“Inside Out 2”: in conferenza stampa sono le Emozioni a parlare

“Inside Out 2”: in conferenza stampa sono le Emozioni a parlare
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“Inside out 2” ci presenta una Riley adolescente che continua la sua evoluzione, conoscendosi attraverso i suoi personali e (un po’ troppo) amorevoli timonieri, le Emozioni. Il ventaglio si fa più variegato e i nuovi volti (o meglio, le nuove voci) si sono fatti conoscere in conferenza stampa!

Lunedì 17 giugno si è tenuta la conferenza stampa di Inside Out 2 a Roma, il secondo capitolo che ci riporta nella mente di Riley, (questa volta preadolescente), dove le Emozioni primarie si troveranno a mettersi in discussione e a ristabilire equilibri con nuovi ed inaspettati inquilini.

Il film tratta con leggerezza un argomento importante ed estremamente delicato, quello della salute mentale: la prima domanda è dunque rivolta al produttore Mark Nielsen e al regista Kensley Mann.

Pensate di essere riusciti a veicolare il messaggio sia agli adulti che ai più giovani?

Mark Nielsen e Kensley Mann: “E’ una grandissima opportunità che abbiamo colto subito, con l’aiuto di psicologi clinici specializzati in bambini e adolescenti: pensiamo addirittura che i bambini riescano a intendere meglio degli adulti e a darsi delle spiegazioni con più apertura mentale riguardo alle emozioni.”

Conosciamo i quattro nuovi protagonisti di questo film: Ansia, Invidia, Noia ed Imbarazzo, il must have della rosa di emozioni di un’adolescente in erba!

Pilar Fogliati dona la voce all’emozione Ansia, ma cosa ne pensa del personaggio?

Pilar Fogliati: “Penso che parlare di ansia a 13 anni sia un grandissimo spunto di riflessione per tutti e, in particolare, che la generazione di oggi sia più curiosa in materia.
Anche per i genitori è più facile parlare di emozioni con i propri figli ora che sono state personificate in un film di animazione.


Per quanto riguarda il mio ruolo? Ricevere la e-mail con scritto: “Congratulazioni! Tu sarai la nostra ansia” è stata un’emozione grandissima.
Ritengo che il personaggio di Ansia sia stato reso in maniera molto intelligente, e questo si evince dalla sua frase: “Il mio lavoro è preoccuparmi di problemi che non si vedono”. Si tratta quindi di troppo amore: questa emozione la devi abbracciare, è per te.”

Deva Cassel è Ennui, la nostra Noia. Che cosa rappresenta per te?

Deva Cassel: “Penso che sia importante annoiarsi, ti dona uno spunto per fermarti e riflettere e raccoglierti. Da giovanissima non lo sapevo ma ora ho capito quanto sia utile.”

Mentre Sara Ciocca, voce di Riley, afferma: “Doppiare Riley è servito a me in primis, anche io come lei sono in pieno transito adolescenziale; c’è una strana vivacità in questa età e i cambi d’umore sono così repentini che è quasi impossibile capire da quali emozioni sia pilotato il tutto. Il disordine mentale che si prova sfocia spessissimo in Imbarazzo.”

Marta Filippi è invece Invidia. Ma di che tipo di invidia si tratta?

Marta Filippi: “Nell’immaginario collettivo Invidia è un villain invece no: è un’emozione irradiata da ammirazione per chi è all’infuori di lei: è disegnata più piccola volutamente perchè lei si sente inferiore e ha questo gigantesco desiderio di essere ispirata dagli altri.”

Mentre Federico Cesari, il dolcissimo Imbarazzo, afferma: “Ho riconosciuto questa emozione molte volte nel mio lavoro: quando ti approcci a un nuovo ruolo quindi a un nuovo personaggi devi mettere da parte ciò che sei tu e abbracciarlo in toto, prima con reverenziale imbarazzo e poi con libertà.”

I creatori di questo meraviglioso universo accessibile a tutti rispondono poi alla domanda: “Qual è l’emozione al centro della vostra consolle?”

Mark Nielsen associa l’orgoglio che prova per aver lavorato con tali professionisti alla Gioia, ed è proprio lei la sua protagonista.

Per Kensley Mann, invece, sono in ballottaggio Gioia e Nostalgia, una dolcissima e bianca comparsa del film.

Pilar unisce in una magica sfera giallo/arancio Gioia e Ansia, mentre Sara vuole Gioia (che in realtà è Stella) a doppiarle la vita. Marta introduce un nuovo personaggio nella rosa delle sue emozioni, Gratitudine, diversamente da Federico, che le desidera tutte.

Per Mark e Kelsey, perchè avete scelto lo sport come perno attorno a cui ruota ogni emozione di Riley?

“Assolutamente per le connessioni: è un argomento che permette di dare spazio a tutte le emozioni, c’è la pressure, l’amicizia, l’impegno, l’ansia sociale, tutte cose che fanno crescere una persona.
Inoltre ci sono troppi film sulle prime cotte, sui cambiamenti di scuola e città: volevamo parlare di qualcosa mai visto, qualcosa davvero intimo. Qui si parla anche di tempo che passa e di cosa comporta crescere: la storia d’amore più bella è quella che si ha con sè stessi.”

Per tutti gli interpreti di questo amatissimo film: vi è mai capitato di sentire la voce di un’emozione?

Pilar Fogliati: “Assolutamente si, è come se avessi un narratore che mi aiuta a rendere qualsiasi cosa affrontabile, sminuendo le situazioni.”

Sara Ciocca: “Io vedo tantissime Sara ingabbiate: non riesco a riconoscere le emozioni, ma so che appartengono a ricordi. Per il momento, in questa fase sono chiuse a chiave, quando sarò in grado di liberarle saprò che avrò raggiunto la fine del mio Inside Out 2.”

Avremo un “Inside Out 3”?

“Se portate tutti i vostri amici a vedere “Inside Out 2” potremmo pensarci!”, scherza Kensley. Ma confermano che, attualmente, non ci sono piani concreti. “Abbiamo un po’ di idee, come “L’isola della procrastinazione, coming soon.”

Rispondono poi alla domanda sul perché il flusso di coscienza sia costellato di cose da mangiare, in questo modo:

“Perchè è attraversato da tutto ciò che Riley pensa nel momento stesso in cui lo pensa. E poi ci serviva una barca per la narrazione, e la fetta di pizza al formaggio era perfetta!”

Il secondo capitolo di Inside Out è la storia dell’evoluzione delle Emozioni di un’adolescente e della presa di coscienza del proprio ruolo di comando: sono le Emozioni a controllare noi o siamo noi ad avere il controllo?

Inside Out 2 ci aspetta con la risposta a questa importante domanda a partire da oggi, martedì 18 giugno, al cinema!

a cura di
Michela Besacchi

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