Fast Animals and Slow Kids: nuovi appuntamenti

Fast Animals and Slow Kids: nuovi appuntamenti
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Fast Animals and Slow Kids: si aggiungono nuovi appuntamenti al tour teatrale in partenza il 29 marzo

A poco più di due settimane dall’annuncio del primo tour nei teatri “Una notte con: Fast Animals and Slow Kids – Concerto in 4 atti per piccola orchestra da camera” è già sold out la prima data di Perugia, che raddoppia con un nuovo appuntamento il 3 maggio al Teatro Morlacchi. Al calendario si aggiunge anche il live del 16 aprile al Gran Teatro Geox di Padova.

Il tour

Il tour è l’occasione per i Fast Animals and Slow Kids di portare la loro musica e le loro parole nei più importanti teatri italiani con una formazione inedita che vedrà accanto a Aimone Romizi (voce, chitarra, percussioni), Alessio Mingoli (batteria, seconda voce), Jacopo Gigliotti (basso) e Alessandro Guercini (Chitarre) una piccola orchestra da camera per dare nuova veste ai brani che hanno segnato i quindici anni di storia della band di Perugia.
Le canzoni diventano così il pretesto per raccontare i temi portanti della vita e della carriera del gruppo, in un percorso di crescita in cui ognuno si può rispecchiare guidati dal sempre presente mantra “Siamo i Fast Animals and the slow Kids e veniamo da Perugia”.

Calendario aggiornato dei concerti
  • Mercoledì 29 marzo 2023 – Perugia, Teatro Morlacchi (sold out)
  • Giovedì 30 marzo 2023 – Milano, Teatro degli Arcimboldi
  • Mercoledì 5 aprile 2023 – Firenze, Teatro Verdi
  • Martedì 11 aprile 2023 – Torino, Teatro Alfieri
  • Domenica 16 aprile 2023 – Padova, Gran Teatro Geox (nuova data)
  • Mercoledì 19 aprile 2023 – Roma, Auditorium della Conciliazione
  • Sabato 29 aprile 2023 – Bologna, Teatro EuropAuditorium
  • Mercoledì 3 maggio 2023 – Perugia, Teatro Morlacchi (nuova data)
Il gruppo

Aimone Romizi (voce, chitarra, percussioni), Alessio Mingoli (batteria, seconda voce), Jacopo Gigliotti (basso) e Alessandro Guercini (Chitarre) iniziano a suonare insieme e a scrivere canzoni nel 2008, anno in cui muovono i primi passi nei locali della loro regione.
Grazie ai loro primi concerti, coinvolgenti ed energici, la band (che sceglie il nome Fast Animals and Slow Kids ispirandosi ad una gag de I Griffin) viene ingaggiata come opening act di band nazionali e internazionali che in quegli anni si trovavano a passare dalla loro città, Perugia.

L’ascesa

Ci vogliono due anni di attesa per vedere nascere nel 2010 il primo Ep “Questo è un cioccolatino (To Lose la Track)”, ben accolto dalle riviste musicali.
Complice la vittoria del concorso Italia Wave Love Sound ed i primi concerti fuori dai confini regionali, il loro nome inizia a girare nell’ambiente underground italiano e nel 2011 arriva il disco d’esordio “Cavalli” (Iceforeveryone), 11 canzoni post-punk caratterizzate da testi dissacranti e ritmiche percussive.

L’album è la scusa per la band per intensificare la propria attività live, attività che continua a caratterizzare fortemente l’anima del gruppo.
A due anni dal primo album la band pubblica il secondo disco di studio “Hybris” (Woodworm, 2013), 12 pezzi che mostrano un gruppo fortemente maturato rispetto al lavoro precedente: il sound si fa più ricco grazie all’introduzione di fiati e violini e i testi toccano temi universali in maniera del tutto personale, rapportandoli all’esperienza stessa dell’essere parte di una band. Il primo singolo “A cosa ci serve” viene eletto canzone dell’anno per i lettori e per i redattori del sito Rockit e l’album è al numero uno anche nelle preferenze dei lettori di La Repubblica XL.

Alaska

Durante il tour che segue la pubblicazione di “Hybris” i FASK compongono il terzo album “Alaska” (Woodworm, 2014) che va ad ampliare ed approfondire le intuizioni del precedente lavoro rendendo i loro testi esistenzialisti e il loro “wall of sound” chitarristico un marchio di fabbrica del tutto nuovo e personale nell’ambiente italiano.
L’ultima data del tour di “Alaska” registra un sold out di oltre tremila persone all’Alcatraz di Milano e rende di fatto i Fast Animals & Slow Kids una delle prime band indie italiane a registrare il tutto esaurito nel live club milanese. 

Forse non è la felicità

Dopo essersi presa una breve pausa, la band compone il quarto album “Forse non è la felicità” (Woodworm) che vede la luce nel febbraio 2017. Musicalmente, la canzoni che compongono l’album sono ancora più destrutturate e libere nella forma, mentre la maggior parte dei testi è stata scritta da Aimone Romizi durante un viaggio in solitaria negli Stati Uniti. Accanto a brani che perpetuano il loro classico immaginario sonoro, iniziano a farsi preponderanti melodie più aperte e arrangiamenti più ricercati. L’album riceve ottime recensioni e consacra i FASK tra i nomi più importanti dell’underground rock italiano. 

Il 2019 e la svolta professionale

Il 2019 è l’anno della svolta sonora e del riconoscimento da parte del grande pubblico. Il gruppo si affida al produttore Matteo Cantaluppi e registra il quinto album, “Animali Notturni” che esce per Warner Music Italia.
Caratterizzato da una forte componente melodica e dai numerosi intrecci di chitarre arpeggiate, synth e elementi orchestrali, l’album esordisce al settimo posto della classifica Fimi dei dischi più venduti e al quarto in quella dei vinili.
Il tour che ne consegue, inaugurato da una performance al Primo Maggio di Roma, registra nel complessivo cinquantamila presenze e regala alla band una nuova ed inaspettata popolarità.

La pandemia

Nei piani dei FASK il 2020 sarebbe dovuto essere caratterizzato da una lunga serie di date nei più grandi live club italiani, tutte andate sold out in prevendita.
L’arrivo della pandemia ha obbligato Aimone Romizi, Alessio Mingoli, Jacopo Gigliotti e Alessandro Guercini a rivedere i piani impegnandosi come prima cosa a rimborsare tutti i biglietti venduti.
Dopo un primo momento di riorganizzazione i FASK pubblicano a maggio l’inedito “Come Conchiglie”, brano scritto e registrato in casa durante il primo lockdown. Ma non è tutto.
Il 2020 è stato l’anno in cui i FASK si sono messi alla prova anche in un altro campo pubblicando ad ottobre la graphic novel “Come reagire al presente” (Beccogiallo), progetto che si rivela un grande successo di pubblico e critica.

La risalita del post-pandemia

Il 2021 si apre con la pubblicazione del brano “Come un animale”  a cui segue ad aprile il successivo inedito “Cosa ci direbbe”, singolo che vede per la prima volta i FASK collaborare con un altro artista, l’amico e collega Willie Peyote.

Le tracce faranno parte dell’album pubblicato a settembre 2021 “È già domani”, disco che raccoglierà anche i successivi singoli “Stupida Canzone” e “Lago ad alta quota”.
“È Già Domani” (prodotto dai FASK e Matteo Cantaluppi) debutta alla posizione n. 5° della classifica ufficiale italiana e alla 2° posizione della classifica vinili, dimostrando come la band abbia fatto un ulteriore passo in avanti non solo nei testi ma anche nella scrittura dei brani e nella produzione.
L’album ha convinto non solo il pubblico (che li segue affezionato ed è cresciuto con loro in questi 10 anni) ma anche la critica, come testimoniano le recensioni entusiastiche che hanno accompagnato la pubblicazione.
Il 2022 è l’anno del vero e proprio ritorno sul palco, senza limitazioni legate al Covid e con il pubblico che può finalmente saltare e urlare sottopalco.
L’occasione è importante e va festeggiata con un nuovo brano inedito dal titolo “Vita Sperduta”, presentato live durante la tranche primaverile del “È Già Domani Tour”. 

L’estate è stata l’occasione per proseguire la conquista della penisola con “È Già Domani Tour” che si è concluso il 17 settembre riportando a casa, nella loro Perugia, Aimone, Alessandro, Alessio e Jacopo. Il giorno precedente i FASK hanno pubblicato il singolo “Il Tempo è Una Bugia” con la partecipazione straordinaria di Luciano Ligabue.

a cura di
Staff

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Elisa D'Aprile

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