Audrey Hepburn: trent’anni esatti dalla morte di un’icona eterna

Audrey Hepburn: trent’anni esatti dalla morte di un’icona eterna
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Il 20 gennaio è stato il trentennale della morte di Audrey Hepburn. Vogliamo celebrarla ricordandola non solo attraverso i suoi film, ma anche attraverso la sua classe e la sua innata eleganza che le hanno consentito di essere considerata un’eterna icona di grande stile.

C’era una volta Audrey Kathleen Ruston

Il 4 maggio del 1929 a Bruxelles nasce Audrey Kathleen Ruston, in lei scorre sangue blu da parte di madre. A causa del lavoro del padre, un banchiere, la famiglia è costretta a spostarsi frequentemente tra il Belgio, il Regno Unito e i Paesi Bassi.

Nel 1935 arriva il primo evento traumatico nella vita della piccola Audrey, il divorzio dei suoi genitori e il conseguente abbandono da parte del padre. In tutto questo il periodo storico dell’epoca influenza le scelte di vita della famiglia Ruston, a tal proposito l’unica priorità della madre, è quella di salvare la propria famiglia: decide, quindi, di partire per l’Olanda proteggendola dai nazisti.

Qui, la piccola Audrey scopre la danza e questa diventerà una sua grande passione che la porterà a frequentare anche una scuola di ballo.

Riesce, in seguito, a convincere la mamma a trasferirsi a Londra per realizzare il sogno di poter ballare al Govent Garden. Purtroppo, a causa di pressioni provenienti dal mondo della danza, decide a un certo di abbandonare la sua passione.

La nascita dell’attrice Audrey Hepburn

Audrey Hathleen Ruston abbandona le scarpette da punta e con esse il suo cognome, scegliendo quello della nonna, Hepburn. Da questo momento si avvicina al mondo del cinema.

La giovane Audrey con determinazione e tenacia inizia a fare gavetta nel mondo del cinema, prima con un documentario educativo,”Nederlands in zeven lessen”, per poi continuare con partecipazioni in vari musical.

Dopo la gavetta arriva un’occasione importante, il suo primo ruolo con One Wild Oat. Poi arriva la trasposizione teatrale del romanzo, Gigi, la commedia fa da apripista a Broadway 1951 che ha consentito alla piccola grande Audrey di vincere il premio “Theathe Worl Award” per il suo debutto.

Audrey Hepburn nella realtà non riesce a diventare una ballerina, ma con il cinema realizza il suo sogno: nel 1952 in Secret People intrepreta una talentuosa danzatrice.

La nascita dell’antidiva del cinema anni 50

Gli anni ’50 vedono il sorgere di dive come Marilyn Monroe, Elizabeth Taylor, Ava Gardner e tante altre; nel contempo il mondo inizia a conoscere Audrey Hepburn, un’antidiva che inizia ad entrare nel cuore delle persone con la sua innata eleganza e il suo charme.

Nel 1967 si ritira inaspettatamente dalle scene a soli 38 anni, decidendo di dedicare il suo tempo ai suoi figli e alla sua famiglia. Dopo 10 anni, però, torna sul grande schermo con un dramma medievale di Richard Lesta in cui Sean Connery le fa da spalla.

Oltre a incantare per la sua bravura ed eleganza innata, Audrey crea una forte empatia con le persone per il suo animo buono e di “salvatrice” in quanto per tanti anni è stata una delle Ambassador Goodwill dell’Unicef.

Nel 1988 inizia il suo viaggio umanitario con l’Unicef, anno in cui è stato nominato “Unicef Special Ambassador” e realizza la prima missione sul campo in Etiopia, paese coinvolto in una terribile carestia. Successivamente sono avvenute altre missioni umanitarie sempre sul campo in giro per il mondo.

Aprite le vostre braccia per stringere il maggior numero di bambini, amarli e proteggergli come se fossero vostri.

Tratto da un discorso di Audrey Hepburn nel 1988

Audrey recita in tantissimi film, ma l’apice del suo successo arriva con tre film: “Vacanze romane”, “Sabrina” e “Colazione da Tiffany”.

Audrey in Vacanze Romane
“Vacanze Romane”

Uscito nel 1953 e diretto da William Wyler, “Vacanze Romane” rappresenta un vero e proprio trampolino di lancio per Audrey, che fino ad allora era sconosciuta al pubblico statunitense. Questo è un film iconico che ha regalato a tante generazioni immagini indimenticabili.

Audrey Hepburn veste i panni della principessa Anna, una donna anticonformista, coraggiosa ed intraprendente, in contrapposizione con le regole del suo ambiente reale, all’apparenza sfavillante e perfetto ma che le va stretto e questo la porta a una fuga romana. Così facendo scopre la libertà e la bellezza delle piccole cose, come mangiare un gelato per strada, parlare con sconosciuti o andare in vespa, cose del tutto insolite per una principessa.

Un po’ di curiosità su Vacanze Romane

La consacrazione di Audrey Hepburn e Gregory Peck avviene anche grazie al rifiuto sia di Elizabeth Taylor che di Cary Grant di prendere parte alla pellicola.

Come dimenticare una delle scene più famose del film, quella in cui il reporter Joe Bradley, intrepretato da Gregory Peck, infila la mano nella bocca della verità aggiungendo un’improvvisazione al copione: finge di averla persa, suscitando nella protagonista una reale reazione di spavento e di incredulità, la scena si conclude con un sorriso liberatorio.

Gregory Peck e Audrey Hepburn – Roman Holiday La Bocca della Verità

Vacanze Romane” è stato uno dei primi film totalmente girato all’estero. A differenza di altri film dell’epoca, nessuna scena è stata realizzata in studio ma tutto in esterni, in questo modo la “città eterna” non è stata una comparsa o una semplice cornice ma è diventata a tutti gli effetti protagonista e parte integrante della storia.

Tra le diverse bellezze secolari romane che hanno fatto il giro del mondo troviamo la Fontana di Trevi, Piazza Venezia, Piazza di Spagna, il Colosseo e il Pantheon.

Con questo film Audrey Hepburn vince l’Oscar come migliore attrice, accompagnato da altri riconoscimenti quali Golden Globe come migliore attrice e Premio Bafta come migliore attrice britannica; riconoscimenti da aggiungere a quelli assegnati all’intero film.

Sabrina
Sabrina

Nel 1954 esce un altro film fondamentale per la carriera di Audrey Hepburn, ovvero Sabrina. La storia ruota intorno a una giovane donna, figlia dell’autista di una ricchissima famiglia di Long Island, i Larrabee, i cui tratti caratteriali sono timidezza, riservatezza ed insicurezza. Sabrina si innamora dell’uomo sbagliato e questo la porterà prima a compiere un gesto inconsulto e in seguito a partire alla volta di Parigi dove resta per due anni.

La sua permanenza nella capitale francese le consente di diventare la migliore versione di se stessa: donna elegante e raffinata e non più insicura.

Colazione da Tiffany
Scena iconica di Colazione da Tiffany

Ed ecco arrivati ad uno dei film cult per eccellenza ovvero Colazione da Tiffany, film del 1961 diretto da Blake Edwards, con Audrey Hepburn e George Peppard. La pellicola è tratta dall’omonimo libro pubblicato nel 1958 da Truman Capote.

I protagonisti del film sono Holly (Audrey Hepburn) e Paul Vasrjac (George Peppard) che si ritrovano ad abitare nello stesso edificio newyorkese. Holly ama passeggiare di fronte alla gioielleria di Tiffany mangiando un croissant, vive con un gatto chiamato gatto, si sente al sicuro e protetta dalla crudeltà del mondo; Paul invece è uno scrittore “aiutato” da una ricca signora.

In quel silenzio, quell’aria solenne, non può capitarti niente di brutto. Se io trovassi un posto a questo mondo che mi fa sentire come mi fa sentire Tiffany…comprerei i mobili e darei un nome al gatto”

Tratto da “Colazione da Tiffany”

Holly è una donna contemporanea rispetto agli schemi sociali e culturali dell’epoca: è libera, indipendente, ha un innato stile e propensione alla moda, ama i gioielli e i soldi.

Audrey Hepburn: icona di moda

Ancora oggi Audrey Hepburn è una delle celebrità più imitate al mondo: oltre a essere stata una grande attrice, ha ricoperto anche il ruolo di icona eterna di charme ed eleganza, non solo per i suoi film ma anche per i suoi outfit dentro e fuori set, raffigurandosi come una guida di eleganza per le donne di tutte le generazioni.

Uno dei must have è sicuramente il tubino nero, capo di abbigliamento fondamentale per l’armadio di ogni donna e versatile per ogni occasione; dal vestito passiamo ai pantaloni capri a quadretti o stampa che portava spesso con bluse, o con top minimal o con il suo dolcevita nero, indossato soprattutto fuori dal set.

Audrey Hepburn è stata la musa ispiratrice di Hubert de Givenchy, creatore non solo del tubino nero di “Colazione da Tiffany” ma anche del tailleur doppiopetto di lana nera che vediamo in “Sabrina“.

Parlando invece di accessori must have non possiamo non citare il foulard che troviamo nel film “Cenerentola a Parigi” oppure il famoso cerchietto che a seconda dell’occasione poteva essere un modello basic o glamour.

La Hepburn è stata una donna piena di luce, con il suo splendore ha illuminato le scene mondiali donando eleganza ai ruoli femminili che ha intrepretato e diventando un’icona senza tempo.

L’eleganza è la sola bellezza che non sfiorisce mai!

Audrey Hepburn

a cura di
Francesca Cenani

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Francesca Cenani

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