“Copenhagen Cowboy”: il viaggio di Refn attraverso il lato oscuro di Copenhagen

“Copenhagen Cowboy”: il viaggio di Refn attraverso il lato oscuro di Copenhagen
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“Copenhagen Cowboy” è una serie crime-thriller di Nicolas Winding Refn (regista del cult Drive), disponibile su Netflix a partire dal 5 gennaio. La serie è stata presentata Fuori concorso alla “Mostra del Cinema di Venezia”. Composta da sei episodi, rappresenta un gioiello da un punto di vista estetico, ricco di scenari cupi e dark, in una Copenhagen così come non l’avete mai vista!

Trama

Copenhagen Cowboy è ambientato nella capitale danese. Una giovane donna di nome Miu (Angela Bundalovic) viene venduta ad una famiglia criminale di immigrati dell’Europa dell’Est come “moneta portafortuna”. Si crede infatti, che la donna sia dotata di poteri magici in grado di realizzare i desideri altrui, anche quelli più impossibili. Nell’episodio iniziale di Copenhagen Cowboy verrà chiesto a Miu di rendere fertile una donna anziana, Rosella (Dragana Milutinovic), appartenente ad un clan mafioso. La ragazza viene così tenuta prigioniera in balia del folle desiderio della donna.

Miu, vivendo a stretto contatto con la donna e con i suoi familiari, viene però a conoscenza della realtà criminale della famiglia serba. Quest’ultimi gestiscono un giro di prostituzione adescando e sfruttando ragazze con finte offerte di lavoro. Questa non sarà l’unica realtà criminale con cui si scontrerà la protagonista, ma anche contro il racket, traffico di droga e mafia cinese, in una spirale di violenza continua.

Alla ragazza saranno chiesti aiuto e protezione, e man mano che la storia andrà avanti i ruoli di vittima e carnefice si alterneranno.

Miu: “L’Angelo vendicatore”
La protagonista Miu

La protagonista di Copenhagen Cowboy è di costituzione minuta, ha i capelli molto corti che la fanno addirittura sembrare un ragazzino. Questo crea un forte contrasto con i suoi poteri magici che intimoriscono i criminali, vittime della superstizione. Miu è una sorta di folletto danese: tenera però letale, dotata di un enorme senso di giustizia, non può rimanere indifferente di fronte alle richieste di aiuto delle vittime della criminalità che incontra lungo il suo cammino.

“Io non so che cosa sei o di cosa sei capace, ma le persone accanto a te o muoiono, o ricevono una nuova vita da te”

Ella rappresenta una sorta di angelo vendicatore, spietato coi cattivi. Il suo senso di giustizia la fa andare oltre la stessa giustizia, rendendola crudele e simile a coloro che odia: diventa ella stessa fuorilegge in un territorio di fuorilegge. Miu ha anche un animo sensibile che, si intravede particolarmente nel rapporto di amicizia, che la legherà ad una delle ragazze costrette a prostituirsi.

I poteri di Miu sono però un’arma a doppio taglio, perché nel caso lei non riesca a realizzare i desideri degli altri viene considerata una strega cattiva e indifferente. La sua figura viene anche rappresentata in chiave mitologica, come un’eco della Circe descritta da Omero nell’Odissea che è dotata di visioni e che vive a contatto a degli uomini affamati e perversi, rappresentati come maiali.

In Copenhagen Cowboy, Refn ha intriso di simbolismo la sua opera, disseminando le scene di elementi simbolici che affascinano e catturano l’attenzione dello spettatore.

Criminalità e maschilismo
Un’immagine tratta dalla serie

A Refn è molto caro il tema della criminalità. In passato, il regista aveva già trattato il tema dei gangster e della criminalità nel premiato “Drive“, pellicola che ha come protagonista un pilota/stuntman interpretato da Ryan Gosling. In Copenhagen Cowboy, il regista danese analizza i criminali non solo dal punto di vista delle efferatezze che essi sono in grado di compiere, ma anche per il maschilismo attuato nei confronti delle donne.

La prostituzione è una delle attività illecite grazie alla quale i criminali dell’Est riescono ad ottenere notevoli introiti, trattando le donne al pari di merci da scambiare e usare a proprio piacimento. Il contrasto tra mondo femminile e maschile è molto netto e la sessualità gioca un ruolo molto importante nella pellicola.

Nel mondo di Copenhagen Cowboy le donne sono sempre inizialmente prive di potere, assoggettate ad un potere maschile che le vorrebbe vittime, e mai registe della propria vita. Miu rappresenta l’antitesi di tutto questo. Una ragazza che contrasta la criminalità, intralcia coloro che vorrebbero controllarla e rappresenta un’ancora di salvezza per le donne ridotte in schiavitù. La ragazza non è solo un angelo vendicatore ma anche un simbolo di purificazione e catarsi, anche per gli uomini più potenti della criminalità.

Il trailer
Lo stile di Refn

Lo stile di Refn è estremamente particolare e complesso, ma questo lo rende ancora più accattivante. Le inquadrature sono molto suggestive, si soffermano a lungo sui paesaggi, immortalandoli quasi come fossero delle nitide fotografie. Si soffermano inoltre sui volti e sulle gesta degli attori, rendendoci partecipi delle emozioni che provano. La serie del regista danese parla attraverso le immagini.

Le critiche a Refn

Il cinema di Nicolas Winding Refn è da sempre stato oggetto di aspre critiche. Il suo modo di mettere in scena le storie che racconta, ha tracciato una sottile linea borderline composta da chi lo ama e chi lo detesta. Per i suoi detrattori darebbe poco spazio ai dialoghi e quindi anche alla storia, mettendo al centro in maniera ossessiva il fascino del male, utilizzando colori e inquadrature in maniera lenta e altrettanto maniacale.

Per chi lo ama, queste caratteristiche sono invece il suo punto di forza ed è quello che contraddistingue l’eclettico regista danese nel panorama cinematografico.

La colonna sonora

La colonna sonora di Copenaghen Cowboy è composta dal newyorkese Cliff Martinez, da Peter Peter & Peter KyedJulian Winding. Continua il connubio tra Refn e Martinez iniziato con Drive. Alcune tracce, ricordano infatti le musiche del film premiato per la miglior regia a Cannes nel 2011. Le sonorità pop- elettroniche di Martinez, ben si accostano al cinema di Refn. Utilizzando tastiere e sintetizzatori, le musiche accompagnano lo spettatore nel viaggio attraverso la Copenhagen oscura, raccontata dal regista. La psichedelia delle tracce si sussegue scena dopo scena, facendo da sottofondo agli scenari onirici di questa fiaba dark.

Ve la consigliamo?

Copenhagen Cowboy racconta una storia oscura, dark ed enigmatica, in cui nulla è lasciato al caso. Nonostante la piattaforma Netflix abbia reso disponibile già da tempo questa serie, non ne ha fatto però un’adeguata promozione. L’opera di Nicolas Winding Refn rappresenta una piccola perla lasciata in fondo al mare. E voi siete disposti ad andare a recuperarla?

a cura di
Maria Raffaella Primerano

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