Davide Albano – Black And Blue Radio e il suo nuovo singolo “It Will Be Nice”

Davide Albano – Black And Blue Radio e il suo nuovo singolo “It Will Be Nice”
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Davide Albano ha parlato alla redazione di The Soundcheck del suo progetto musicale Black And Blue Radio e del suo nuovo singolo”It Will Be Nice” uscito il 24 febbraio per UMA Records/Sony Music Italy

Il nuovo brano del celebre doppiatore Davide Albano con il suo progetto musicale Black and Blue Radio dal titolo “It Will be Nice” racconta e descrive la solitudine come una scelta, una condizione in possiamo sentirci veramente liberi. In effetti, non ci si sente mai veramente da soli se impariamo a stare bene con noi stessi. Non dobbiamo avere paura della solitudine quanto piuttosto provare ad abbracciarla e a capire cosa può insegnarci.

L’idea di stare da soli non deve spaventarci, questa non deriva dal fatto che non siamo in grado di amare, anzi tutti il contrario. Nel momento in cui raggiungiamo un livello tale di armonia smettiamo di proiettare le nostre paure e le nostre ansie su chi ci sta vicino.

Il singolo “It Will be Nice” grazie alle sue sonorità folk rock che rimandano ad una musicalità tipicamente d’oltreoceano è stato capace di entrare nei nostri cuori!

Ciao Davide, benvenuto a The Soundcheck! Come tutti sappiamo, oltre ad essere un doppiatore e un attore sei anche un musicista, ti va di raccontarci come nasce questa passione?

Ciao, grazie per avermi con voi. Guarda, non so dirti esattamente quando. So solo che da che ho memoria, ho sempre avuto a che fare con la musica e la radio. I miei genitori ascoltavano tantissima musica, in famiglia ho avuto due tra i primi speaker di radio private degli anni ‘80. Per cui vinili, CD, cassette e tanta tanta tanta radio. Sono ricordi che ho sin da quando sono piccolo.

Tutto questo mi ha sempre affascinato e tenuto compagnia, soprattutto quando i miei rimanevano fuori casa a lungo e spesso mi ritrovavo da solo, troppo piccolo per uscire o troppo introverso, una volta cresciuto. Piano piano, all’ascolto ho avuto la curiosità di associare la pratica, il voler provare a essere io quello che fa musica e che fa radio.

Ho iniziato con un corso di dizione e da lì mi si è aperto tutto un mondo: la recitazione, il teatro, il doppiaggio. Nel frattempo cominciavo ad imparare da autodidatta la chitarra e l’armonica. Col tempo la passione e la curiosità verso questi mondi infiniti da scoprire mi hanno portato a ciò che sono oggi. Non ti nascondo che non è stato semplice, ci sono voluti anni e parecchi sacrifici e ancora oggi continuo a studiare e a cercare sempre stimoli nuovi.

Mi piace sottolineare il fatto che una persona non è un musicista, un attore, un doppiatore ecc. e basta. Queste sono tante sfumature di un modo di essere e di guardare il mondo. Alcuni si fermano ad uno step perché lì, magari, si trovano a loro agio. Altri tentano invece di scoprire e approfondire ulteriori scenari e possibilità.

Mi piace l’idea che i vari campi possano mischiarsi, sicuramente è un arricchimento del percorso artistico di chi si spinge verso territori diversi e inesplorati. Poi non sempre tutto funziona e non sempre i risultati sono quelli che ci si aspettava. Ma rischiare ne vale la pena.

Il tuo progetto musicale prende il nome di Black and Blue Radio, per il colore preferito di Johnny Cash e per il Blues. Ti va di dirci di più su questa scelta?

Il nome Black And Blue Radio racchiude esattamente il mio mondo. O almeno, gran parte di esso. Ho voluto racchiudere tutte le mie passioni e i miei riferimenti in questo nome e usarlo come “armatura” da indossare quando voglio far parlare la mia musica.

Black perché negli anni ‘90 ero appassionatissimo di musica soul, hip hop e R&B, conoscevo praticamente tutti i gruppi e le canzoni in circolazione. Sono stato anche dj di un gruppo rap, i Filo Conduttore. Inoltre il “nero” è un omaggio a Johnny Cash, uno dei miei artisti di riferimento, The Man In Black perché il nero era il colore degli ultimi. Nero è il colore della notte, di quando spesso scrivo le canzoni, ascolto la musica, quando il silenzio è così forte che si sentono i pensieri.

Blue è il mood, uno stato d’animo, per il Blues, per la speranza che dopo la notte viene sempre il giorno, per citare una canzone di Neil Young Out of the Blue and Into the Black, da Hey Hey My My uno dei miei brani preferiti. E Radio perché tutto è iniziato dalla mia passione per la radio. Senza questo amore non avrei intrapreso nessun viaggio, non so se sarei partito (metaforicamente) verso qualche destinazione.

Il 24 febbraio è uscito il tuo nuovo singolo “It Will Be Nice”, cosa ti ha ispirato a scrivere questo pezzo?

La canzone è nata da un momento particolare, in cui le persone che avevo attorno davano come risposta al mio momentaneo malessere il fatto di dover per forza far parte di una rete sociale, di trovare negli altri le risposte alle mie domande, di non isolarmi perché da soli non si può. Sicuramente isolarsi completamente non è la risposta, soprattutto sul lungo periodo.

Ma spesso (per quanto mi riguarda) staccare la spina, disconnettersi (sia dalle persone e dalle situazioni che dai social) permette di trovare dentro di sé la forza e la convinzione che spesso ci mancano. E capire che la risposta siamo noi, è dentro di noi e non dobbiamo aspettare che arrivi qualcun altro a salvarci o dirci cosa dobbiamo fare. Una volta capito questo avere a che fare con gli altri e/o con la persona che si ama, ci permette di essere amici e partner migliori. Perché abbiamo più chiaro chi siamo e cosa vogliamo. Insieme si può soltanto migliorare e anche che a volte, tutto ciò che si vuole è rimanere da soli con la persona che si ama, mentre tutto il resto non serve.

Abbiamo avuto il piacere di ascoltare la canzone, oltre ad essere molto bella ci ha fatto anche riflettere sull’importanza di star bene con noi stessi prima di gettarsi tra la folla, quindi quasi presa come scelta la solitudine. Come sei arrivato a questa conclusione?

Grazie, sono molto contento vi piaccia. Credo di aver detto tutto nella risposta precedente. Posso solo aggiungere che personalmente sento sovente la necessità di una pausa, un distacco da tutto e tutti. E non è un fuggire dalle proprie responsabilità, anzi. Si tratta di un cercare un punto di forza e focalizzarsi su quello, raccogliere le proprie forze e pensieri per tornare più carichi e motivati. La solitudine per me è fondamentale. Non potrei mai fare a meno di un tempo dedicato a me. Un tempo fatto di silenzi, pensieri, musica, natura, libri. Per dirne alcuni.

Nella primavera del 2023 uscirà il tuo nuovo album, ti va di anticiparci qualcosa?

Posso dirti che il titolo è This Order ed è un titolo che racchiude l’anima e il processo di lavorazione del disco. Ci ho messo tre anni per realizzarlo, tra mille difficoltà (su tutte la pandemia). Inizialmente le registrazioni sono partite da Torino, con gli amici e musicisti che avevano partecipato al disco precedente. Poi per via della pandemia e della difficoltà nello spostarsi, ho interrotto i lavori e riconsiderato tutta la lavorazione.

Ho poi aggiunto dei pezzi nuovi pensati per essere registrati con altri musicisti e in un’altra città (Roma, dove abito). Per cui si sono mischiati vari suoni, vari modi di suonare e varie influenze. E questo “disordine” ha avuto un “ordine” che ha portato al prodotto finale. Da qui il titolo che ha una doppia interpretazione. Nei brani si sente sempre il mio “marchio” ma ci sono vari esperimenti. Su tutti i 3 brani in italiano, diversi tra loro ma sempre fedeli al mio modo di fare musica.

Sono questi che mi mettono un po’ d’ansia perché sono una novità per me e non ho idea di come possano essere accolti. Sarà curioso e interessante. E mi auguro di aver fatto la scelta giusta. Inoltre, come nel disco precedente, ci sono tantissimi riferimenti e citazioni all’interno dei brani. Può essere divertente provare a scoprire quali e dove.

Nella quotidianità, quali sono gli artisti e gli stili sempre presenti nella tua playlist che ti ispirano ogni giorno?

Personalmente ascolto tantissima radio perché mi piace capire come vanno le cose oggi. Anche se poi per il “cuore” delle mie canzoni ripiego sempre su artisti del passato, quelli che mi hanno fatto compagnia da sempre: The Beatles, Oasis, Bob Dylan, Ryan Adams, Dave Matthews, Johnny Cash e The Smiths su tutti.

Progetti futuri?

Per quanto riguarda la musica, ora sono impegnato nella promozione del singolo e in attesa di chiudere per delle date live. Mi piacerebbe suonare in qualche festival e non escludo set acustici (la mia dimensione più naturale). Per il doppiaggio, ci sono tante lavorazioni in corso, ma per motivi di privacy non posso dire nulla. Lo spoiler è dietro l’angolo.

Grazie e a presto!

a cura di
Aurora Oddi

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