La nuova “Gloria” di Sam Smith

La nuova “Gloria” di Sam Smith
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Torna Sam Smith con il suo quarto album in studio “Gloria”. Il cantautore inglese è tornato in cima alle classifiche con il singolo di lancio “Unholy”. Il resto dell’album riuscirà a sorprenderci?

Sam Smith è un cantautore, almeno qui in Italia, dato per “scontato”; non è uno di quegli artisti sulla bocca di tutti per la sua figura, quanto più per alcune sue canzoni diventate iconiche a livello mondiale. È uno di quei personaggi che “spunta” in certi periodi sfornando delle hit inflazionate per mesi per poi tornare a non sentirne più parlare.

Questo è un peccato perché Sam Smith ha dimostrato a più riprese il suo talento; nella sua carriera ha già collezionato diversi premi e nomination tra gli istituti più importanti della musica Grammy, Brit, Golden Globe e altri.

Qualche ragionamento sull’album

Gloria” ha un’impostazione prettamente pop ma i brani presenti al suo interno risentono delle influenze da vari generi donando al disco varietà e ulteriore valore. L’ultima opera del cantautore inglese è composta da canzoni che alternano sentimenti positivi, spensieratezza ma anche introspezione e tristezza.

Sam Smith può entrare nelle grazie musicali dei suoi ascoltatori grazie alle sue doti vocali e in questo album ha dimostrato come sia peccaminoso perdersene l’ascolto, anche solo per registrare nel proprio apparato uditivo le varie sfumature della sua voce.

“Unholy”, il singolo di estremo successo che ha lanciato il disco, risulta interessante per un’influenza più urban insolita rispetto al repertorio dell’artista. In questo senso è una delle tracce più commerciali e spendibili del lotto, si vedano tutti i tiktok e reel con “Unholy” di sottofondo. In questo brano però paradossalmente non viene valorizzato molto l’artista rispetto ad altri presenti nel disco.

I brani forti del disco

Le tracce più “forti” sono sicuramente “Gloria”, la titletrack, “I’M Not Here To Make Friends” e “Who We Love”.

La prima ricade nella church-music, non per il tema trattato, ma il coro di voci a cappella la rende a tutti gli effetti un canto gregoriano, raramente ascoltabile nella musica mainstream. In questo caso l’artista interviene solamente sul finale del brano ma quei pochi secondi, e la canzone intera, valgono sicuramente più del 90% dei vostri ascolti.

I’m Not Here To Make Friends” ricalca, assieme a “Lose You”, un’ondata più dance in cui il Sam Smith si adatta perfettamente. Entrambe le tracce seppur percorrano due periodi storici diversi di dance music, fanno trovare l’artista al posto giusto nel momento giusto. La collaborazione con Calvin Harris in questa traccia può aver solo giovato ma se dovessimo consigliare che strada scegliere per le canzoni più “movimentate”; questa è sicuramente quella giusta.

Who We Love” assieme a tante altre presenti nell’album come “No God”, “Perfect”, “Six Shots” e “How To Cry”, è più introspettivo. La collaborazione con Ed Sheeran è la ciliegina sulla torta. Nel ritornello, riportato qui sotto, il gioco di voci dei due combinato al testo formano un messaggio fortissimo.

It’s not wrong
To want the world for someone
It’s not a feeling you can run from
‘Cause we love who we love
So, let go
You don’t know better than your heart knows
Whether they’re here or long gone
And we love who we love
Yeah, we love who we love

L’unica traccia leggermente inferiore rispetto alle altre è “Gimme”. Il ritornello invece che valorizzare la canzone sembra quasi “deprezzarla”. Una canzone però su tredici, undici se leviamo i due skit, è accettabile come risultato.

Alcuni giudizi finali

Sam Smith in poche parole è un artista che passa troppo in sordina in Italia e ascoltando questo “Gloria” insieme ai precedenti lavori, lo capirete. Spesso ci fermiamo troppo alle canzoni propinate dalle classifiche non esplorando ulteriormente determinati artisti, quando in realtà ci sono tanti altri piccoli “tesoretti” nei loro repertori magari più “meritevoli”.

Sicuramente il cantante inglese ha pensato più alla qualità che alla quantità nella realizzazione di questo album perché la cura nei dettagli in ogni brano, nonostante i gusti personali, è altamente percepibile.

Non è un disco memorabile o che rimarrà negli annali della storia della musica, anche se attualmente Sam Smith è tra i primi artisti al mondo per ascolti. I brani di cui abbiamo parlato però sono sicuramente da salvarsi e da portare “in saccoccia” per prendere spunti nel capire cosa sia la Musica.

Continua così Sammino!

La tracklist
  1. Love Me More
  2. No God
  3. Hurting Interlude
  4. Lose You
  5. Perfect (con Jessie Reyez)
  6. Unholy (con Kim Petras)
  7. How To Cry
  8. Six Shots
  9. Gimme (con Koffee & Jessie Reyez)
  10. Dorothy’s Interlude
  11. I’m Not Here To Make Friends
  12. Gloria
  13. Who We Love (con Ed Sheeran)

a cura di
Luca Montanari

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