“Inside Out 2” – la recensione in anteprima

“Inside Out 2” – la recensione in anteprima
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“Inside Out 2” è finalmente disponibile in anteprima da oggi, martedì 18 giugno, nelle sale italiane. Preparatevi ad un film colorato, riflessivo, profondo e che non lascia nulla al caso! D’altronde, ogni piccola sfumatura è importante.

A partire da oggi, martedì 18 giugno, arriva al cinema in anteprima uno dei film di animazione più attesi dell’anno: Inside Out 2, l’ultima creazione della Pixar distribuita The Walt Disney Company Italia.

Uno sguardo alla trama (senza spoiler naturalmente)

Il film ha come protagonista la giovane Riley, la quale – dopo tante peripezie – è riuscita finalmente a farsi delle amiche, con le quali gioca pure ad hockey (il suo sport preferito). Purtroppo, però, come sappiamo bene tutti, la felicità e la semplicità dell’infanzia, quando si arriva alla soglia dei nefasti 13 anni, non durano a lungo.

Riley dovrà affrontare separazioni, disagi, sensi di colpa, tanti momenti di imbarazzo ed altri che le provocheranno ansia. Inizierà a domandarsi chi è davvero – e non è una risposta che si trova facilmente, soprattutto a 13 anni! Fortunatamente, però, non dovrà contare solo sull’aiuto delle persone accanto a sé, ma anche di qualche vocina dentro di lei che, volendo il suo bene, cercherà di indirizzarla verso la strada giusta.

Le emozioni dentro di noi

E sono proprio queste ultime, conosciute anche come Emozioni Primarie – ossia Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto – che si troveranno ad avere un bel da fare. L’infanzia, infatti, è sicuramente stata un bel periodo per Riley (con alti e bassi ovviamente) e, tutto sommato, sono riusciti a far capire alla nostra giovane ragazza di essere una brava persona ed anche una buona amica.

Ma crescendo, a volte ci si trova davanti a situazioni che mettono a dura prova la propria etica ed il nostro modo di agire. E non è detto che si sappia sempre cosa fare.

Ragione per la quale, improvvisamente, col subentrare della pubertà nella nostra vita, arrivano anche le nuove emozioni: Ansia, Imbarazzo, Noia e Invidia. Con qualche comparsata di Nostalgia – anche se per lei non è ancora giunto il momento.

Ognuno di loro ha un ruolo fondamentale per proteggere e seguire Riley nel suo percorso di crescita, ma a volte è possibile che alcune di queste forzino un po’ la mano. Pensando di agire per il suo bene, si concentrano sui rischi o sui pericoli che non “si vedono”, rischiando tuttavia di cambiarla radicalmente.

Provare Ansia a 13 anni?

Secondo alcuni, è curioso che sia stata introdotta un’emozione come Ansia nella testa di una bambina di 13 anni.
Perché ”quali ansie vuoi che abbia una bambina?”

Ed è proprio qui che ci si sbaglia. Non bisogna guardare con leggerezza i problemi che affliggono le persone, anche i più piccoli. In particolare modo, in un periodo delicato quale quello dell’adolescenza bisogna stare molto attenti, perché evitare o sminuire problemi vorrebbe dire creare delle voragini dentro una persona che – essendo inesperta – non sa come sanare.

Fortunatamente, la maggior parte della gente oggigiorno è più sensibile a riguardo, ed alcune di queste sono in grado di riconoscere che, sebbene i problemi di una tredicenne e di un uomo adulto siano diversi, sono entrambi importanti.

La consapevolezza di sé stessi

È stato bello vedere che, per una volta, le crisi adolescenziali presentate nel film non siano dovute a problemi di cuore, ma a qualcosa di più profondo. Qualcosa che è stato tirato fuori grazie alla passione di Riley per l’hockey: la consapevolezza di sé.

La ragazza deve mettercela tutta per dimostrare quanto vale e per farsi accettare da persone più grandi di lei. Questo però farà sì che lei stessa metta in discussione “Chi è Riley”.

È una brava persona?
Una brava amica?
Una vincente?
Ma soprattutto, sarà all’altezza del compito?

Tutta questa pressione e questa mancanza di coscienza di sé la porteranno a commettere errori, ad avere molte indecisioni e a combattere contro se stessa, proprio perché non sa che fare.

Solo unendo le forze, le Emozioni potranno aiutare Riley in questo delicato momento della sua vita, comprendendo che ciascuna di loro ha bisogno del proprio spazio di azione, senza sovrastare o essere sovrastata. E, nel momento in cui si preme un po’ troppo la mano, bisogna essere in grado di lasciare andare.

Il futuro

Incertezze, dubbi, misteri, il vuoto più totale. Ecco cos’è il futuro, soprattutto per chi deve affrontare tanti cambiamenti. Ciascuno di noi si sarà ritrovato, almeno una volta nella vita, a subire pressioni da se stesso, per paura – o meglio, ansia – di non sapere cosa fare della sua vita.

Si iniziano ad immaginare mille scenari – da quelli più realistici a quelli più inverosimili -, e tutto ciò provoca molta ansia. Così tanta che, a volte, ci troviamo paralizzati.
Immobili, perché non siamo in grado di avere delle risposte e la nostra mente è così tanto confusa da bloccarci.

Ma è proprio in momenti come questi che cresciamo e comprendiamo sempre un pochino di più il nostro Io interiore. La nostra anima, che piano piano si forma e si plasma. La nostra mente ed il nostro corpo hanno la necessità di imparare a controllare questi momenti di panico, in modo tale da saperli gestire nel caso in cui dovessero ricapitare.

È normale che il futuro spaventi – sarebbe strano il contrario forse -, ma, facendo un bel respiro profondo, a volte serve fermarsi un attimo, svuotare la mente e ripartire da un punto, da una sicurezza, per poi affrontare tutto il resto.

Ogni ricordo fa parte di noi

Così com’è importante avere lo sguardo rivolto verso il futuro, è altrettanto fondamentale però non dimenticare le persone che siamo state e tutto ciò che ci ha contraddistinto. Che siano successi, delusioni o cose per le quali proviamo vergogna.

Ogni ricordo è importante, per quanto doloroso possa essere. Sono parte di noi, ci identificano e ci definiscono come persone in quanto tali, ed è quindi nostro dovere non dimenticare.

Certo, sarebbe bello vivere in un mondo in cui proviamo solo gioia e felicità, ma – come c’è stato dimostrato anche in questo film -, le cose non funzionano così. La vita non è così.
La tristezza, l’ansia, l’imbarazzo, la noia, e persino l’invidia, sono necessarie per affrontare i nuovi avvenimenti che si pongono sul nostro percorso.

Non è necessario che siano eventi di chissà quale portata, basta uno scontro con le proprie migliori amiche, la paura per il futuro, il cambiamento dall’infanzia all’adolescenza (con tutto ciò che ne consegue). Basta il sentirsi fragili, insicuri, deboli forse.

Non è così. In quell’esatto momento, dobbiamo accettare questi cambiamenti ed affrontarli di conseguenza. Ci vorrà più o meno tempo, più o meno impegno: ciò dipende solo da noi. Ma l’importante è non perdere mai la consapevolezza di noi stessi.

Considerazioni finali

Non fatevi illusioni. Non pensate che, solo perché Inside Out 2 è un cartone animato, allora sia per bambini. Vi sono tanti spunti di riflessione che molti adulti dovrebbero prendere in considerazione, soprattutto perché sono loro che stanno crescendo e cresceranno le nuove generazioni.
Interfacciarsi con un film che, in maniera semplice, svela come funziona la mente di una ragazzina, può essere dunque davvero molto utile a livello umanitario.

Questa pellicola vi stimolerà alla riflessione, facendovi riflettere su ciò che siete stati e su ciò che sarete. Nulla è per caso: ogni dialogo, ogni scena, ogni personaggio rappresenta qualcosa che caratterizza Riley, una ragazzina che potrebbe essere vostra figlia, vostra nipote, vostra sorella, o persino voi stessi.

Inside Out 2 è senza dubbio un film che deve essere visto e rivisto, per il semplice fatto che, ogni volta che ne si intraprende la visione, svela un qualcosa in più – un dettaglio, una sfumatura – che lo rende un film davvero magico!

a cura di
Marianna Conforti

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