Omaggio a Morricone: Musiche da Oscar – Dis_play – Brescia – 07 gennaio 2023

Omaggio a Morricone: Musiche da Oscar – Dis_play – Brescia – 07 gennaio 2023
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Ieri sera, 7 gennaio 2023, al Teatro Disp_play di Brescia, si è tenuto il concerto: Omaggio a Morricone: Musiche da Oscar”.

Un live che percorre alcune tappe fondamentali del leggendario compositore musicale, che ci ha lasciato nel 2020, in una spettacolare serata piena di buona musica, di aneddoti e di vita.

Ennio Morricone non ha bisogno di presentazioni: il suo nome è leggenda. Anche chi non ha visto alcuni film, conosce benissimo le melodie del Maestro in quanto sono brani che vivono al di là delle pellicole cinematografiche e hanno oltrepassato lo schermo per brillare di luce propria. Melodie stupende che lasciano il segno e che spesso sono entrate a far parte della memoria collettiva, nazionale e non.

L’inizio del viaggio

L’ensemble Le Muse (composta da 9 donne) con la produzione del Teatro Verdi di Montecatini Terme e dell’Associazione ritorno all’Opera decidono di mettere in scena un tributo, un omaggio a Morricone attraverso un percorso musicale narrato (E musicato) dal Maestro Andrea Albertini.

Non un classico evento commemorativo che omaggi il leggendario compositore con solo l’esecuzione dei brani, ma un vero e proprio viaggio celebrativo con aneddoti e ricordi che mettano al centro sia il compositore ma anche l’uomo dietro le magnifiche sonorità per il cinema.

Ieri sera, è toccato a me seguire il percorso Omaggio a Morricone e, ve lo anticipo subito, sono tornato a casa con il cuore colmo di felicità e con i brividi a fior di pelle per le enormi emozioni provate.

In questo breve scritto, mi auguro di riuscire a trasmettere un pezzettino di quelle sensazioni.

Ordine Sparso  

Omaggio a Morricone: Musiche da Oscar è strutturato in una sorta di tre atti virtuali. Non c’è una pausa e nessuno stacco ma sono tre fasi distinte, narrativamente, che servono a scandire il percorso musicale del Maestro Morricone.

Sicuramente Il compositore romano è noto per il suo brani orchestrati per i film di Sergio Leone. I più vogliono ascoltare quelle sonorità, ma, giustamente a parer mio, Morricone è di più e ha composto molti altri brani incredibili che forse superano quelli realizzati per Leone.

Quindi anziché partire in ordine cronologico lo spettacolo parte con l’ultima grande fatica del Maestro: The Hateful Eight di Quentin Tarantino. Ultima grande composizione, targata 2016, che fece vincere a Morricone l’Oscar come Miglior Colonna Sonora. Molti anni prima (2007), vinse un Academy Awards onorario alla carriera, quindi una cosa più unica che rara.

La partitura per il film di Tarantino scandisce tutta la freddezza della location innevata di questo particolare western. Musica che fa percepire un’atmosfera glaciale, infida, guardinga, sospettosa. Attraverso il tema musicale del film racchiude tutta l’aura del lungometraggio.  

Come ha detto ieri sera il Maestro Albertini: “Morricone creava le partiture musicali dei film come se fossero degli abiti su misura”. Questa era la bravura di Morricone.

Il percorso prosegue in maniera acronologica con varie fantasie/suite di alcuni suoi pezzi meno suonati e citati di Morricone. In scena viene chiamata Angelica Depaoli che ha il compito di prestare la sua voce per alcune brani.

Quindi tra un racconto di aneddoti e un altro, che forniscono quella sorta di contesto e per presentare i brani agli spettatori, prosegue l’omaggio musicale con la partitura del Tema di Mosè (Israel) composta per lo sceneggiato tv del 1974 e con La califfa (Alberto Bevilacqua, 1970) .

Poi si prosegue con brani completamente diversi tra loro in cui il Maestro Morricone ha cercato di rendere al meglio il gioco seduttivo e la carica erotica che sta al centro delle pellicole. Quindi il racconto musicale presenta la fantasia della seduzione con partiture dei film: Legami! (Pedro Almodovar, 1990) e Metti, una sera a cena (Giuseppe Patroni Griffi, 1969).  La prima presenta una composizione più classica ma con all’interno delle parti giocose per rendere la vita erotica estrema di due persone che si amano ma che si avvicinano e allontano costantemente. L’altra invece è totalmente giocosa con un motivetto di fondo orecchiabile e ammiccante.

Missione Here’s to you

La prima parte si conclude con Mission, il film capolavoro del 1986 di Roland Joffé sulle missioni gesuite in Sudamerica.

Il Maestro Albertini racconta che Morricone profetizzo la vincita dell’Oscar alla Fotografia al film e che inizialmente, viste le stupende immagini, non riteneva necessario musicarlo. Su insistenza del regista, Morricone compose la musica e nacque così la stupenda colonna sonora del lungometraggio.

Chi non conosce lo stupendo tema Gabriel’s Oboe? Chi vi dirà che non lo conosce, mente. Difatti, oltre ad essere il them song di Mission, il brano è stato utilizzato come sottofondo ai vari spot de “l’8 per 1000 alla Chiesa Cattolica”.

Quella partitura a mio avviso è la più bella composizione da parte di Ennio Morricone. Mistica, Sognante, Epica, Empatica, Emozionante, Sublime. Vi consiglio caldamente di ascoltarla su qualche piattaforma. Vi sarà impossibile non emozionarvi ascoltando quelle note.

Mission ha chiuso la prima parte. Un film impegnativo, di denuncia, su un argomento ostico. Ebbene, la seconda parte si apre con un altro tema impegnativo con un lungometraggio sublime che andrebbe fatto vedere a scuola e che dovrebbe essere più spesso ricordato: Sacco e Vanzetti (Giuliano Montaldo, 1971).

La pellicola racconta un’ingiustizia americana realmente accaduta nel 1927 quando il governo degli Stati Uniti condannò alla sedia elettrica i due italiani emigrati: Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti.

Per l’occasione, Morricone scrive una partitura non carica d’odio o di denuncia. Si sofferma su motivi armoniosi classici che mettano in risalto valori come l’amore, la fratellanza, la purezza di cuore. Il tutto per rendere giustizia e porre l’accento su due uomini ingiustamente accusati che hanno pagato con la loro vita. Un inno alla vita, di pace, ma che è anche un monito affinché tali errori giudiziari non avvengano mai più.

Quindi viene eseguito, con la voce di Depaoli, la ballata di Sacco e Vanzetti e si conclude con la celebre e stupenda canzone: Here’s to you. Quest’ultima, negli anni settanta era diventata una canzone simbolo, di pace, cantata in ogni piazza del mondo.

Suite Tornatore

Morricone ha lavorato con tantissimi grandi registi di fama mondiale. L’elenco sarebbe sterminato. Il Maestro selezionava con cura le sue collaborazioni artistiche e sono pochi gli autori che si possono vantare di aver avuto una collaborazione continuativa e proficua (artisticamente parlando) con lui.

Tutti ricordano la collaborazione con Sergio Leone ma Morricone ha collaborato anche con Giuseppe Tornatore. I due sono diventati amici e hanno stretto un legame profondo e duraturo. Non è un caso che Beppe (come lo chiamava Ennio) ha diretto il documentario omaggio su di lui, Ennio.

Il viaggio musicale del concerto prosegue con brani provenienti da tre cult di Tornatore: Malena (2000 ), La leggenda del pianista sull’oceano (1998) e Nuovo Cinema Paradiso (1988).

La partitura del capolavoro summa di Tornatore è sognante, speranzosa, ma allo stesso tempo nostalgica e piena d’amore.

Binomio Vincente

È Morricone che deve dire grazie a Sergio Leone per aver raggiunto la fama mondiale con i suoi film oppure è Leone che deve il successo dei suoi spaghetti western alle musiche di Morricone?

Una risposta esatta non esiste, entrambi hanno creato un sodalizio perfetto e la loro collaborazione si è rivelata fruttifera per entrambi. Insieme sono stati un binomio vincente che è entrato nella leggenda.

Da Tornatore, si passa al legame con Sergio Leone con il tema di Deborah da C’era una volta in America. L’ultima fatica artistica del regista chiude la seconda parte della serata e introduce finalmente la collaborazione.

Anche questa partitura è celeberrima ed è uno dei pezzi più suonati del pantheon musicale del compositore. Un tema pieno di malinconia e carico di infinita tristezza. Racchiude tutta l’essenza della vita del protagonista Noodles ed è un brano da pelle d’oca.

Successivamente si passa al clou con gli spaghetti western. Il Maestro Alberti chiama sul palco Susanna Righetti, il soprano che ha collaborato direttamente con Morricone. Quindi, loro con l’ensemble Le Muse eseguono, uno dietro l’altro, i temi di: Per un pugno di dollari, C’era una volta il west, Giù la testa e, per concludere, l’immortale Estasi dell’oro da Il buono, il brutto e il cattivo.  

Un ripudio di applausi, pubblico in visibilio e spettatori che chiedono a gran voce il bis.

La serata termina in modo soddisfacente con la storia canzone di Mina (Scritta da Costanzo e Morricone): Se telefonando. Ma la risoluzione effettiva della serata viene data da Susanna Righetti che canta il brano proveniente da Love Affair (Glenn Gordon Caron, 1994).

Ennio

Il racconto si è fatto lungo ma era doveroso far percepire lo stampo della carriera di un Gigante della Musica che rimarrà negli annali della Storia della Musica Contemporanea, non solo di quella cinematografica.

Lo spettacolo è davvero emozionante. Il Maestro Albertini come Virgilio con Dante ci fa da narratore e ci guida nel mondo di un genio musicale. Un racconto sintetico che però fa trasparire tutte le qualità del compianto Morricone. Viene creata un’atmosfera intima e sognante di pura magia. Le sonorità sono uniche e fanno percepire gli spettatori un caleidoscopio di emozioni.

Omaggio a Morricone: Musiche da Oscar è quindi uno spettacolo che si fa carico di perpetuare la memoria del Maestro in maniera genuina, emozionante e sognante. Un degno tributo ad uno dei più grandi compositori della storia musicale.

a cura di
Daniele Marazzani

foto prese dal sito internet ufficiale dell’evento (foto di Luigi Bloise)

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