“Roy Lichtenstein – Variazioni Pop”, la mostra dedicata all’artista della Pop Art a Palazzo Tarasconi

“Roy Lichtenstein – Variazioni Pop”, la mostra dedicata all’artista della Pop Art a Palazzo Tarasconi
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La mostra “Roy Lichtenstein – Variazioni Pop” è esposta a Palazzo Tarasconi a Parma dall’11 febbraio al 18 giugno 2023. Con oltre 50 opere, tutti i temi prediletti dall’artista prendono forma in questa esposizione mettendo in luce l’estro creativo del grande genio della Pop Art

Dall’11 febbraio al 18 giugno 2023, per celebrare il centenario della nascita di Roy Lichtenstein, Palazzo Tarasconi a Parma gli ha reso omaggio con la mostra: Roy Lichtenstein – Variazioni Pop. La mostra, curata da Gianni Mercurio, presenta numerosi temi affrontati dal maestro della Pop Art attraverso una ricercata selezione di oltre 50 opere provenienti da collezioni sia europee che americane. L’ intera carriera artistica di Lichtenstein è ripercorsa nella mostra partendo dagli anni Sessanta e i temi scelti spaziano dai fumetti ai paesaggi, fino ad arrivare ai nudi femminili.

Le parole dell’artista contenute nell’intervista: “Conversation with Roy Lichtenstein” di Alan Salomon

“Art has something very illusive and one can never say where the art is in one work and what art is. Not it is quality, whatever art is, that transforms the work of art into something different from the subject matter

Biografia

Roy Lichtenstein nasce a New York nel 1923 da Milton Lichtenstein, noto agente immobiliare, e Beatrice Werner, casalinga ma con la passione per le arti e la cultura. Roy, fin dalla tenera età, si dimostra particolarmente abile nel disegno e per le attività artistiche. Segue molti corsi di disegno e diventa anche professore nell’Ohio State University. Tra la fine degli anni Quaranta e inizio anni Cinquanta, Roy inizia a lavorare su una serie di iconografie stampate, ma è nel 1961 che comincia a mischiare figure di cartoni animati con sfondi astratti e tecniche sempre più espressive con giochi di luci e specchi. I suoi dipinti, esposti accanto a quelli di due grandi artisti come Warhol e Rauschenberg, l’hanno consacrato come uno dei più influenti esponenti della pop art americana.

Composizione della mostra

La mostra si sviluppa in un lungo corridoio diviso da stanze, dove è possibile ammirare le opere suddivise nelle varie serie dell’artista. La prima sala è dedicata ai fumetti, a seguire si trovano le serie dei Brushstroke, Landscapes, Perfect/Imperfect, Still Life, Interiors, Reflections, Nudi e Musica.

Fumetti

Le prime opere grafiche di Lichtenstein riguardano le stampe offset utilizzate come poster pubblicitari. La qualità dell’immagine non era volutamente perfetta così come il colore, lasciato volontariamente grossolano a rimarcare l’origine tipografica.

I soggetti rappresentati erano quelli tipici dei fumetti, destinati a ragazzi e ragazze, con immagini dinamiche e statiche, principalmente donne idealizzate e pop-platoniche. Azione e storie romantiche diventano il centro dell’attività artistica di Lichtenstein fino a quando, negli anni sessanta, i soggetti inanimati lasciano il posto alla rappresentazione dello stereotipo della casalinga felice, che si prende cura del proprio corpo con prodotti sponsorizzati dalle pubblicità. 

Brushstroke

Verso la metà degli anni sessanta, l’artista decide di creare alcuni dipinti Brushstroke, ossia che riproducono un soggetto isolato con una o più pennellate di colore. Lo stesso artista ha ammesso di aver preso spunto da opere di Mondrian e Picasso a cui si ispirerà per realizzare, nel 1989, il murale per il Tel Aviv Museum of Art, di cui nella mostra si può ammirare una fedele copia su carta.

Landscapes

A circa metà degli anni ’40, l’artista accantona i fumetti per dedicarsi a una nuova serie: Ten Landscape, il primo portfolio creato da solista nel 1964.

La serie riguarda i paesaggi: lunari con Moonscapes e marini con Seascapes. Tutti temi che riprendono la pittura classica e che Lichtenstein ancora una volta rielabora attraverso la cultura popolare e la grafica moderna di cui la comunicazione di massa si nutre. Il soggetto quindi diventa solo uno spunto per poter citare ciò che è stato già nominato.

In questa serie, l’artista utilizza ancora i suoi famosi Ben Day dots, contorni spessi e neri e una tavolozza ben accesa. Ad essere protagonista è il rowlux, un materiale sperimentale composto da colori vibranti che sostituisce in modo artificiale l’effetto pittorico del mare e del cielo. Nello specifico il rowlux è un foglio di plastica lenticolare con una superficie ondulata che suggerisce un’idea di movimento all’osservatore. “un materiale amorfo. Una natura già pronta”

Perfect/Imperfect

Durante gli anni ottanta, l’artista dà inizio alla sua serie Perfect/Imperfect, basata principalmente sulla geometria pura. Campiture piatte alludono alla tridimensionalità senza che vi sia l’intento del pittore di dover giustificare un dipinto che nasce apparentemente astratto e senza motivazioni particolari.

Still Life

Gli oggetti sono sempre stati soggetti cari agli artisti della pop art, e Lichtenstein non fa eccezione. Still Life, è la serie che meglio rappresenta come gli oggetti dell’uso quotidiano diventano segni, e il colore assume valore astratto ed intrinseco.

L’artista evita le sfumature di colore per prediligere la cromo-dinamica con i colori “fondamentali”, mentre nature morte e composizioni ispirati ad altre raffigurazioni americane diventano i protagonisti delle sue opere.

Interiors

Gli Interiors di Lichtenstein nascono intorno agli anni ottanta e, più che arredi, i soggetti dipinti erano altri quadri appesi alle pareti dello stesso artista. Le stampe, che precedevano l’opera pittorica, erano formate da diverse combinazioni di tecniche di stampa, che permettevano all’uomo di allargare il campo visivo con uno stile simile all’architettura modernista. Gli ambienti rappresentati sono freddi, bidimensionali ma comunque caratteristici della vita quotidiana.

Reflections

Concreta metafora del lavoro dell’artista, lo specchio si pone come la riproduzione della realtà. Ma se oltre al riflesso, anche la realtà stessa fosse una finzione?

Affascinato dal concetto del riflesso, Lichtenstein ha creato una base artistica che ha perpetuato in tutta la sua produzione, partendo proprio dalla tecnica usata nel rinascimento di utilizzare uno specchio. Lo scopo era quello di osservare il soggetto da dipingere, tramite un punto di vista differente per coglierne le irregolarità e rappresentarlo nel miglior modo possibile.

L’artista si è poi spostato nella vera rappresentazione dello specchio, trovando metodi grafici attraverso punti e linee di dimensioni diverse accostate fra di loro.

Nel quadro Reflection on her, presente all’interno della mostra, combina un suo precedente lavoro con dei motivi astratti che simulano l’effetto del riflesso. La composizione risulta dura per via della figura frammentata che però addolcisce il complesso tramite la rotondità dei capelli biondi, tipico particolare dei suoi soggetti.

Nudi

Nella serie Nudi, il pittore si concentra sulla sensualità e la sfera intima femminile. Abbandonata l’aurea malinconica delle protagoniste dei Fumetti, la donna viene rappresentata con un piglio vagamente narcisistico. Per ottenere l’effetto dei suoi classici puntini, Lichtenstein impiega per la prima volta il computer andando così ad introdurre una nuova tecnica pittorica.

Musica

Nella litografia Composition IV, del 1945, Roy Lichtenstein utilizza l’arte come veicolo di rappresentazione autobiografica. Le note musicali che fluttuano nel quadro, sottolineano l’importanza della musica all’interno della vita e soprattutto della quotidianità dell’artista. L’opera appena citata anticipa una serie di serigrafie pubblicate in tre edizioni differenti nel 1996.

Lichtenstein era un amante della musica: suonava il flauto e il sax alto e dipingeva nel suo studio con jazz e musica classica di sottofondo. Non era insolito trovarlo seduto al centro nel suo laboratorio d’arte e suonare.

La pop arte per tutti

La mostra si presenta ben ordinata, attraversando in modo schematico, ma fluido, le fasi artistiche del pittore. Le influenze pittoriche dell’artista non si riducono alla grafica e alla cultura di massa, ma si spingono oltre; arrivano ad essere contagiate dall’astrattismo di Kandinskij e Picasso e dalla pittura classica. Ciò ci fa comprendere come anche la grafica, un mezzo apparentemente amorfo, sia in grado di essere usato in modo introspettivo e critico. Alla base dell’arte, qualunque essa sia, risiede il filo critico del narratore.

La scelta stilistica non passa in secondo piano, ma diventa filone portante di un credo materico e allo stesso tempo emotivo. In questo Lichtenstein è stato un grande interpretatore della realtà, attraverso gli occhi affamati della massa, nel bisogno massmediatico di accettare l’arte in una nuova forma.

In sostanza, questa è un’ottima mostra adatta per qualunque livello di conoscenza della pop art. Per chi è alle prime armi, questa esibizione di opere può rivelarsi una piacevole introduzione a questa corrente artistica. Invece, per chi è un grande appassionato di pop art, le opere esposte si rivelano una gradevole conferma del proprio gusto e sapere.

Tutti i dettagli della mostra
  • Luogo: Palazzo Tarasconi (Parma)
  • Orari di apertura: da martedì a domenica dalle 10.00 alle 19.30. La biglietteria chiude un’ora prima. Chiuso lunedì eccetto nei festivi.
  • Prezzo dei biglietti: intero € 14,00; ridotto € 12,00 per disabili, gruppi oltre 15 pax, giornalisti con tesserino ODG con bollino dell’anno in corso non accreditati, under 26, over 65, forze dell’ordine non in servizio; ridotto scuole € 6,00 min 15 e max 25 studenti, tariffa valida solo per i gradi fino alla scuola superiore; famiglia € 40,00 2 Adulti, 2 Ragazzi fino ai 18 anni. Omaggio: giornalisti accreditati tramite ufficio stampa, Accompagnatore di diversamente abili, bambini fino a 5 anni. Prevendita singoli € 1,50, prevendita scuole € 1,00

a cura di
Rebecca Puliti e Elisa Manzini

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Elisa Manzini

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