España Circo Este: “dalle mani nel fango al palco di Rimini”

España Circo Este: “dalle mani nel fango al palco di Rimini”
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Stiamo parlando di “Sfanghiamola!”, evento che si terrà sabato 27 maggio dalle 17 alle 21 in centro a Rimini, e che verrà realizzato in maniera del tutto gratuita per rispecchiare la volontà e l’urgenza emotiva di unirsi in questi giorni cupi.

Tutto il ricavato andrà devoluto in toto alla Protezione Civile e all’associazione Team Bòta che opera sul territorio romagnolo e assiste le popolazioni colpite dalle recenti alluvioni.

A poche ore dall’annuncio dell’evento, abbiamo avuto la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con il frontman degli España Circo Este, band che si esibirà insieme ad altri numerosi artisti provenienti dal territorio romagnolo.

Dalle mani nel fango al concerto di sabato prossimo. Sappiamo che purtroppo l’alluvione ha colpito il vostro studio di registrazione e con esso anche tutti i vostri strumenti, come riuscirete a suonare sul palco di Rimini?

Marcello: Non mi aspettavo completamente tanta solidarietà e tanto appoggio. Nella sfiga, tante cose belle che stanno succedendo.

Quando ci hanno chiamato noi abbiamo detto “se avete degli strumenti noi veniamo” (ride ndr). Sicuramente quello che non volevamo fare è piangerci addosso, abbiamo aderito subito, anche perché penso che per ogni musicista nel momento in cui gli dai qualsiasi strumento e la possibilità di suonare, questo diventa la cura a ogni tristezza.

Quindi come avete risolto con gli strumenti?

Alla fine, abbiamo l’imbarazzo della scelta! Ci siamo fatti arrivare degli strumenti da Barcellona, da Rimini, quindi abbiamo tutta la mappa dell’Europa che pulsa di gente che vuole inviarci degli strumenti.

Quindi ripartirete anche con il tour?

Certamente! Noi avevamo annunciato solo la prima data, avremmo dovuto già annunciare tutte le date settimana scorsa, ma abbiamo dovuto bloccare tutto perché non ci sembrava il momento adatto per comunicare la cosa più bella del mondo per noi, come lo è il tour. Quindi abbiamo deciso di aspettare, ma a brevissimo faremo uscire le date del tour intero e che potremo portare a casa proprio grazie a tutte queste donazioni di strumenti che ci stanno arrivando.

L’ultima domanda, forse quella un pochino più dura, a costo di risultare ridondanti. Sappiamo che gli ECE  sono da sempre molto vicini alla questione ambientale, e sicuramente quanto successo in Emilia Romagna in questi giorni non è dovuto soltanto al “mal tempo”. Il mondo sta cambiando e in peggio. C’è qualcosa che secondo te, anche di drastico, che si può fare per evitare che quanto accaduto si ripeta nuovamente?

Le cose da fare sono brusche ormai. Non possiamo più pensare che chiudere il rubinetto mentre ci si lava i denti, usare le lampadine a risparmio energetico, possano aiutare a qualcosa. Ora siamo arrivati ad un momento in cui bisogna mettere in campo delle soluzioni drastiche. Quello che possiamo fare è non mangiare carne, non cementificare in nessun territorio, cercare di consumare il meno possibile.

Mi sembra banale ripetere certe cose, eppure continuo a ripeterlo. Penso che la cosa più importante che possiamo fare è tapparci le orecchie e aprire gli occhi, perché secondo me siamo noi che non vogliamo ammettere che dobbiamo cambiare vita adesso (sperando che sia una soluzione, perché non è detto).

a cura di
Ilaria Rapa

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Ilaria Rapa

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