulari polistrumentista che si divide fra pianoforte e violoncello, Massimo De Lorenzi alla chitarra, Elisabetta Pasquale al contrabbasso, Luca Scorziello alla batteria e Fabia Salvucci percussionista. Tutti gli artisti on stage hanno il loro spazio personale ed ognuno interagisce sui vari brani dando il proprio contributo.

Non nego che all’inizio l’approccio con questo tipo di spettacolo è stato abbastanza diffidente e prevenuto da parte mia. E’ bastato però l’inserimento di un canto berbero all’interno del secondo pezzo per farmi drizzare le antenne e vedere lo spettacolo sotto un altro aspetto. Ho prestato più attenzione alle note e alle presentazioni dei vari brani capendo quanto lavoro di ricerca possa essere stato fatto per portare sul palco uno show come questo.