Maura ci presenta il video in esclusiva di “Terra Bruciata”

Maura ci presenta il video in esclusiva di “Terra Bruciata”
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“Terra Bruciata” è il nuovo singolo di MAURA, in uscita il 10 marzo per Porto Records e Deposito Zero Studios.

Su The Soundcheck oggi potete vedere in esclusiva il lyric video che un po’ spezza ma anche unisce quello che è il filo rosso che lega tutto l’immaginario boschivo dell’artista. Prima di lasciarvi al video abbiamo fatto anche quattro chiacchiere con Maura.

Ciao Maura, benvenuta! Oggi presentiamo con te in esclusiva il video lyrics che accompagna il tuo ultimo singolo “Terra Bruciata”. C’è un’idea che si lega alla sua creazione essendo diverso, ma altrettanto particolare, rispetto al video di “Nel mio bosco”?

Grazie, e grazie per questo spazio. Beh, sicuramente volevamo che avesse quel sapore imperfetto, un po’ sporco anche, che ha il mio bosco. Inquieto, aggiungerei inquieto. Più che una vera e propria idea a livello di narrazione, c’è un’idea precisa di atmosfera: rimanere tra gli alberi, con la sensazione del terreno umido sotto ai piedi e con la consapevolezza di trovarsi in un bosco più che abitato; ci sono tante cose da capire, tutte attorno.

E quest’atmosfera si dà nella scelta di elementi come il colore dello sfondo, che un po’ richiama al fuoco; nella scrittura disordinata, imprecisa, a mano; nella palette colori, più in generale. Quindi, sì. Si intreccia al video precedente e, in un certo senso, dà un’altra rappresentazione del bosco, di lì non ci spostiamo.

In “Terra bruciata” si affronta l’archetipo della casa, “nel bene e nel male”: quali posti senti come casa?

Allora, se la risposta a questa domanda fosse semplice non penso sarebbe nata questa canzone… Ci sono dei posti in cui mi sento più libera di esprimere parti di me, e che mi fanno sentire più al sicuro di altri. Lo studio di registrazione, per esempio, è un gran posto sicuro. Una delle mie biblioteche è un posto sicuro. Alcuni laghi, la mia stanza, la mia macchina.

Poi ci sono posti a cui appartengo ma che non mi fanno necessariamente sentire a mio agio, “a casa”, come possono essere certe chiese, certe piazze, paesi in cui ho vissuto. Ma, in fondo, omnia mea mecum porto, porto con me tutto quel che possiedo. Il posto che sento come casa sono io, ed è attorno a questo che si sviluppa il viaggio dell’album. Anche se “Terra bruciata” è ancora in parte inconsapevole riguardo questa risposta.

E in quali posti invece credi che siano più ispirazionali per comporre la tua musica?

Come penso un po’ tutte le persone che scrivono, capita di essere in giro e che vengano in mente dei versi o delle parole o dei messaggi per le proprie canzoni. E lì puoi essere su un aereo, come in una strada affollata o in un bar a chiacchierare con degli amici. Però, poi, il posto in cui ho bisogno di creare lo scheletro dei pezzi rimane sempre la mia stanza, prima ancora dello studio. Per quanto riguarda le idee per i brani, i posti di ispirazione sono sempre le persone e le nostre storie.

Fare terra bruciata molto spesso corrisponde all’esatto opposto del preservare la propria casa, oppure diventa per te un pretesto per ricostruirne una da zero?

È interessante che tu dica così. Non lo so, forse è esattamente come dici tu, serve per ricostruire. Credo anche che, a un certo punto, sia necessario costruire la propria casa non come atto di ricostruzione: non perché stai lottando contro qualcosa. Bisogna costruirla dentro a un’altra narrazione, in cui non c’è più una battaglia con attacchi e contro attacchi.

Andiamo alla musica. “Terra bruciata” si rifà ad influenze pop, rock e anche all’elettronica. Ti va di condividere con noi quali sono stati i tuoi ultimi ascolti?

In “Terra bruciata” ci sono Phoebe Bridgers, boygenius, forse HAIM, forse Ashe, forse Jeremy Zucker. In questo momento sto ascoltando cose un po’ diverse. Aspetta che apro Apple Music. Ci sono l’ultimo album di Miley Cyrus, di Caroline Polachek, Tiziano Ferro, Kelsea Ballerini; gli ultimi singoli di JP Saxe, una playlist di Frank Sinatra, Kehlani, del country.

Prima di salutarci ti chiediamo se puoi darci anticipazioni sulle tue prossime uscite!

L’unica cosa che posso dire è che il mio album uscirà in primavera e che non vedo l’ora che lo ascoltiate.

a cura di
Redazione


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