La data di Bologna apre ufficialmente il tour nei Palazzi di Marracash per chiudere in bellezza la trilogia degli album.
Siamo giunti alla fine di quest’era di Marracash; questo è il tour di chiusura della trilogia rappresentata da “Persona“, “Noi, loro, gli altri” ed “È finita la pace“. Una trilogia che ha messo sotto nuova luce la figura di Marracash, posizionandolo in un nuovo segmento e sviluppando il suo estro artistico verso nuovi orizzonti.
La scenografia è stata qualcosa di spaziale, il concetto infatti è che Fabio (ndr, il suo vero nome) e Marracash siano due entità distinte da far unire in un esperimento condotto grazie al concerto. All’occhio sono saltati subito i tre bracci meccanici FUNZIONANTI posizionati sul palco, utilizzati sia come camera per riprese speciali, sviluppare ulteriormente la scenografia e come luci di supporto.
I tecnici seduti ai tavoli attorno che fanno da finti scienziati è stato un altro tocco assolutamente geniale. Belle le grafiche che hanno catapultato in “stanze diverse” del laboratorio per ogni brano; peccato che a lungo andare il concetto si sia perso un po’, però la scelta rimane davvero interessante.

Marracash e la doppia anima
Il concerto ha ribadito come Marracash, non solo nella versione studio, possa donare performance importanti sia in canzoni romantiche e lente come “LEI”, “CRUDELIA”, ma al tempo stesso rimanga un “animale” per brani più carichi come “SPORT” e “GOAT”. Noi dal vivo lo abbiamo preferito più da questo punto di vista forse perché conoscendone la discografia, ci sembra più “adatto”.
Apprezziamo però come Marracash si sia reinventato e lo abbia fatto senza che stonasse dalla sua persona; inaspettato è stato anche il corpo di ballo pronto a sostenere e interagire con Marra a più riprese, rendendolo forse uno dei primi rapper con un corpo di ballo a cui abbiamo assistito.
Marracash ha voluto celebrare questi tre album e qualche chicca del passato, come potete leggere qui sotto, creando uno spettacolo a tutto tondo, senza perdere però di vista la stella polare “Musica” che ha comunque trionfato rispetto a qualsiasi altro elemento accessorio. Sul palco l’artista siciliano dire che sia una presenza scenica è un eufemismo, per non parlare del pubblico assolutamente protagonista nella serata bolognese. L’energia proveniente dal parterre è stata elettrizzante soprattutto su hit come “Love”, “Nemesi” e “Bastavano Le Briciole”.
Il rapper è stato uno dei primi a sdoganare che il genere in cui più si riconosce poteva mischiarsi e accogliere influenze da altri spazi musicali; lo testimoniano sia le collaborazioni nei vari album sia le canzoni stesse. Questo tour è una pietra miliare che chiude una fase cruciale della vita artistica di Marracash, ma noi non possiamo che essere curiosi di cosa l’artista penserà per noi nel futuro.

La scaletta
- POWER SLAP
- GLI SBANDATI HANNO PERSO
- VITTIMA
- Salvador Dalì (Marra / Guè song)
- SPORT – I muscoli
- G.O.A.T. – Il cuore
- BODY PARTS – I denti
- Bastavano le briciole
- 15 piani (Sfera Ebbasta cover)
- FACTOTUM
- Laurea ad honorem
- PENTOTHAL
- Io
- Dubbi
- MADAME – L’anima
- Nemesi
- QUALCOSA IN CUI CREDERE – Lo scheletro
- CRASH
- Loro
- Cosplayer
- POCO DI BUONO – Il fegato
- È FINITA LA PACE
- Crazy Love
- CRUDELIA – I nervi
- Niente canzoni d’amore
- LEI
- BRAVI A CADERE – I polmoni
- Nulla accade (Marra / Guè song)
- ∞ Love
- HAPPY END
- 64 barre di paura
foto di
Mirko Fava
a cura di
Luca Montanari
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